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Topolino 3566

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di Paolo Castagno

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Topolino 3566

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raes
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    Re:Topolino 3566
    Risposta #15: Venerdì 29 Mar 2024, 20:14:11
    Ma quanto sono belle le ultime due vignette di pagina 48? In modo discreto, non sguaiato, riescono a descrivere in un semplice gesto (Pippo che chiude la porta) un rapporto di amicizia sincera, di fiducia che va oltre anche
    Spoiler: mostra
    al sospetto più che giustificato che fosse stato Topolino a commettere il crimine.

    Artibani si conferma un grande narratore.
    io ci ho visto una citazione dell' uomo ragno . quando gween è appena morta e sono in una stanza peter e mary jane sta per uscire ma poi chiude la porta e rimane esattamente lo stesso gesto di pippo

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    Cornelius
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      Re:Topolino 3566
      Risposta #16: Sabato 30 Mar 2024, 19:43:36
      Avremo anche aspettato del tempo per rivedere Gamba in azione dall'esilio di Ducktopia ma ne è valsa la pena. Sopratutto se a narrare le sue gesta successive ma collegate a quella serie è Francesco Artibani, bravissimo a coinvolgere in un grande giallo personaggi 'alternativi' e variegati, come in questo caso Topesio e Miklos. E lo sa fare sia a Paperopoli che a Topolinia, descritta inizialmente come una non metropoli ma neanche un villaggio. Sappiamo che non è grande quanto la città dei paperi ma solo pensando ai tanti episodi gialli e noir che vi si susseguono incessantemente, agli scenari del quotidiano Daily o a certi scorci di questa stessa storia, la città dei topi ad una metropoli si avvicina comunque.

      Riguardo i disegni, il pur bravo Lorenzo Pastrovicchio non mi convince nel dare a Topolino un aspetto troppo infantile: non sempre ma spesso, cominciando da delle orecchie piccole che potrebbero essere più dei nipotini che dello zio. E poi quello sguardo pupesco e quel mento piccino confrontato ad una testa più voluminosa (al punto che anche Minni, non scevra da questa infantilizzazione, alcune volte mi ricordava Melody). Per il resto non male il nuovo look di Sgrinfia, sebbene i suoi vecchi baffi fossero il segno estetico più caratteristico del personaggio. Ma anche questi più voluminosi e castani non gli stanno male.
                                                                                               

      Delle critiche sull'illustrazione devo farle anche a Marco Palazzi: il vicino di Paperino, in questa storia del Pesce d'Aprile Anacleto Mitraglia (riconoscibile più che altro dalle iniziali AM sul giubbetto), è in realtà un mix fra lo stesso personaggio 'italiano' e quello barksiano di Jones: del vicino 'americano' ha sia il fisico robusto che il collo taurino e il mascellone 'yankee', al punto che inizialmente credevo fosse proprio il Mister. Al contrario, Anacleto è stato sempre caratterizzato da un fisico longilineo, magro, quasi dinoccolato, tutte caratteristiche che qui non ha proprio. Anche nel look vediamo un Mitraglia con giubbotto ed iniziali e un berretto sicuramente più da Jones che da Anacleto, solitamente con gilet e bombetta. Strano che Palazzi abbia confuso i due vicini creando così un 'ibrido'.

                                                 
             
      Credo sia la prima volta che Carlo Panaro affronta una storia muta e questa con Paperoga (che è un po' il 're' di questo genere) mi ha piacevolmente divertito, anche perché sottolinea lo stretto rapporto fra il personaggio e il suo copricapo. Le interessanti illustrazioni di Preziosi mi ricordano un po' quelle di Lavoradori. Meno estreme ma con quella certa spigolatura che rende le tavole accattivanti.
      ________________________________________________________________________________________

      Francesco Vacca ci racconta una collaborazione 'alla pari' fra Archimede e Intellettuale 176, facilitata dal fatto che stranamente, nonostante un pericolo incombente, altri luminari di Paperopoli non abbiano raccolto l'invito del Pitagorico a lavorare insieme per una comune difesa. Sempre meglio il Bassotto che Spennacchiotto, comunque. Anche perché, a differenza dello scienziato malvagio, Intellettuale sembra avere delle crisi esistenziali e familiari che lo rendono meno pericoloso del previsto e proprio questo suo conflitto interiore provocherà un finale a sorpresa.
      « Ultima modifica: Sabato 30 Mar 2024, 20:08:22 da Cornelius »

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        Re:Topolino 3566
        Risposta #17: Martedì 2 Apr 2024, 15:59:34
        Per Gambadilegno vi aspettate che venga usata una linea editoriale simile a Macchia Nera? Apparizioni centellinate e con una trama orizzontale?

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          Re:Topolino 3566
          Risposta #18: Martedì 2 Apr 2024, 16:35:35
          Per Gambadilegno vi aspettate che venga usata una linea editoriale simile a Macchia Nera? Apparizioni centellinate e con una trama orizzontale?
          Nel numero 3568, in uscita mercoledì 10 Aprile, ci sarà il prosieguo di quanto narrato nella storia di copertina di questo numero con il racconto in due tempi Topolino e l'Albero della Verità.
          A firmarla sono gli stessi autori, Francesco Artibani alla sceneggiatura e Lorenzo Pastrovicchio ai disegni e considerato il finale aperto de I due volti della vendetta presumo che Artibani continuerà a tracciare la linea narrativa con protagonista il personaggio di Gambadilegno dalla fine del ciclo di Ducktopia.

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            Re:Topolino 3566
            Risposta #19: Martedì 2 Apr 2024, 17:06:08
            Non vedo l’ora.

            Approvo anche la trama orizzontale

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              Risposta #20: Martedì 2 Apr 2024, 23:06:39
              Ma al di fuori di Artibani, pensate che verrà utilizzato Gambadilegno dagli altri autori e in modo libero? Oppure credete che ci sarà una "esclusiva" di Artibani così come è per Paperinik e Macchia Nera?

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                Re:Topolino 3566
                Risposta #21: Mercoledì 3 Apr 2024, 15:59:20
                Ma al di fuori di Artibani, pensate che verrà utilizzato Gambadilegno dagli altri autori e in modo libero? Oppure credete che ci sarà una "esclusiva" di Artibani così come è per Paperinik e Macchia Nera?
                Dipende da quanto leggeremo nella nuova storia di Artibani e Pastrovicchio, seguito del racconto dei "Due volti della vendetta".
                In base a ciò che accadrà in questa storia di prossima uscita credo che avremo più elementi per capire in quale direzione si vuole condurre questa linea narrativa.

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                il Tommi
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                  Re:Topolino 3566
                  Risposta #22: Mercoledì 3 Apr 2024, 16:34:42
                  Ma al di fuori di Artibani, pensate che verrà utilizzato Gambadilegno dagli altri autori e in modo libero? Oppure credete che ci sarà una "esclusiva" di Artibani così come è per Paperinik e Macchia Nera?
                  Gambadilegno è un personaggio storico, apparso fin da Steamboat Willie, e la sua natura non sarà mai cambiata. Penso che questa lunga parentesi artibaniana sia una licenza già sorprendente per quanto riguarda lo sviluppo di Pietro, che presto tornerà il manigoldo di sempre. Non parliamo di capitan Barbossa, che cambia schieramento in ogni film della celebre saga piratesca, e credo che oltre al buon Francesco nessuno seguirà la corrente del post Ducktopia.

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                    Re:Topolino 3566
                    Risposta #23: Venerdì 5 Apr 2024, 08:31:40
                    Ma al di fuori di Artibani, pensate che verrà utilizzato Gambadilegno dagli altri autori e in modo libero? Oppure credete che ci sarà una "esclusiva" di Artibani così come è per Paperinik e Macchia Nera?
                    Gambadilegno è un personaggio storico, apparso fin da Steamboat Willie, e la sua natura non sarà mai cambiata. Penso che questa lunga parentesi artibaniana sia una licenza già sorprendente per quanto riguarda lo sviluppo di Pietro, che presto tornerà il manigoldo di sempre. Non parliamo di capitan Barbossa, che cambia schieramento in ogni film della celebre saga piratesca, e credo che oltre al buon Francesco nessuno seguirà la corrente del post Ducktopia.

                    Io preferisco il nuovo gambadilegno, è più moderno

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                      Re:Topolino 3566
                      Risposta #24: Venerdì 5 Apr 2024, 14:04:57
                      Gambadilegno è un personaggio storico, apparso fin da Steamboat Willie, e la sua natura non sarà mai cambiata. Penso che questa lunga parentesi artibaniana sia una licenza già sorprendente per quanto riguarda lo sviluppo di Pietro, che presto tornerà il manigoldo di sempre. Non parliamo di capitan Barbossa, che cambia schieramento in ogni film della celebre saga piratesca, e credo che oltre al buon Francesco nessuno seguirà la corrente del post Ducktopia.
                      Non credo che Pietro sia così cambiato. Come accaduto in altre situazioni passate, finge di essersi ravveduto, di esser diventato 'buono' per poi svelare la sua vera natura, come vedremo nel prosieguo di questo periodo post Ducktopia firmato da Artibani. Anche ne 'I due volti della vendetta' tradisce questa sua maschera.
                      « Ultima modifica: Venerdì 5 Apr 2024, 14:07:52 da Cornelius »

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                      luciochef
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                        Re:Topolino 3566
                        Risposta #25: Martedì 9 Apr 2024, 20:32:35
                        - Con "Topolino e i 2 volti della vendetta" si arriva veramente a quel "progetto" di continuity e trasversalita' che il Direttore e la redazione avevano anticipato e su cui hanno puntato il grosso delle scommesse per dare nuova verve al settimanale.
                        E non poteva esserci "conducente" migliore di Artibani, fresco degli eventi di Ducktopia, per ampliare questa gestione e creare una trama che attacca letteralmente alle pagine. La narrazione è sempre interessante, vive di momenti d'azione alternati a scene di introspezione, si basa su un utilizzo perfetto del cast topolinese (tirando fuori dal cilindro un paio di chicche da fuoriclasse) e mischia ottimamente le carte in tavola, tanto da non sapere cosa sia reale o meno. Lorenzo Pastrovicchio dal canto suo sfoggia dei disegni altamente espressivi, grande attenzione alla mimica facciale e alla recitazione dei vari protagonisti, grande varietà nella creazione delle gabbie e un utilizzo del chiaroscuro nelle scene più intricate che hanno donato ulteriore suspense.
                        Riuscito il finale aperto...
                        Abbiamo poi dei misteri che sembrano passati un po' in secondo piano perché abilmente "nascosti" nella trama da Artibani
                        Spoiler: mostra
                        (il comportamento di Minni, la colpevolezza di Miklos...)

                        Nota di merito per lo splendido utilizzo di Pippo ❤️
                        - "Paperino e il pesce d'aprile col vicino" segna il ritorno di Bruno Sarda con una delle sue spassose trame quotidiane. I disegni allegri di Palazzi completano il quadro di una trama divertente, orchestrata bene e in cui non ci sono "forzature" inutili.
                        - Che bella storia muta che è "Paperoga e una sorpresa per la testa" ??? Una narrazione priva di nuvolette che parla più di tante altre storie e in cui si vede fortissima la personalità di Paperoga. Ma oltre alla bravura di Carlo Panaro il risultato non poteva essere tanto riuscito senza i disegni di Giovanni Preziosi che abusano felicemente di espressioni facciali demenziali e di una colorazione che buca letteralmente il foglio. Finale perfetto. Bravissimi !!
                        - "Archimede e l'amico improbabile" di Francesco Vacca utilizza al meglio due personaggi che spesso sono (e sono stati) delle mere comparse, alle volte fini a se stesse. Invece in questa storia scientifica riescono a elevarsi al rango di protagonisti conservando tutte le loro doti principali. Il canovaccio tessuto è stato capace di appassionare, divertire e incuriosire il lettore. Molto buoni i disegni di Barozzi.
                        - Concludono il numero le one-page di "Battista maggiordomo esistenzialista" di cui non si parla mai abbastanza ma che, a mio parere, si posizionano tra le migliori serie di one-page di sempre. Fino ad oggi non ne ho trovata nemmeno una brutta o insipida. E poi hanno quel tocco di classe nel chiudersi con queste massime molto filosofiche....ma anche dannatamente pratiche  ;D
                        Un topo veramente di grandissimo livello, come non se ne vedevano da un po', ottimo in ogni sua parte. Quindi ci vogliono 4 stelle davvero meritate !
                        Io sono un cattivo... e questo è bello! Io non sarò mai un buono e questo non è brutto! Io non vorrei essere nessun altro... a parte me.

                        *

                        Paolo
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                          Topolino 3566
                          Risposta #26: Lunedì 22 Apr 2024, 11:27:22
                          Recensione Topolino 3566


                          La bizzarra copertina del numero

                          Dubbio, menzogna, inganno… temi strani per un numero di Topolino di questi tempi, eppure la sensazione che guida praticamente ogni storia del fascicolo è riferibile a queste sensazioni, a una tipologia di rapporto tra i protagonisti che va oltre la banale commedia degli equivoci – elemento standard delle storie Disney sin dagli inizi – per lasciare nel lettore una leggera sensazione di destabilizzazione, di incertezza, di non aver compreso appieno obiettivi, motivazioni e scopi che muovono i personaggi. E non è detto che sia un male!

                           Si comincia con Topolino e i due volti della vendetta, di Francesco Artibani e Lorenzo Pastrovicchio, la prima storia a dar seguito alle vicende narrate nell’ultima serie di Ducktopia. Al di là dello svolgimento degli eventi narrati, la storia è incentrata sul dubbio dei ruoli interpretati dai personaggi, su ciò che è reale o meno nelle percezioni di Topolino: la vicenda non è chiara a causa di inganni e punti lasciati in ombra, diversi personaggi sottolineano il concetto che Topolino debba meditare e scegliere cosa sia giusto fare, da Topesio, da Minni, e soprattutto dal maestro dell’inganno per definizione: Miklos, il Topo Grigio. Se il primo è uno “pseudo-avversario” di Mickey, Minni è invece uno dei suoi riferimenti principali: vederli convergere su un atteggiamento dubitativo verso la realtà apparente determina in Topolino una situazione di conflitto, di necessità di approfondire se quello che appare sia reale, o meglio se sia “giusto”.

                           
                          Qualcosa non va…

                          Quando poi anche il suo doppio, il suo opposto, la sua nemesi lo indirizza nella stessa direzione, la strada per ulteriori analisi, imprevedibili svolgimenti della storia e – presumibilmente – nuove sorprese è spalancata: non vedo l’ora di leggere come si svolgeranno i fatti, come verranno riallacciati i fili delle questioni lasciate in sospeso (anche quelle apparentemente più irrilevanti: perché i negozianti hanno dichiarato di aver ricevuto le banconote false da Topesio, se il personaggio è davvero innocente?), come proseguirà l’avventura di Gambadilegno affarista di successo grazie al suo ruolo di imprenditore nella produzione del nuovo frutto, che se non fossimo in un fumetto Disney mi farebbe venire in mente quello di un produttore/spacciatore di droghe sintetiche?

                           Ma non solo, la storia contiene anche momenti di inquietudine: durante la cattura di Miklos nel cantiere l’ombra che spunta alle spalle di Pippo non ci dà modo di capire immediatamente se si tratta di Topolino o del malfattore (realizzando così l’ennesimo inganno/spiazzamento del lettore), e tutto lo sviluppo della scena dell’inseguimento è carico di tensione.

                           
                          Clamoroso omaggio a una delle storie più note di Spider-Man.

                          A bilanciare l’imprevedibilità dei ruoli e l’inaffidabilità della realtà, però, resiste il più saldo dei punti di riferimento di Topolino: il suo amico-fratello Pippo, che riesce in due vignette a definire il suo rapporto con l’amico restando a fargli compagnia nel momento di maggior difficoltà con una sequenza che cita meravigliosamente la famosa scena di Spider-Man #122 con MJ che rimane accanto a Peter Parker; omaggio volontario o coincidenza? Idea dello sceneggiatore o iniziativa del disegnatore? Ad oggi non è dato saperlo, però… bella mossa!

                           Insomma, la storia di Artibani intrattiene, convince, cattura il lettore e riesce a far venire voglia di vedere “come andrà a finire”, uno spunto per la prosecuzione nella lettura dei prossimi numeri di Topolino.

                           Non tutti gli inganni, però, sono carichi di tensione come nella storia di apertura. In Paperino e il pesce d’aprile col vicino (Bruno Sarda/Marco Palazzi) il tema dell’inganno giocoso, tipico di questa beffa, è il protagonista della storia, teatro dell’ennesimo scontro tra Paperino e Anacleto Mitraglia, dove si prova a coinvolgere anche il lettore nel gioco di conferme e smentite che riescono a trarre in inganno i due protagonisti. Inusitata e gradita la scelta di alternare vignette più ampie a quelle più sottili per dare maggiore dinamicità alla storia e introdurre qualcosa di nuovo in un filone altrimenti già visto sin troppe volte.

                           
                          Paperoga ai minimi termini.

                          Ricerca del nuovo anche in Paperoga e una sorpresa per la testa, dove l’esperto sceneggiatore Carlo Panaro si diverte a realizzare una storia di dieci tavole completamente muta disegnata da Giovanni Preziosi con uno stile molto insolito e che si discosta dalle sue prime prove per far balenare in alcune vignette il ricordo del disperato Paperugo dei fratelli Rincione; l’ho trovato molto interessante.

                           Chiude il numero un’altra storia dove l’inganno e il mascheramento delle proprie reali intenzioni sono al centro della trama: Archimede e l’amico improbabile (Francesco Vacca/Danilo Barozzi) propone la non frequente accoppiata tra Archimede e Intellettuale-176, con quest’ultimo alle prese con il dilemma se restare fedele alla missione di sabotaggio affidatagli dalla sua famiglia, o se invece seguire il suo istinto di inventore e scienziato nel collaborare con Archimede. La storia è piuttosto semplice e dagli esiti prevedibili, però la “crisi di coscienza” del Bassotto è un tema interessante, che va ad inserirsi nel recente percorso di trasformazione dei personaggi da maschere spontanee e dalle personalità estreme a personaggi con più “pretese di realismo” che si avvicinano (pericolosamente?) a quelli dell’universo supereroistico Marvel (supereroi con super problemi).

                           Sarà una buona scelta? Vedremo: la direzione sembra ormai ben tracciata, i risultati saranno il giudice.



                          Voto del recensore: 3.5/5
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                          Ora è possibile votare anche le singole storie del fascicolo, non fate mancare il vostro contributo!


                           

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