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Autori stranieri, questi sconosciuti

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Zniga
Giovane Marmotta
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PolliceSu
    Autori stranieri, questi sconosciuti
    Mercoledì 14 Mar 2007, 12:19:00
    Mi riallaccio al mio post di ieri sugli utenti, nella sezione Off Topic, per ribadire l'unico appunto che farei a questo fantastico forum: e cioè il fatto che l'attenzione sia rivolta, fatta eccezione per Carl Barks, Floyd Gottfredson e Don Rosa, alla Disney Italiana. Sì, è vero: la nostra scuola vanta forse una tradizione disneyana che non si ritrova, nei fumetti, in nessun altro Paese, sia per la complessità delle trame che per la ricchezza della produzione.

    Però mi sembra assurdo che vi siano topic dedicati ad autori come Antonio Cornacchione (cito il primo caso che mi viene in mente) che ha scritto una sola storia, quando per esempio:

    - Non esiste, incredibile ma vero, un topic dedicato al bravo Dick Kinney.

    - Al Hubbard: Il topic a lui dedicato è durato un paio di giorni. Eppure, a mio avviso, è geniale.

    - Paul Murry: vedi quanto già detto per Hubbard.

    - su Phil De Lara si dice solo, in definitiva, che ha uno stile sempliciotto e banale (a me non sembra), e il topic a lui dedicato si è esaurito in soli tre post (uno dei quali da parte di un utente straniero).

    - Tony Strobl: non posso che concordare con quanto detto nell'ultimo post a lui dedicato, che recita "Grande autore, troppo poco valutato"

    - Ivan Saidenberg: il topic da me aperto sul più grande tra i maestri del Brasile ha ricevuto zero risposte, neanche un commento di qualcuno che dicesse "non so chi sia, chissà cosa ha scritto, vorrei conoscerlo meglio".

    - dell'erede cileno di Barks, cioè Vicar, non si parla praticamente mai.

    - Stesso discorso per Al Taliaferro (cui si ispirava il grande maestro italiano Guido Scala): se ne parla decisamente troppo poco, almeno secondo la mia modesta opinione.

    Altri grandi assenti? Fernando Guell, Isabel Penalva, Julio Ramos, Pete Alvarado, José Maria Manrique, Arthur Faria jr., Carlos Edgard Herrero, Ernesto Y. ed Euclides K. Miyaura, Irineu Soares Rodrigues...

    Sarei invogliato ad aprire un topic su ciascuno di loro, se non sapessi che farebbe probabilmente la fine di quello su Saidenberg...

    Va bene essere un po' campanilisti, ma il mondo è bello perché è vario, no?
    « Ultima modifica: Mercoledì 14 Mar 2007, 12:20:12 da Zniga »
    "IncVedibile! La testa di questo papeVo ha il suono metallico dell'oVo!"

      Re: Autori stranieri, questi sconosciuti
      Risposta #1: Mercoledì 14 Mar 2007, 12:55:33
      Sono sostanzialmente d'accordo con te. Io per esempio parlerei di Murry (bene) ogni giorno. A parte gli scherzi, ci sarebbero molte altre cose di cui parlare riguardo la storia del fumetto disneyano; come per esempio, Manuel Gonzales, il grande assente da questo forum.

      Pero' c'e' anche da considerare che tutti questi grandi non-italiani sono il passato del fumetto disneyano.  Oggigiorno oltre alla produzione italiana c'e' poco: Don Rosa lavora lentamente, i disegnatori e sceneggiatori Egmont (fatte le dovute eccezioni) peccano un po' di standardizzazione, in Francia c'e' poco e cosi via.

      Nel forum invece si tende a parlare del presente, dell'attualita', per cui grandi disegnatori non-italiani del passato sono trascurati.  Infatti c'e' da dire che la stessa cosa succede per gli Italiani del passato.  Non e' che ogni giorno parliamo di Martina, o di Pedrocchi, parliamo dell'ultima storia di Faccini, del modo come Gervasio ha ripreso il vecchio carattere di Paperinik ecc. ecc.

      Quindi se parliamo piu' del fumetto disneyano italiano questo e' dovuto a queste circostanze, piu' che a campanilismo.
      « Ultima modifica: Mercoledì 14 Mar 2007, 12:57:04 da Adnan »

        Re: Autori stranieri, questi sconosciuti
        Risposta #2: Mercoledì 14 Mar 2007, 13:11:10
        Probabilmente, essendo questi autori più che altro appartenenti al passato e sconosciuti ai più, al momento dell'apertura di un topic su di loro, va fatta una maggiore informazione con una descrizione della sua opera molto approfondita, magari riferimenti più accurati alle sue storie, indicazioni su dove è possibile leggerle e considerazioni sulle particolarità dell'autore più che sulle sue generalità. Azzardo: perché non mettere anche qualche singola pagina in rete? Non verrà un topic di 10 pagine, ma mi sembra l'unico modo per sviluppare un discorso il più possibile condiviso. Io stesso conosco poco la maggior parte degli autori da te citati, e penso di perdermi qualcosa a non conoscere la loro interpretazione del fumetto.

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          Re: Autori stranieri, questi sconosciuti
          Risposta #3: Mercoledì 14 Mar 2007, 13:14:35
          Va bene essere un po' campanilisti, ma il mondo è bello perché è vario, no?
          Penso che Adnan abbia ragione, per lo più si parla di quello che è uscito (magari ristampato) di recente, per cui dei grandi del passato si tende un po' a scordarsi.
          Io poi sulla scuola brasiliana, (che a te tanto piace, ce ne siamo accorti  ;)) sono veramente poco preparata, perché    
          leggo solo pubblicazioni italiane, e per lo più non leggo quelle (tipo Mega o simili) che pubblicano opere di autori stranieri. E sinceramente, intervenire anche solo per dire "ne so poco" mi pare poco utile. Comunque capisco la tua "frustrazione".

          Degli autori da te citati, conosco solo Kinney, Hubbard, Murry, Strobl, Vicar, Taliaferro, Herrero, Faria.
          Considero Taliaferro un grande; Herrero, Faria degli "onesti lavoratori"; Murry e Strobl degli "onesti lavoratori un po' più bravi"; amo Kinney e Hubbard più che altro perché li associo al mio adorato Paperoga; di Vicar mi piace moltissimo lo stile del disegno, ma le (non moltissime) storie sue che ho avuto occasione di leggere erano abbastanza ordinarie e non mi sono rimaste particolarmente impresse.

          Ivan Saidenberg in particolare, spiacente ma proprio non lo conosco.  :(

          I miei teSSSSori: http://tinyurl.com/a3ybupd

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            Re: Autori stranieri, questi sconosciuti
            Risposta #4: Mercoledì 14 Mar 2007, 15:01:13
            Come ha già detto adnan sul forum si tende a parlare soprattutto del presente e attualmente la scuola italiana, per quanto bistrattata, non ha rivali, se escludiamo forse il solo don rosa. Aggiungi poi il fattore imprinting, la maggior parte degli utenti del forum hanno più di venti anni e quindi tra topolini e ristampe hanno imparato a leggere soprattutto la produzione italiana che va dagli anni 50-60 fino ai tardi anni '80 cioè un periodo sicuramente florido e in cui una pur carina storia di strobl, veniva offuscato dal cavazzano o dal de vita ad apertura e chiusura del fascicolo. Aggiungo anche una cosa che magari non sempre viene considerata e cioè che la ricchezza della scuola italiana non sono stati solo i disegnatori ma in egual misura anche gli sceneggiatori (o gli autori completi). Gente come murry, strobl e compagni, per quanto bravi erano solo disegnatori e le loro storie erano spesso penalizzate dai testi, in verità spesso davvero scialbi (ci sono ovviamente eccezioni ma sono poche rispetto al totale e comunque sono esclusi i grandi da te citati cioè gottfredson, barks, walsh, kinney, etc...) ecco perchè pur apprezzando (non al punto da sbavare, ma comunque...) murry, per esempio, quando vedo le sue storie con maga magò e macchia nera le salto a piè pari. Comunuque sono un fan delle storie demenziali del papersera brasiliane, esilaranti e spassosissime oltre che di paper bat, tanto che tempo fa avevo anche invocato (e c'era chi mi dava ragione) di riproporle sul topo al posto dei vari mago ciccio e company che davvero gli facevano (si può dire? Ma sì ;D) una pippa. E non è vero che si parla solo dei disney italiani, guarda che fine hanno fatto i topic che avevo aperto per i miei miti, i fratelli barosso e dalmasso :(

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              Re: Autori stranieri, questi sconosciuti
              Risposta #5: Mercoledì 14 Mar 2007, 20:11:39
              Inoltre... per una volta che in Italia facciamo qualcosa meglio degli altri... lasciateci un po' essere contenti di questo  8-)
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                Re: Autori stranieri, questi sconosciuti
                Risposta #6: Mercoledì 14 Mar 2007, 20:37:06
                Inoltre... per una volta che in Italia facciamo qualcosa meglio degli altri... lasciateci un po' essere contenti di questo  8-)
                ;D ;D Bella considerazione... anche se non dobbiamo proprio buttarci giù in questo modo...

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                  Re: Autori stranieri, questi sconosciuti
                  Risposta #7: Giovedì 15 Mar 2007, 11:20:53
                  D'accordo sostanzialmente con quello che hanno scritto altri utenti.

                  Il problema è che è veramente difficile oggigiorno valorizzare con ristampe o albi tematici autori che siano al di fuori del solito "giro" (Bottaro-Scarpa-Carpi-Gottfredson-Barks-DeVita-Cavazzano), sia che siano italiani (per parlare di Gatto, Asteriti, Scala o Chierchini si deve usare l'escamotage dei Maestri Disney per "scuole") sia soprattutto che siano stranieri.
                  Questo posto è semplicemente perfetto! Aria pura, sassi e rape!

                  Il mio blog: http://morellogiak.splinder.com/

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                    Re: Autori stranieri, questi sconosciuti
                    Risposta #8: Giovedì 15 Mar 2007, 19:38:39
                    - Ivan Saidenberg: il topic da me aperto sul più grande tra i maestri del Brasile ha ricevuto zero risposte, neanche un commento di qualcuno che dicesse "non so chi sia, chissà cosa ha scritto, vorrei conoscerlo meglio".
                    Citazione
                    - dell'erede cileno di Barks, cioè Vicar, non si parla praticamente mai.
                    Citazione
                    Altri grandi assenti? Fernando Guell, Isabel Penalva, Julio Ramos, Pete Alvarado, José Maria Manrique, Arthur Faria jr., Carlos Edgard Herrero, Ernesto Y. ed Euclides K. Miyaura, Irineu Soares Rodrigues...

                    Tu, così attento ad artisti latini, ti sei dimenticato il "mio" recente Hector Adolfo de Urtiága  :D
                    ......in effetti durato anche lui lo spazio di tre post, a parte i miei  :'(
                    « Ultima modifica: Giovedì 15 Mar 2007, 20:58:45 da Floyd75 »
                    --- Andrea

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                    Rinhos
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                      Re: Autori stranieri, questi sconosciuti
                      Risposta #9: Giovedì 15 Mar 2007, 20:41:12
                      - Tony Strobl: non posso che concordare con quanto detto nell'ultimo post a lui dedicato, che recita "Grande autore, troppo poco valutato"

                      mitico Tony 8-)
                      "C'è scritto "Soddisfatti o Rimbòrsati. Con l'accento sulla o"
                      "Come sarebbe a dire?
                      "Che se il cliente non è soddisfatto, ha facoltà di rimborsarsi da solo"

                      "Paperino Televenditore" -

                        Re: Autori stranieri, questi sconosciuti
                        Risposta #10: Lunedì 7 Lug 2008, 15:23:55
                        Secondo me se gli autori stranieri sono poco conosciuti in italia, è perchè dinanzi agli autoi che abbiamo avuto in Italia, sfigurano e perdono attrattiva. Se poi qualche bravo disegnatre c'è stato all'estero (perchè ci sono stati) sono stati svantaggiati dalle sceneggiature che nella maggior parte dei casi erano pessime. Poi la colpa è anche delle testate, che preferiscono ristampare storie lughe italiane, piuttosto che storielle straniere (e imho non hanno tutti i torti), e forse è anche per questo, che io stesso non ho ben presente i nomi delle persone di cui parlo, e non so associarli bene alle loro opere. Comunque molte di queste storielle le ho lette, e a dir la verità secondo me sono pochi gli sceneggiatori che possono essere paragonati anche solo ai meno abili degli sceneggiatori italiani.
                        W la Disney e Dumas!
                        EFFEGGI

                          Re: Autori stranieri, questi sconosciuti
                          Risposta #11: Martedì 14 Ott 2008, 10:49:02
                          Secondo la mia modestissima opinione, ha ragione Zniga. Si parla mai o troppo poco di autori che hanno in realtà fatto (anche nel loro piccolo) la storia del fumetto. Certo, Strobl, Murry, De Lara, Hubbard, Kinney, Wright etc. seguivano dettami "aziendali", ma hanno uno stile rapido ed essenziale che, per l'epoca in cui fu concepito (anni '50-'60), è di gran lunga più moderno e attuale, soprattutto rispetto al nostro più didascalico e "barocco" (lui stesso, che viene dal tratto "morbido" degli anni '40 lo ha prosciugato eliminandone le ridondanze). Del resto, quello che noi oggi valutiamo "minore" rispetto alla produzione italiana, era in realtà LA VERA DISNEY, erano i disegnatori che la Disney (quella, AUTENTICA, non la Mondadori) voleva disegnassero così, in quel modo sintetico e moderno, il più efficace e comunicativo possibile. E' anche lo stile dei cartoon dell'epoca (Hanna e Barbera), quello concepito direttamente per la tv (e non a caso tutti quei disegnatori citati erano stati animatori alla Disney). In sintesi: quello che a noi sembra brutto o poco memorabile, era LO STILE DISNEY per antonomasia. Anche grandissimi come Barks o Gottfredson vi si erano in parte adattati, ed entrambi in quegli anni semplificano il loro tratto, meno modulato e meno ricco di particolari. Col senno di poi certo, Cavazzano, Scarpa, Carpi hanno fatto scuola. Ma la scuola AUTENTICA era quella americana, e in quel particolare periodo la scuola americana voleva un disegno rapido e senza ridondanze. A mio avviso quegli autori lì hanno aperto una strada nuova, moderna, votata alla sintesi (e la sintesi, solitamente, è tipica dei Maestri). Da veri maestri hanno adattato il loro tratto morbido e curvilineo (quasi tutti nascono artisticamente negli anni '30) ad un dinamismo essenziale fatto di poche, magistrali ed efficaci pennellate. Le storie, purtroppo, erano quelle che erano, cioè spesso infantili e semplici. Questo, poiché dagli anni '50 in USA il pubblico adulto non leggeva più fumetti, e le storie erano rivolte a lettori infantili (poi c'era il CCA, ma non mi dilungo...).
                          Comunque, lode a Strobl e compagnia!

                            Re: Autori stranieri, questi sconosciuti
                            Risposta #12: Mercoledì 15 Ott 2008, 20:00:59
                            Secondo la mia modestissima opinione, ha ragione Zniga. Si parla mai o troppo poco di autori che hanno in realtà fatto (anche nel loro piccolo) la storia del fumetto. Certo, Strobl, Murry, De Lara, Hubbard, Kinney, Wright etc. seguivano dettami "aziendali", ma hanno uno stile rapido ed essenziale che, per l'epoca in cui fu concepito (anni '50-'60), è di gran lunga più moderno e attuale, soprattutto rispetto al nostro più didascalico e "barocco" (lui stesso, che viene dal tratto "morbido" degli anni '40 lo ha prosciugato eliminandone le ridondanze). Del resto, quello che noi oggi valutiamo "minore" rispetto alla produzione italiana, era in realtà LA VERA DISNEY, erano i disegnatori che la Disney (quella, AUTENTICA, non la Mondadori) voleva disegnassero così, in quel modo sintetico e moderno, il più efficace e comunicativo possibile. E' anche lo stile dei cartoon dell'epoca (Hanna e Barbera), quello concepito direttamente per la tv (e non a caso tutti quei disegnatori citati erano stati animatori alla Disney). In sintesi: quello che a noi sembra brutto o poco memorabile, era LO STILE DISNEY per antonomasia. Anche grandissimi come Barks o Gottfredson vi si erano in parte adattati, ed entrambi in quegli anni semplificano il loro tratto, meno modulato e meno ricco di particolari. Col senno di poi certo, Cavazzano, Scarpa, Carpi hanno fatto scuola. Ma la scuola AUTENTICA era quella americana, e in quel particolare periodo la scuola americana voleva un disegno rapido e senza ridondanze. A mio avviso quegli autori lì hanno aperto una strada nuova, moderna, votata alla sintesi (e la sintesi, solitamente, è tipica dei Maestri). Da veri maestri hanno adattato il loro tratto morbido e curvilineo (quasi tutti nascono artisticamente negli anni '30) ad un dinamismo essenziale fatto di poche, magistrali ed efficaci pennellate. Le storie, purtroppo, erano quelle che erano, cioè spesso infantili e semplici. Questo, poiché dagli anni '50 in USA il pubblico adulto non leggeva più fumetti, e le storie erano rivolte a lettori infantili (poi c'era il CCA, ma non mi dilungo...).
                            Comunque, lode a Strobl e compagnia!
                            IMHO una parte del tuo discorso è un po' campata in aria. Non si puo' certo negare che la vera Disney (nel senso madrepatria) è quella statunitense. Ma sempre imho non c'entra niente che se loro usavano quel tratto, noi siamo meno disneiani. la verità anzi sempre imho, è che essi hanno subito nel post '55 (data funesta >:() uno scadere dei costumi che li ha portati dalla parte topolinese a una forte dedisneizzazione, se prendiamo come concetto disney di base Gottfredson e Barks. In pratica per restare vicini a Gottfredson, di fatto si sono allontanati da lui.
                            In Italia la tradizione Disney VERA è continuata tuttavia allontanandosi da quella americana che aveva preso una via diversa, pur rimanendo di nome la vera Disney.
                            In fin dei conti tu hai imho sbagliato dicendo che la VERA disney è quella americana per stile, perchè lo è solo per una questione geografica.
                            Poi per quanto riguarda gli stili, entriamo nel gusto personale.
                            Spero di essere stato chiaro. Era da perecchio tempo che non intervenivo in una discussione e credo di essere un po' arrugginito. :)
                            W la Disney e Dumas!
                            EFFEGGI

                              Re: Autori stranieri, questi sconosciuti
                              Risposta #13: Mercoledì 22 Ott 2008, 12:24:24
                              IMHO una parte del tuo discorso è un po' campata in aria. Non si puo' certo negare che la vera Disney (nel senso madrepatria) è quella statunitense. Ma sempre imho non c'entra niente che se loro usavano quel tratto, noi siamo meno disneiani. la verità anzi sempre imho, è che essi hanno subito nel post '55 (data funesta >:() uno scadere dei costumi che li ha portati dalla parte topolinese a una forte dedisneizzazione, se prendiamo come concetto disney di base Gottfredson e Barks. In pratica per restare vicini a Gottfredson, di fatto si sono allontanati da lui.
                              In Italia la tradizione Disney VERA è continuata tuttavia allontanandosi da quella americana che aveva preso una via diversa, pur rimanendo di nome la vera Disney.
                              In fin dei conti tu hai imho sbagliato dicendo che la VERA disney è quella americana per stile, perchè lo è solo per una questione geografica.
                              Poi per quanto riguarda gli stili, entriamo nel gusto personale.
                              Spero di essere stato chiaro. Era da perecchio tempo che non intervenivo in una discussione e credo di essere un po' arrugginito. :)

                              Ciao e grazie per la risposta.
                              Quando intendevo che la Disney americana è quella VERA, intendevo dire non solo geograficamente. Che la scuola italiana fosse grandissima non ci piove, ma penso che sia dai lettori americani che da quelli di mezzo mondo, negli anni '50, la Disney americana, quella da cui uscivano anche i lungometraggi animati, fosse la sola percepita come tale. Non a caso - vado a memoria - la prima storia italiana ad essere pubblicata in una albo USA credo risalga agli anni '90. La nostra era una Disney "fatta in casa", una diramazione (ce n'era una in quasi ogni paese del mondo) ufficiale, che aveva preso una propria strada e un proprio stile. Certo, la Disney è stata quasi da subito un'azienda a gestione "globale", ma è in in USA che (ovviamente) ha avuto un proprio percorso, un'impostazione precisa, uno stile riconoscibile, un parco autori che dall'animazione trasmigrava talvolta (come Barks e Jack Hanna) ai comics portandovene le esperienze. C'è una linea "storica" che accomuna quei fumetti, che dalle daily strips e dalle tavole domenicali porta ai comic books e di conseguenza a un differente uso del mezzo fumetto. La nostra è stata una "adozione", che da artigianale si è via via specializzata fino alla creazione di una vera e propria Accademia Disney che in Europa fa sicuramente scuola. Ma negli anni '50 la Disney (quella dei corto- e lungometraggi, quella dei parchi giochi e quella dei comics) era quella californiana, soprattutto quando ancora Walt era vivo e aveva - presumo - il controllo diretto su quanto usciva dai suoi studi. Forse sbaglio (non pretendo di fare una analisi...), ma per me il tratto di QUELLA Disney è più moderno dei disneyani nostrani, è il FUMETTO AMERICANO per ragazzi degli anni '50 (poi le storie, come dici tu, dal famigerato '55 erano quelle che erano...). Ragionando col senno di poi, in epoca di globalizzazione, possiamo dire che la Disney è una azienda globale presente in tutto il mondo. Negli anni '50 non era così, le diramazioni straniere NON erano la Disney, ma semplici licenzatari, come la Mondadori, che tra l'altro, a volte, stampavano le storie americane con molta arbitrarietà... (per carità, tutto è opinabile, sia chiaro; sarà che personamente individuo nella "casa madre" il solo, autentico Disney del periodo). Tanto per fare un esempio, anche la Marvel ha concesso agli italiani di "rifare" una versione dell'Uomo Ragno per ragazzi pubblicata sul "Giornalino". Però la Marvel è altro, non sono nè Vietti (lo sceneggiatore) né Olivares (il disegnatore), sono gli autori americani, quelli che lavorano a Manhattan, sotto la costante supervisione del "capo" Joe Quesada. Magari i Marvel-italiani possono anche far meglio, e inventare storie più belle; ma la "scuola" Marvel è quella americana, e sia le storie che i disegni escono dagli USA secondo un piano editoriale ben preciso ed uno stile, che è quello deciso dall'editor americano.

                              *

                              FL0YD
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                                Re: Autori stranieri, questi sconosciuti
                                Risposta #14: Mercoledì 22 Ott 2008, 13:46:30
                                Non ho capito il punto.
                                La Disney americana aveva autori come Strobl, Murry, De Lara, Hubbard, Kinney, Wright che seguivano una linea aziendale che era la dominante negli usa e nel resto del mondo.
                                La Disney italiana aveva altri autori che hanno sviluppato un'altra linea, rimasta per tanti anni settoriale e che solo in seguito è stata conosciuta dai lettori del resto del mondo, grazie alle ristampe dei lavori dei principali maestri italiani (penso a Scarpa su tutti).

                                E quindi? :-?
                                « Ultima modifica: Mercoledì 22 Ott 2008, 13:47:29 da Floyd75 »
                                --- Andrea

                                 

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