Papersera.net

Però pone un problema mica da ridere (o meglio, da riderci su un bel po').

Sappiamo che questa avventura si deve svolgere dopo P&P, che si autodatava al 2014, senza via d'uscita. Pk proviene dal secolo scorso, e l'ultimo anno possibile era il 2000, come peraltro confermato dal riferimento a "Cronaufragio", giusto? Quindi, come minimo, son passati, per forza, 14 anni, se non ne vogliamo contare 16 a tutti gli effetti, ok?

Dunque... quanti anni hanno i nipotini ormai? Opsssss!

Generalmente, quando si fa riferimento a eventi avvenuti in storie del passato, si evita di dare riferimenti temporali precisi proprio per non far sorgere queste domande. Si suppone che, a prescindere dalla data di pubblicazione delle storie passate, tutto sia avvenuto in un passato molto recente, così che i personaggi possano avere più o meno la stessa età.

Ma ora autori come Casty in "Tutto accadrà ieri" e Artibani nella nuova saga di Pk fanno esplicitamente riferimento non solo a date presenti ma anche a date passate (gli anni '40, il XX secolo), rappresentando i nostri personaggi anche in quei periodi storici. Quindi ormai si è accettato che sono immortali o estremamente longevi?

Boh sì, dai, perchè no.

Non ha senso? No, non ne ha.

Lo accetto, per un bene superiore.

Nei fumetti Disney di paperi e topi c'è un intrinseco patto con i lettori: il tempo passa, ma non lascia segni evidenti nei personaggi a meno che non sia l'autore di turno a volerlo. Essi possono acquisire esperienze, può cambiare il mondo e la tecnologia intorno a loro, ma non cambiano d'aspetto.
Lo stesso Don Rosa può girarci intorno quanto vuole, ma le storie di Barks, ambientate e narrate nell'arco di 20 anni, ci mostrano un Paperino sempre giovane e dei nipotini sempre bambini.
Se non si accetta questo patto di buon grado, difficilmente se ne uscirà fuori.

Ehm, io avevo fatto una battuta... Non volevo che partissero riflessioni metafisiche... [

La questione del tempo nelle storie Disney viene affrontata in vari modi. Per Don Rosa tutto avviene in un periodo preciso come se fosse la realtà. Questa cosa a me piace ma ovviamente ha limiti enormi e non può essere fatto da tutti. La via maggiormente seguita nel mondo Disney è quella di un eterno presente, tra 100 anni leggeremo ancora storie in cui Qui, Quo e Qua sono bambini. Il tempo non avanza per loro. Inoltre non si può neanche avere una vera e propria continuity nelle storie perché avrebbe poco senso essendo le storie centinaia di migliaia di una marea di artisti diversi. In effetti questo crossover per la questione di logica lo trovo anche io poco sensato ma devo ancora leggerlo per farmi un'idea. In ogni caso ricordiamoci sempre che parliamo di fumetti con topi parlanti

Ho sempre riflettuto su come il tempo viene concepito nelle storie Disneyane. Concordo sulla riflessione di Kid91 ovvero che, come diceva Don Rosa, essi vivono in un eterno presente mentre la tecnologia, le mode, tutto intorno a loro ovviamente cambia e gli anni passano (io mi diverto tantissimo, ad esempio, quando leggo una storia degli anni 60 e noto tutte le varie tecnologie che si usavano all'epoca, in un certo senso è anche una cosa culturalmente interessante). Se ci fate caso nessuno dei protagonisti Disney muore, o comunque la morte è una cosa che non accade (correggetemi se sbaglio), al massimo si feriscono o si creano lividi. Io credo che le avventure di paperi e topi antropomorfi debbano essere viste come reali e che accadono in un mondo parallelo dove, appunto, il tempo scorre sì, ma non fa invecchiare nessuno. 

Se ci fate caso nessuno dei protagonisti Disney muore, o comunque la morte è una cosa che non accade (correggetemi se sbaglio), al massimo si feriscono o si creano lividi.

La rappresentazione della morte è contraria ai canoni del fumetto Disney. Credo che le uniche eccezioni a questa regola si trovino nella Saga Donrosiana, in cui nel capitolo L'Argonauta del fosso dell'Agonia Bianca si fa cenno, per via epistolare, alla perdita della madre di Paperone, e poi nel capitolo successivo, in cui si allude, peraltro con molta delicatezza, anche alla morte del padre di Paperone.
Altro caso, credo unico, di eccezione a questa regola si è avuto con un riferimento, neanche troppo implicito, alla possibile morte di Paperinik ad opera degli Evroniani, inserito nel primo episodio di Potere & Potenza.

Geena?

La rappresentazione della morte è contraria ai canoni del fumetto Disney. Credo che le uniche eccezioni a questa regola si trovino nella Saga Donrosiana, in cui nel capitolo L'Argonauta del fosso dell'Agonia Bianca si fa cenno, per via epistolare, alla perdita della madre di Paperone, e poi nel capitolo successivo, in cui si allude, peraltro con molta delicatezza, anche alla morte del padre di Paperone.
Altro caso, credo unico, di eccezione a questa regola si è avuto con un riferimento, neanche troppo implicito, alla possibile morte di Paperinik ad opera degli Evroniani, inserito nel primo episodio di Potere & Potenza.

Esatto! In una storia (non ricordo più quale) Gambadilegno taglia la testa a uno struzzo che era il papà di Paperino. Quella è l'unica volta che ho visto una morte, tra l'altro cruenta, in un fumetto Disney.  :o  Purtroppo non ricordo la storia o l'autore. Le uniche cose che ricorda sono che è una storia italiana ed è presente nella collana Classici Disney.

Esatto! In una storia (non ricordo più quale) Gambadilegno taglia la testa a uno struzzo che era il papà di Paperino. Quella è l'unica volta che ho visto una morte, tra l'altro cruenta, in un fumetto Disney.  :o  Purtroppo non ricordo la storia o l'autore. Le uniche cose che ricorda sono che è una storia italiana ed è presente nella collana Classici Disney.

El Kid Pampeador

Geena?

Se la mettiamo su questo piano ci sarebbe anche il robot di Rebo in "Paperino e il razzo interplanetario" che saluta con un laconico "ciao" mentre viene fucilato da un "plotone d'esecuzione". Ma appunto non fa lo stesso effetto, essendo un droide.

Geena?

Giusto, anche Geena. Ma forse si potrebbe obiettare che Geena è un droide, mentre Paperone, Paperino & C. sono animali antropoformizzati.

Giusto, anche Geena. Ma forse si potrebbe obiettare che Geena è un droide, mentre Paperone, Paperino & C. sono animali antropoformizzati.

Pk in ogni caso si spinge sempre ai limiti del canone disney e il taboo della morte e stato aggirato\infranto  un sacco di volte (Geena,Il Razziatore,Xadhoom...)

Pk in ogni caso si spinge sempre ai limiti del canone disney e il taboo della morte e stato aggirato\infranto  un sacco di volte (Geena,Il Razziatore,Xadhoom...)

Vero ma, se ci si fa caso, in Pk l'allusione alla morte riguarda sempre personaggi "altri" rispetto ai paperi antropomorfizzati: o droidi, o personaggi del futuro o di altri pianeti; in Le Parti e il Tutto si assiste anche all'uscita di scena di Everett Ducklair, che è comunque anche lui un alieno. Per questo torno alla mia idea del post precedente che gli unici casi di morte cui si accenna nell'universo Disney tradizionale siano quelli donrosiani dei genitori di Paperone e quello di Paperino/Pk in P&P, che tra l'altro fa più effetto essendo rappresentato proprio in Topolino; a questi si può aggiungere la vignetta di El Kid Pampeador richiamata da Kid91, risalente ad un Martina di altri tempi che oggi verrebbe certamente censurato.

Salvo rare eccezioni,come visto,non esistono espliciti riferimenti alla morte. Tuttavia la morte,a onor del vero,non è del tutto assente dalle storie Disney. Basta semplicemente pensare a tutte le armi che si sono viste (e si vedono ancora oggi) all'interno delle storie.
Ma non solo...anche a livello di "testo" i riferimenti mortiferi sono stati da sempre presenti (e il povero Paperino,per fare un esempio classico,ne è la prova!).
Ne vogliamo parlare di Topolino che tenta di accoltellare Basettoni nel Doppio Segreto di Macchia Nera?