Voto:
7Come già annunziato, l'appuntamento di oggi è con
LE TOUR DE FRANCE DE MICKEY (@B.Bombastium:
no problem, tra poco
ZIO PAPERONE E IL CALDOGELONE).
E' la prima storia di produzione francese, ma
non la prima storia scritta in francese; infatti in un altro paese francofono - più precisamente il Belgio - era già stata prodotta una storia Disney
in loco: trattasi di
LES MYSTERE DE LA TOUR EIFFEL del 1950 (ambientata però a Parigi), con un cast abbastanza variegato fra cui nientemeno che Dumbo e Lea (la "leonessa buffa").
Questa storia belga è da me ricercatissima, e purtroppo per questa volta dovete accontentarvi di
LE TOUR DE FRANCE DE MICKEY, che è di 2 anni dopo.
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LE TOUR DE FRANCE DE MICKEY comunque ha qualcosa in comune con la storia belga: il disegnatore è lo stesso:
Louis Santel in arte
Ténas (soprannome da intendere come
tenace?),
editor del belga
Mickey Magazine e realizzatore grafico di numerose copertine. In più, sarà il primo disegnatore a metter mano alla favolosa serie
MICKEY A TRAVERS LES SIECLES. Nel volume
Mickey explore le temps (mini-raccolta antologica parzialmente illustrata da quel
Claude Marin della cavazzaniana
IL RITORNO DI BABBO NATALE, raccolta invero non soddisfacente e che forse prevedeva degli altri volumi) non si fa cenno a questo autore, ad unico vantaggio del disegnatore che ne prenderà le redini, il grande
Pierre Nicolas che sin dall'inizio sorprende col suo Topolino sciolto e meravigliosamente espressivo quanto da noi lo sarà quello di Romano Scarpa.
Lo sceneggiatore di questa storia (nell'INDUCKS c'è un po' di confusione: le puntate si dipanano regolarmente dal numero 1 al n. 14 del giornale) è
Pierre Fallot, sceneggiatore già su per giu quarantetreenne e grande appassionato di Storia (ha un'immensa libreria colma di volumi sull'argomento).
Perché lo sottolineo? Ora lo vedrete.
LE TOUR DE FRANCE DE MICKEY esce già sul primo numero di
LE JOURNAL DE MICKEY (prima era comunque già uscito una sorta di numero 0 per annunciare la nascita del fortunatissimo settimanale), e l'intero svolgimento della storia di Fallot è abbinato ad un concorso annunciato nella pagina 2 dell'albo. Praticamente alla fine di ogni puntata della storia (14 puntate in tutto, di 1 pagina ciascuna) c'è un'enigma da risolvere per Topolino: messaggi cifrati con parole incomplete oppure indovinelli per poter entrare in possesso dei messaggi cifrati. Il lettore è quindi invitato a rispondere a questi indovinelli e ad inviare la risposta a "
Journal de Mickey, 7, rue de la Paix, à Paris (IIe), avant le 20 juin 1952, dernier délai", e la ricompensa è costituita da "
doni di valore" quali "
bicyclettes, postes de radio, appareils photographiques, jeux et articles de sport, etc." (che differenza con le "ricompense" di oggigiorno).
Ma ovviamente la sceneggiatura della storia - veramente sorprendente in quanto a ritmo e ad invenzioni narrative - non "vive" solo per il concorso, ma personalmente si segnala per varie situazioni divertenti; le situazioni divertenti in effetti sono quelle che servono a risollevare le storie promozionali dalla piattezza.
Dinanzi a
LE TOUR DE FRANCE DE MICKEY, poi, dobbiamo tenere in conto il tempo in cui è stata scritta, infatti vengono infranti diversi tabù.
Cominciamo dalla prima tavola della storia.
Topolino si trova a bordo di un transatlantico che sta per approdare sulla costa della Francia (almeno in questa prima avventura, sembra che sia mantenuta la nazionalità originale di Topolino). Nella stiva della nave, intanto, un clandestino geme per gli stenti. E' l'erede al trono della Strombonia, costretto a fuggire da un usurpatore. Fa in tempo a rivelare a Topolino che le sue favolose ricchezze sono nascoste in un posto sicuro, per giungere al quale si devono compiere diverse tappe in varie città, poiché in ogni città costui ha lasciato una traccia per scoprire il nascondiglio. Dopodiché l'erede al trono della Strombonia... muore!. Devo dire che mi ha inquietato un po' - anche perché non me l'aspettavo - la vignetta in cui Topolino, chinato alla sua destra, guarda verso la zona (fuoricampo nella vignetta) e commenta: "
Pover'uomo, è morto!". (a tal proposito ho scritto la descrizione sull'Inducks, ma stranamente risulta scritta da Cacou).
Topolino si lancia quindi in questa caccia al tesoro, ma ben presto si accorge di essere seguito - e spesso anche preceduto - dal celebre bandito - ricercato dalle polizie di tutto il mondo - dal francesissimo nome
Jean Bambois (una vera ossessione, come tutti gli elementi negativi delle tradizionali cacce al tesoro). Pietro Gambadilegno viene quindi trasfigurato in questo nuovo personaggio (poco tempo fa l'ho appunto segnalato all'INDUCKS) che conserva le caratteristiche di Gamba (anche la protesi) però sembra un pizzico più intelligente ed esperto di Storia (francese), infatti spesso risolve gli enigmi ancor prima di Topolino per poter giungere al tesoro.
La caccia al tesoro - e qui tocchiamo un punto importante - diventa un modo per farsi un'idea del panorama - anche artistico - della Francia, anche se non sempre vengono specificati i luoghi. Sono quindi i segnali che l'autore - il Fallot di
MICKEY A TRAVERS LES SIECLES - si muove già in quella direzione. Ci è anche dato di vedere la giornata di un pescatore sulle sponde del fiume: per riavere indietro il pesce che ha inghiottito una scatola con ulteriore enigma, Topolino deve risolvere l'indovinello postogli dal pescatore che si è impadronito del pesce.
Altre sequenze divertenti: Topolino che si fa arrestare per recuperare da Jean Bambois il biglietto di cui si era impadronito (Jean Bambois è stato nel frattempo arrestato); ma le sequenze più divertenti sono quelle con un professore sbadato e quelle del Tour de France vero e proprio (come sappiamo nel 1952 si stava svolgendo in Francia), in cui Topolino trova un mezzo economico per viaggiare nella bicicletta di un corridore, e senza saperlo vince la corsa, scena cui segue un Jean Bambois sonnambulo e Topolino travestito da fantasma di Napoleone. (Lo stesso Fallot poi farà vivere a Topolino il primo tour de France della Storia, in una delle sue scorribande temporali).
Magari sono un po' vago, ma bisognerebbe aver sotto mano la storia per visionare le divertenti espressioni dei personaggi.
Il finale si svolge in una celebre basilica (ove Topolino è accompagnato dall'amico di turno, il primo ministro della Strombonia).
L'ultima vignetta è la più debole: Topolino, ricco sfondato quasi 10 anni prima di
TOPOLINO IMPERATORE DELLA CALIDORNIA, dichiara di regalare il tesoro ai bambini, mentre il suo destino è quello di andare incontro a nuove avventure.
In basso a destra, viene annunciato un nuovo ciclo dopo la chiusura di
LE TOUR DE FRANCE:
MICKEY A TRAVERS LES SIECLES, che durerà la bellezza di 26 anni.
In definitiva, molto del divertimento che suscita la storia lo si deve ai dialoghi, caratterizzati a volte da giochi di parole intraducibili:
Topolino chiede dove sia
le poste (di polizia) e il gendarme capisce "
les postes" (le poste). Molti giochi di parole sono anche affidati alla cafonaggine di Jean Bambois: "
Au violon!" lo esorta il gendarme (violon significa violino ma anche, familiarmente, "guardina") e Bambois risponde:
Flute, alors! (oggi forse traducibile come "
Sè, flauto!"). Insieme, alcune vignette strambe in cui parlano le stelline di dolore, e un'anziana signora che sbotta, vedendo Jean Bambois, con un "
Il diavolo!".
Sostanzialmente è una storia in cui il carattere di Topolino non è posto
in toto al servizio del concorso indetto. Mickey è disegnato in modo un po' sintetico, ma aspettiamo ancora un po' e poi prenderà le redini il bravo Pierre Nicolas.
In cantiere, come nuove MADOP:
- una curiosa
storia di Paperino scritta e disegnata da Jack Hannah;
-
CLARABELLA FRA GLI ARTIGLI DEL DIAVOLO NERO.
Comunque mi era venuta l'idea, magari, di recensire ogni 2 settimane una diversa storia del ciclo
MICKEY A TRAVERS LES SIECLES, di cui possiedo tutti i primi 42 episodi più qualche altro sparso; vorrei farlo appunto per diffondere il suo contenuto e anche i suoi pregi quanto più possibile
Fatemi sapere che ne pensate.