Da come l'ha detto Bertani, questo lieve aumento di vendite del Topo (tra edicola e abbonamenti), che non viene comunque ufficializzato nei numeri (questi sconosciuti), immagino ricordi il Pil italiano precovid che aumentava dello 0,...% Se i numeri fossero stati convincenti sarebbero stati sicuramente snocciolati. Però, considerando che da un ventennio le vendite sono sempre state in discesa, anche un + 0,...% ha sicuramente il suo perché. Quantomeno si è frenata la discesa ventennale e anche questo è un risultato. Sperando sia la base di rilancio per gli anni a venire, con lo 0, che diventi magari un 1% se non più.
Senza dimenticare che, oltre al libretto, l'intera macchina disneyana a fumetti dovrebbe aver beneficiato anche dei successi (non solo di qualità) di nuove testate come Papersera, Manuale GM, Club Super Eroi, Best of, Classici d'Autore (io mi sono abbonato a questi ultimi), senza dimenticare le 'colonne' Grandi Classici, 'Paperino', 'Paperinik' e diversi Vatt più o meno generici (sperando che anche ZP e Almanacco Topolino riescano a superare un momento attualmente non eccelso, secondo il direttore).
Senza dimenticare i tanti cartonati più per un pubblico d'élite che generico che, prima dell'era Panini, erano praticamente inesistenti, almeno nell'era Disney Italia. Per cui sarebbe forse più interessante conoscere i grafici del venduto Disney totale che potrebbe essere superiore (in percentuale, ovviamente) a quello specifico del solo libretto. Sicuramente i numerosi gadgets e le nuove narrazioni a puntate di nuovi e vecchi autori hanno dato una piccola 'scossa' al tran tran settimanale di Topolino ma se oggi la sua situazione è migliore rispetto a quella di tre anni fa forse parte dal merito va anche a tutto ciò che editorialmente è accaduto e continua ad accadere intorno a lui, in edicola come in fumetteria.