Avvertimento per chi non vuol leggere più della copertina di questo numero: saltate questo post, o almeno la parte successiva!
Copertina (Molinari/ Ballerani) Poichè invece a me è piaciuta, e anche molto - ma proprio molto- (qualcuno penserà che mi accontento di poco) sono costretta a parlarne. L'ho trovata minimalista e intimista, con Paperino che apre uno spiraglio della propria casa per "darci un'occhiata" (con una dolcissima espressione) quasi a ribaltare i ruoli e, contemporaneamente, svelarci qualcosa di sè, ma non tutto. (Forse è questo il significato del vedo non vedo?) Se poi volessimo invece giudicarla razionalmente, la fascia laterale che si vede, rappresenta al corda che permette di regolare le strisce e quindi, essendo aderente alla tapparella, dovrebbe, come effettivamente risulta, essere visibile. Paperino, invece, potrebbe star sbirciando sporgendosi in avanti, col corpo leggermente inclinato e discosto dalla veneziana, così da non essere visibile, perchè non aderente.
E passiamo alle storie
WOM IIcome ha fatto ben notare Pacuvio, la pecca maggiore di tutta la saga è questo continuo riportare verso "il basso" ogni possibile afflato, volontario o involontario, che la storia riesce a raggiungere. Ogni momento lirico deve essere controbilanciato da qualcosa di "ironico" che spezzi la tensione (amuletofonino etc.) e, purtroppo, questa è l'unica cosa che davvero riesce bene.
Una nota: complimenti alla sportività dei draghi. Passi per Zaius spinto dai sensi di colpa, ma gli altri due! Non è da tutti essere solidificati e precipitati sulla Terra e poi decidere di mettersi in viaggio per aiutare chi ha fatto loro questo!
Topolino e lo scasso con spasso (Macchetto/De Vita). Trovo che sia molto ben riuscita soprattutto per i tempi quasi teatrali con cui viene gestita l'entrata e la presentazione di ogni nuovo personaggio. Ho apprezzato molto l'Orazio "classico" (con tanto di cavezza al collo) e, la battuta di Pippo sul perchè fosse un asso coi ferri, non fa che rimarcarne le origini.
Gastone e la fortuna sfidata (Concina/De Vita) ha il pregio di rivalutare la figura di Gastone presentando un fortunello decisamente più antipatico di lui. Insomma una delle rare storie in cui si fa il tifo per Gastone (forse anche l'averlo presentato in camicia lo ha "umanizzato" un po')
Zio Paperone e il prodigioso risparmibot (Cabella). Tema non nuovo, sviluppato dignitosamente per essere una storia breve. Il risparmiobot era così petulante e insopportabile che un finale più ovvio sarebbe stato che i paperopolesi se ne disfacevano perchè assillandoli toglieva loro il gusto di fare qualunque cosa. L'altro possibile finale era Paperone che in qualche modo cercava di toglierli dal commercio perchè funzionavano talmente bene da aver ridotto tutti i consumi (di suoi prodotti)dei paperopolesi.
Pico de Paperis e il socio plurilaureato Panaro/Mazzon. Molto divertente, deliziosamente disegnata (Tomy è un bellisssimo personaggio). Ho pensato che la laurea in Inusitatologia fosse un delicato omaggio al grandissimo Maestro Scarpa.
Ma, Pico non avrà lo scrupolo di aver fatto perdere per sempre al suo collega (ne conosceva la volubilità!) la possibilità di prendersi la famosa laurea in silenziologia?
Paperino, Paperoga e il nemico informatico (Venerus Molinari). anche se non mi sembra che giri molto dal punto di vista logico, l'ambientazione ha reso questa storia della P.I.A. più simpatica del solito; divertenti i disegni.
Brutto l'inserto di giochi: solo un mezzo per far digerire pubblicità. Meglio una pistola in mano a Topolino che dei finti giochi che inneggino allo shopping sfrenato e alla cura maniacale della propria immagine