Il Principe delle Sabbie (prima puntata)
Alex Bertani, a proposito di questo soggetto di cui è coautore insieme a Francesco Vacca, la settimana scorsa parlava di una sua collocazione storica 'atipica' riferendosi al periodo tolemaico dell'Egitto. In realtà, anche solo in Storia e Gloria, la faraona Cleopat Perina e il suo tesoriere Pah-Peh-Rheo (che a Roma diverrà Petronius Paperonius) vivevano proprio in quel periodo. Periodo in cui la città più importante e capitale del regno era Alessandria, descritta e illustrata meravigliosamente da Giuseppe Facciotto. Un nutrito e non banale cast topoliniano è dislocato nei vari punti della città, da Orazio che lavora al Faro ai professori Enigm, Zapotec e Marlin (tutti con i rispettivi nomi ellenistico-egizi, ovviamente) che studiano nella famosa Biblioteca. Dalla 'gattara' Topolinda al faraone topolemaico che è addirittura lo zio Mortimer Mouse (in questo caso padre del principe Topolomeo, alias Topolino). Per non parlare del 'filosofo' Pippo (praticamente nullafacente) e di altri protagonisti 'noti' fra i quali i maggiori nemici di Topolino-Topolomeo, dei quali egli crede che uno sia suo amico mentre l'altro resta nell'ombra, minacciando nientemeno che la sua dinastia. Il giovane principe scalpita per conoscere il suo regno (tenuto a freno dal severo padre) e nel prossimo episodio lo vedremo addentrarsi nell'Egitto delle Piramidi, attraverso il fiume Nilo. Ottimo inizio per questa che si preannuncia una lunga storia, visto che sarà divisa in 5 parti.
QQQ in vecchie turbine, nuova energia
Questo nuovo episodio dei Misteri di Paperopoli ci fa scoprire una vecchia centrale elettrica che ha vissuto il suo periodo di gloria quando riforniva di luce ed energia una giovane città in espansione. Protagonisti sono i ragazzini dell'Area 15 che, tra giochi e impegni, riescono in qualche modo a far si che quell'area abbandonata e dismessa diventi qualcosa di più utile, in qualche modo 'parente' della loro location originale. La bonifica di vecchi impianti è sicuramente un'azione da lodare, non solo per il loro nuovo utilizzo ma anche per un miglior aspetto estetico di un ambiente altrimenti degradato. Ed una città come Paperopoli non può avere questo genere di zone, non solo grazie ai giovani ma anche ad anziani tycoon filantropi di vecchia data. Storia interessante di per se che comunque, per avere un pizzico di 'suspence', coinvolge nella trama due balordi in cerca di reperti industriali che però non mi sono apparsi così 'negativi' (in fondo cercavano solo della 'oggettistica' in una zona oltretutto abbandonata). Belle tavole di Pastrovicchio che mi pare abbia reso Ray un po' più grande dei suoi coetanei, quando in storie precedenti erano più o meno della stessa 'taglia'.
Zip Paperone e la lettera del 1° socio
Finalmente Rockerduck vince una sfida ma la vittoria non può essere, ovviamente, 'piena'. Anzi, è una vittoria beffarda ma è sempre un inizio per cercare di modificare uno dei plot più storici e interessanti del fumetto Disney che però ha il 'difetto' di essere 'prevedibile' nel suo finale. Capisco che Amelia non potrà mai impossessarsi della Numero Uno (quest'altro storico plot, se modificato, stravolgerebbe l'intero 'equilibrio' paperopolese) ma nel caso delle sfide ZP-RK, vedere ogni tanto il 'pivello' non 'salare' la bombetta renderebbe più emozionanti delle storie dove i finali non sarebbero scontati, non stravolgendo nulla visto che, essendo comunque il secondo (o terzo) miliardario in classifica, qualche vittoria da qualche parte John D. la dovrà pur ottenere. E se la ottiene 'dalle parti' di Paperone, qualche sconfitta non può fare che bene allo zione.
Topolino e il ragazzo venuto dal freddo (ultima puntata)
Il variegato panorama di eventi si sviluppa e termina in maniera articolata e interessante, con una sceneggiatura e dei dialoghi che non 'sbavano' mai in situazioni forzatamente comiche (la classica alternanza che dovrebbe mantenere l'attenzione di un lettore di fumetto umoristico), fedele ad un climax teso che solo alla fine può permettersi qualche 'sbottonatura'. Mi piace questo modo di raccontare, non solo nei gialli di Topolino ma anche in altri generi di storie (dallo storico all'avventuroso dei paperi, ad esempio). Accade raramente ma quando accade è, di solito, un bel leggere. Dunque una lode ad Alessio Coppola per questo, dimenticando alcuni sguardi 'allucinati' della prima parte. Non che le battuttine non debbano esserci, ma a volte danno proprio l'idea di stare lì 'apposta per', con una cadenza troppo ad orologeria (mi vengono in mente alcune storie di PiKappa o DoubleDuck, ad esempio, che si sarebbero sviluppate bene anche senza l'umorismo noiosamente 'a tempo' di Paperino)