I Grandi Classici Disney 274

01 SET 2009
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Anche questo mese, “I Grandi Classici”, nonostante un leggero calo di qualità generale del volume rispetto agli ultimi numeri, si conferma il miglior periodico Disney in circolazione, o, quantomeno, quello con il miglior rapporto qualità-prezzo. Ad accreditare valore all’acquisto sono, come sempre – e forse ancor di più – le sorie dello spazio “Superstar”. Esso comprende: la rara versione rimontata del western Pippo e la Banda Tris (Catalano/Scarpa/Cimino); la poco nota avventura africana Paperino e gli uomini leopardo, una delle prime “fatiche” di Dalmasso, accompagnata dai disegni di un buon Chierchini; Topolino e la setta di settembre, un giallo d’altri tempi con un disinibito Guido Martina ai dialoghi ed un piacevole Giuseppe Perego ai disegni, qui riproposto dopo ben cinquant’anni. Positivo, fuori dallo spazio “Superstar”, è il ripescaggio di storie americane con personaggi meno noti del cast disneyano. Questa volta tocca al simpatico orso Gelsomino (Humphrey), protagonista, assieme al Ranger Ocarina, di due brevi storie disegnate da Tony Strobl e mai ristampate. E’ pure bello, anche se in una storiella rara ma di poche pretese (Pippo re delle termocoperte), rivedere il tratto bonario di Paul Murry. Ad essere poco memorabile è, invece, la selezione delle storie italiane che completano il volume. Paperino e il colpo delle cento cambiali e Zio Paperone e il tempio d’oro sono due avventure “standard” la prima di Dalmasso e la seconda di Martina, con i disegni, rispettivamente, di Massimo DeVita e Giuseppe Perego. Troppo semplici di trama sono, a mio avviso, Paperino e l’elefante di Siva (Missaglia/Chierchini) e Paperino e la repulsio dollarum (Vizzotto/Bordini); addirittura tediosa, Nonna Papera e la burla dello zio (Barosso/Gatto). Ho trovato, invece, simpatiche e piacevoli le due storie degli anni ’80 proposte: Topolino e il cane parlante (Amendola) e Che mago, quel Pippo! (Sisti/Studio Bonnet). Numero buono ma non eccezionale, che si guadagna, comunque, quattro “stelline” di giudizio, soprattutto per il materiale raro inserito nello spazio “Superstar”.

Autore dell'articolo: Malachia