Nella seconda parte della nostra disamina sull’interpretazione barksiana della Storia ci concentreremo in particolare sull’età contemporanea: se l’Ottocento rappresenta il secolo della nostalgia, il Novecento è invece il palcoscenico migliore per la satira. Daremo poi spazio anche alla peculiare attività pittorica di Barks, specialmente alla produzione extradisneyana.
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Carl Barks, una cavalcata nella Storia (prima parte)
Quando pensiamo all’opera di Carl Barks sono molti i grandi temi che emergono dalle oltre 500 storie realizzate come autore completo in poco più di vent’anni.
Qual è stata la sua visione della Storia? Quale ruolo svolge il contesto storico nella sua produzione? In questo articolo in due parti, con cui diamo avvio a una rubrica volta a celebrare il genio scomparso esattamente venti anni fa, cercheremo di trovare delle risposte a queste domande.
Venti anni senza Carl Barks
La scomparsa di una persona come Barks – per chi come il sottoscritto è cresciuto con il mito delle sue storie – fu qualcosa di difficile da metabolizzare, era qualcosa di grandioso che eravamo abituati a dare per scontato… un po’ come se dal foro romano sparisse il Colosseo, come se dalla musica mancasse Beethoven… come se dal mondo del fumetto mancasse Zio Paperone!