I Grandi Classici Disney 333
Una bella copertina di Cavazzano per una propria storia introduce questo numero dei Grandi Classici, il 333. Ed è proprio il grande caldo a creare problemi. La bellissima storia di Mezzavilla sarà infatti ripubblicata su Topostorie n. 4 , in uscita il 5 Agosto. Questa sovrapposizione è assai grave, innescando un pericoloso corto circuito di gestione delle storie. In compenso, la storia in questione è molto importante nel fumetto disney perché vediamo, quasi una prima volta, una storia dell’universo topolinese intitolata a Basettoni, in cui è il commissariato di polizia ad essere protagonista, mentre Topolino non compare affatto, solo citato come in vacanza. Questo servirà di prova a Faraci qualche anno dopo, per le sue storie incentrate su Manetta e Rock Sassi. La storia, con un Gambadilegno in gran forma, è frizzante e vitale, e tutti i rapporti tra personaggi brillano per credibilità. L’atmosfera estiva è palpabile, così come è sincera la difficoltà dei nostri cari poliziotti.
Molto bella è anche una storia di Scarpa, su testi del critico e filologo disneyano Luca Boschi. Il telespettatore all’ingrosso è un’acuta e spassosa critica contro la teledipendenza, in cui precipita non solo Pippo ma anche una bizzarra serie di nobilastri e tizi bizzarri, presentatigli da Gancio. Ed è proprio con il pennuto che si ricrea una coppia ben assortita che proprio nelle storie dell’autore di Venezia era nata e che anche qua svolge in maniera brillante il suo lavoro. Da notare poi che anche nello scorso numero c’era una vicenda del duo.
Non manca Cimino, nella prima storia disegnata da Massimo de Vita, ancora molto acerbo ma coinvolgente, in una bizzarra versione malvagia di Mandrake. Ed è interessante il doppio Bottaro.
Molto interessante la sezione Superstar, che prova a ristampare un albo speciale estivo della Dell uscito nel giugno del 1956. Questo tipo di albi proponeva uno stilema molto in voga all’epoca, ovvero le storie a grappolo. Utilizzando l’escamotage di un album fotografico o di diapositive oppure di veri e propri albi a fumetti i paperi si mettono a raccontare brevi storie di altri personaggi, pescandoli anche da altri universi, tipo il Grillo Saggio qui pubblicato. Zio Paperone ne aveva parlato qui e qui. Di più ampio respiro è infine la perla gigante, con un valido Strobl d’annata, e la città calda con un validissimo De Vita padre ai disegni.
Un numero dei maestri molto vario e interessante, in cui ormai i primi anni ’90 non sono giustamente più un tabù. Spiace però per la sovrapposizione con la storia di Mezzavilla, la migliore dell’albo. Per cui, consigliamo a chi non l’avesse di attendere anche l’uscita di Topostorie, per vedere quale albo nel complesso possa interessarlo di più.