Romics 2007

Il poster della mostra.
Eccomi puntuale, anche quest’anno, a commentare l’evento fumettistico della Capitale: l’edizione 2007 di Romics, la cui locandina vedete riprodotta qui accanto.
La prima, grande, novità consiste nella sede della manifestazione: non più la tradizionale Fiera di Roma, posta in una zona ormai congestionata dal traffico cittadino, ma la Nuova Fiera di Roma, parecchio fuori della città, praticamente a Fiumicino, ma ben servita dai mezzi pubblici (un trenino ogni 15 minuti), che mi sento di consigliare a tutti, visto che per il parcheggio ci vogliono ben 5 euro!.
La comodità della nuova sede, è però contrastata dalle sue dimensioni: spazi molto, molto grandi, per percorrere il tragitto dalla biglietteria (a proposito: grazie all’organizzazione per l’accredito “stampa” per il Papersera!) al padiglione della mostra ci vogliono almeno 5 minuti, potete vedere le foto a fondo pagina per immaginare un po’ la struttura del posto…
L’impatto con l’interno, comunque, è sicuramente d’effetto: si accede da un piano rialzato rispetto a dove si trovano gli stand, e si ha subito la possibilità di visionare l’insieme della mostra.

L’impatto all’ingresso.
Per quello che riguarda le offerte degli espositori, poche le novità (almeno per quello ricercato dal sottoscritto) e molte le facce conosciute, che ormai sanno benissimo di cosa vai in cerca, e di quanto sei disposto a spendere per determinati pezzi. Di materiale ce n’e’ sempre molto, ma i prezzi dell’usato (nota bene: “usato” non “antiquariato”…) continuano a salire: la prova più triste di questo consiste negli stand attrezzati per accettare pagamenti con bancomat e carte di credito…
Vabbè, so che non è più possibile trovare gioiellini nascosti a poco prezzo negli scatoloni dei rivenditori, e che i prezzi sono “sospettosamente” omologati a quanto si vede su ebay… ma insomma… uno prende una mezza giornata di permesso dal lavoro il giorno dell’inaugurazione perché sotto sotto spera di trovare qualcosa di prezioso!! Ma non demordo: già in passato questa tattica mi ha fruttato qualche “bel colpo” e spero possa ricapitare prima o poi.
Ah, ma questo non significa che non ho trovato il modo di sperperare i miei soldi, sia chiaro, solo che ci tornerò sopra in conclusione dell’articolo.

Le fasi preparatorie della conferenza.
Alle 11:15 ho incontrato Luca Boschi (e a sorpresa Andrea Leggeri del nostro forum) che si stava dirigendo verso il padiglione delle sale proiezioni ed incontri (bellissime e molto grandi anche queste!) per il primo dei dibattiti che animeranno questa edizione di Romics: “L’era delle riviste a fumetti: la storia di una resa invincibile“. Interessante spunto di discussione per analizzare non solo la storia delle riviste a fumetti nate (e ahimè morte dopo pochi anni) in Italia a partire da metà anni sessanta, ma anche le condizioni culturali che portarono alla loro nascita e al loro sviluppo, per finire con le prospettive future (magre se non inesistenti) per eventuali altri nuovi esperimenti. Il dibattito è stato animato ed interessante, e ha fornito una serie di spunti che meriterebbero di essere approfonditi, uno su tutti la solita distinzione tra “Fumetto d’Autore” e “fumetto”… ma lungi da me addentrarmi in una materia così ampia in questa sede.

Il bottino della giornata.
Peccato soltanto che non fosse già disponibile il nuovo annunciato ed attesissimo libro di Boschi sugli “irripetibili” (questo il titolo dei libro) personaggi del fumetto italiano.
Visto gli strettissimi vincoli d’orario imposti dal fatto che dovevo tornare al lavoro, ad un certo punto mi sono defilato dalla conferenza per completare il giro degli stand a caccia di qualcosa da acquistare, e nel complesso non è andata male: un volumetto dell’Eura con “L’Eternauta – Il Ritorno“, il numero 64 delle Grandi Parodie, gli ultimi due fascicoli dei supplementi Grazia che mi mancavano, il numero 33 del 1955 de “Il Calcio e Ciclismo Illustrato” (che mi ha fatto completare l’annata, ora me ne manca solo uno per terminare il periodo 1950-1961!) e ben 15 fascicoli de “Il Topolino d’Oro” così ho completato anche questa testata! Olè!
Per concludere: sicuramente vale la pena di fare una visita a Romics (magari date prima un’occhiata al programma per trovare quello che vi interessa di più), però cautelatevi con un paio di accortezze: innanzitutto passate prima al bancomat: l’unico di tutta la struttura e’ a qualcosa come 720 passi oltre l’ingresso del padiglione, e poi, se siete capaci di usarli, portatevi i pattini per coprire le distanze da percorrere!!!
14 OTT 2007