I Grandi Classici Disney 18

25 GIU 2017
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Negli anni Cinquanta e Sessanta Romano Scarpa ha la possibilità di esprimere il massimo del suo potenziale, sceneggiando e disegnando avventure per topi e paperi che gli avrebbero assicurato un posto d'onore nel pantheon degli autori Disney. Non può che far assolutamente piacere, quindi, trovare come storia di apertura della sezione Superstar di luglio uno dei suoi capolavori assoluti. L’uomo di Ula-Ula rappresenta, con i suoi flashback sapientemente utilizzati, un'eccezionale lezione di sceneggiatura e di utilizzo dei principali esponenti del cast paperopolese a partire da Zio Paperone: nella visione dell’artista veneziano, infatti, l’anziano papero risalta come un hapax nei fumetti Disney italiani del periodo, ben più legato all’originale di Barks che non alla sua versione conflittuale e stereotipata di Martina. Scarpa realizza quindi quella che potrebbe essere considerata una sorta di fiaba moderna con una spruzzata di filosofia roussoviana, in cui è la bizzarra figura del signor Bunz a fare da perno all’azione dei paperi, accentuando il contrasto tra una modernità caotica e asettica e la semplicità incorrotta del buon selvaggio. Non si tratta più dello scorbutico archetipo degli irsuti eremiti barksiani (da quello anonimo di Salesman Donald al suo quasi gemello Herman di Land of the Totem Poles), quanto di una sorta di benevola creatura della foresta, l’unico essere al mondo – e qui la genialità scarpiana – capace di far funzionare il più tecnologico e sensibile dei computer dell’epoca: una messinscena ai limiti dell’assurdo capace di satireggiare la più tecnologicamente progredita delle società e ritenuta peraltro degna di rappresentare il Topolino degli anni Cinquanta in occasione dei cinquant'anni del libretto nel 1999.
Si parlava del Paperone martiniano ed eccolo disegnato da Perego, ancora acerbo come personaggio ma già un moderno Pantalone nell'universo narrativo del Professore, in La ghiacciaia ermetica. Rimanendo coerente al tema delle Superstar di questo mese riguardante le tecnologie del passato, in questa avventura “casalinga” si ritrovano tutti gli stilemi narrativi della produzione italiana dei primi anni Cinquanta con una Paperopoli ancora provinciale e popolata da personaggi di dubbia moralità come l’affarista Furbo Volpetti, clone dell’Honest John conosciuto in Pinocchio. La terza storia riproposta nelle Superstar, infine, è nuovamente made in Cannaregio: Scarpa riprende per la prima volta il personaggio di Gancio facendolo interagire con alcuni abitanti di Topolinia in una sequenza serrata di miniavventure che ricalca i rimontaggi su Topolino delle tavole domenicali americane con protagonista la gracula indiana di Pippo.

Il resto dell’albo alterna, come consuetudine, storie valide ad altre puramente riempitive. Sicuramente interessante, soprattutto per via della sua curiosa interpretazione metanarrativa, è L’incredibile avventura di Topolino della coppia Palmas/Cavazzano: in un contesto che sin dalle prime tavole volge al fantastico senza per forza di cose dover spiegare al lettore tutto ciò che accade, il protagonista avrà modo di interagire con le principali star disneyane (da Biancaneve ad Aurora, da Pinocchio a… “se stesso”) all’interno di Disneyland. La storia, realizzata in occasione del trentesimo anniversario del parco californiano, risulta perciò essere un curioso divertissement in cui l’inseguimento di Gambadilegno tra le principali attrazioni disegnate magnificamente da Cavazzano è un po’ la scusa per poter giocare sul ruolo di Topolino, a metà tra personaggio dei fumetti e icona indiscussa dell'immaginario pop. Si segnala inoltre l’interessante Paperinik e la nefasta caricatura di Boschi e Leoni nella quale i riferimenti “dotti” alla Paperopoli barksiana sono davvero piacevoli, basti pensare alla reinterpretazione del quadro a olio July Forth in Duckburg o al cameo del professor Philo T. Ellic.
Infine, oltre a un paio di brevi americane con i Bassotti e una ten-pager di Barks, è bene menzionare la classica ciminiana Paperino e il balsamo di narvalo e Indiana Pipps e il lago della sapienza di Figus e De Vita jr., in cui vediamo un uso ottimo dell'avventuroso cugino archeologo di Pippo.

Autore dell'articolo: Davide Del Gusto

Sono cresciuto a pane, letteratura, storia e fumetti. Paperseriano dal remoto 2004, colleziono, leggo, recensisco e mi diverto con l'editing di questo sito. I miei indiscussi numi tutelari tra i fumettari sono Carl Barks, René Goscinny e Albert Uderzo, Floyd Gottfredson, Hergé, Vittorio Giardino, in rigoroso ordine sparso.