Ridi Paperoga 4

11 SET 2017
Voti del fascicolo: Recensore: Medio: (8 voti) Esegui il login per votare!

Ultimo numero (almeno per il momento) della testata fuori dagli schemi intitolata al folle cugino di Paperino.
L'albo riesce a connotarsi come ancora più divertente dei precedenti, in alcuni punti: il Temone, in particolare, risulta decisamente riuscito, delirante il giusto e disorientante nel suo umorismo, seguendo la scia positiva già visto in quello del mese scorso.
Le dissertazioni nonsense sui castori e sulle loro caratteristiche, l'immancabile test e l'improbabile intervista costituiscono un excursus efficace nella sua follia e rendono l'articolo godibile nella sua impostazione.

Simpatica anche l'idea di inventarsi finali assurdi di alcune storie Disney partendo dalla sola prima tavola, anche se alcune volte il risultato è un po' troppo assurdo, perdendo così la soluzione comica. In tal senso era stato più azzeccato il procedimento inverso visto nello scorso numero.

Il contributo di Sio con il fumettino che spiega come realizzare una striscia comica funziona, nel più puro stile dell'autore, mentre la storia inedita iniziale a firma di Tito Faraci (in realtà strutturata come sei one-pages collegate dall'argomento ricorrente dell'entrare in un caffè) non mi ha convinto del tutto. Efficace l'idea delle variazioni sul tema, confezionata sui caratteri dei singoli personaggi, ma non tutte le autoconclusive sono davvero riuscite nella loro gag.
Menzione per l'esordio al disegno Disney di Pietro B. Zemelo: alle prese con i Paperi si nota qualche incertezza, non riscontrata solitamente nei suoi disegni per altri fumetti, ma per essere un'opera prima disneyana l'autore si difende bene e offre una linea guizzante piuttosto piacevole.

La storia ristampata (Paperoga e l'ultimo metrò) è davvero divertente e azzeccata: un Fausto Vitaliano in grande spolvero costruisce una trama ricca di gag con un'ottima caratterizzazione di Paperino e Paperoga, ben supportato ai disegni da Enrico Faccini.

In sostanza un buon numero, tra alti e bassi che hanno comunque caratterizzato non solo questo numero ma tutta la collana sulla sua finora breve vita editoriale.
Nel complesso il progetto >i>Ridi Paperoga è comunque sostanzialmente promosso: tenta di portare qualcosa di diverso nell'attuale panorama di testate Disney e, pur non riuscendo ad eguagliare i risultati del suo illustre antenato Ridi Topolino, non centrando sempre il bersaglio e non potendo incontrare i gusti di tutti visto il proprio approccio così peculiare, è rimasto fedele a se stesso e ai suoi obiettivi di “rivista clandestina”. Ha avuto un suo perché, insomma, lontano dalla perfezione ma perfettamente caotico.

Autore dell'articolo: Everett_Ducklair