Disney Time 42: Paperino in “Il Milione”

01 SET 2005
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In ricordo di uno dei più grandi artisti della Disney, viene pubblicata un’interessante antologia di alcune delle storie più rappresentative del maestro veneziano Romano Scarpa, che ci ha lasciato il 23 aprile scorso. Negli ultimi tempi si ha avuto l’occasione di rileggere molte sue grandi avventure (pubblicate su Zio Paperone, nel primo Maestri Disney di quest’anno, su Topolino Story, Grandi Classici e Topolino), già da prima della triste notizia della sua morte, ma la produzione di Scarpa è così vasta ed ottimale che non ci sono stati problemi per un’altra impedibile raccolta. Dopo cinque interessanti pagine sulla produzione di Scarpa ed una breve biografia realizzate da Luca Boschi, l’albo ripropone quattro storie “classiche”. Quattro storie diverse che però hanno diversi punti di contatto: oltre ad essere una parata della maggior parte di tutti i personaggi creati o maggiormente caratterizzati dal noto arista, questi racconti rendono al meglio la poesia, lo spirito di avventura (con qualche elemento di paranormale, a volte), lo humour, il lessico dell’artista. Per non parlare dell’amata Venezia, spesso raffigurata e citata, nella sua bellezza, nella sua cultura e tradizione. La prima, “La storia di Marco Polo detta Il Milione” è una lunga storia in quattro capitoli, “parodia” del viaggio del vero Marco Polo. Zio Paperone vuole realizzare uno sceneggiato televisivo e chiede l’aiuto di molti suoi amici di Topolinia e Paperopoli. Tra gli ospiti d’onore, la mitica Paperetta Yé Yé: è il personaggio più riuscito della storia, ancor più di Paperino, che ha il ruolo di eroe indiscusso o di Paperone (nel triplice ruolo di sé stesso, di imperatore e di Niccol??Pico, padre di Marco Polo, è sempre il sapiente scienziato con una spiegazione razionale a tutto. A rendere grande la storia, sono la scenografia, le gag, lo sviluppo della trama e non tanto la caratterizzazione dei personaggi. Manuel Majoli, esperto di lettere straniere e traduttore di fumetti, fa notare alcune “finezze”all’interno della storia del maestro veneziano. “In tutta la storia di Scarpa si registra un solo carattere cinese corretto, essendo gli altri inventati. Il carattere in questione è quello al centro del calendario a pagina 122 del volume (tav.18 della quarta parte), che si legge “yì”; come aggettivo vale “facile”, come verbo “cambiare” e come sostantivo, come in questo caso, “divinazione”. E’ circondato da alcuni dei dodici animali del calendario cinese: nell’ordine, il serpente, (mancano il cavallo e la pecora), la scimmia, il gallo, il cane,(manca il maiale), il topo, (manca il bue), la tigre, il coniglio e il drago. Lo stacco stilistico tra yì e gli inesistenti caratteri che circondano il calendario mi fa supporre che Scarpa l’abbia ricopiato da qualche parte, corredandolo di segni per conto suo. In effetti l’unico che potrebbe avere un riscontro reale è quello in basso a sinistra sotto la tigre, che vuol dire “pozzo” (jǐng), ma immagino sia un caso, dato che Scarpa ha seguito più o meno sempre quella griglia (#) per creare gli altri (notare le somiglianze infatti…). Nella tavola 15, quando è Paperone che scrive, lo schema è quello di “costruzione, opera, lavoro” (la I maiuscola con le aste sopra e sotto e che si trascrive “gong” in pinyin e “kung” in Wade-Giles), assai comune nelle scritte della RPC e facilmente copiabile. Merita decisamente più attenzione la copertina di Mangiatordi, in quanto i caratteri sono TUTTI CORRETTI, per quanto evidentemente presi a caso. Sono “drago”, “scuola”, “vuoto” e “mano” (più due glifi in rosso, il primo col numero “7” e il secondo che ripete “drago”), con la successione degli ultimi due che si legge “karate” in giapponese e che mi lascia pensare che siano stati ricopiati da qualche manifesto o in qualche scuola d’arti marziali”. A seguire nell’albo, l’avventurosa “Topolino e Bip – Bip alle sorgenti mongole: Topolino ed un Atomino in grande forma sono alle prese di uno strano personaggio giunto dal passato. Topolino è qui un po’ saccente (riconosce subito dei semi di sambuco), un po’ troppo dipendente da Atomino. Quest’ultimo, uno dei personaggi più riusciti di Scarpa, è il vero protagonista della storia, autore di azioni straordinarie (come riuscire a catalogare con estrema precisione reperti antichi) e di spassosissime gag (accorgersi di falsi antichi vasi al museo…). Atomino però risulta essere “troppo perfetto”, quasi invincibile: la vera spalla pare essere proprio Topolino! “Gancio vince sempre” è una storia comica a tinte fantascientifiche che vanta la partecipazione del professor Enigm, personaggio riproposto in Italia proprio da Scarpa. Il cattivo di turno è il “classico” Gambadilegno. Contrariamente alla storia precedente, qui Atomino è meno infallibile: sarà Gancio a risolvere tutti i problemi. Chiude l’albo “Topolino e il ferro d’oro”, altra avventura con sia i personaggi di Topolinia che quelli di Paperopoli. Topolino riceve in eredità un vecchio mobile e ritrova il diario di un suo antenato…urge un viaggio in quel di Venezia! All’inizio di questa avventura, notare la citazione a Gottfredosn e Wash: Topolino si reca in una lugubre villa per discutere col notaio. Appesi alle pareti quadri di strani ed inquietanti individui, non molto umani: il paragone con “Topolino e la casa misteriosa” del 1944 è inevitabile. Scarpa vuole ripresentare lo spirito del carnevale, della festa, del divertimento. E lo spirito di Topolinio incarna questa voglia di divertimento e spensieratezza. Ospiti d’onore della storia, Walt Disney e Carlo Goldoni. Un ottimo omaggio. Da avere.

Autore dell'articolo: Samuele Zaccaro

Samuele aveva molta fantasia e si è messo un nick alquanto difficile come il suo nome. In realtà ha perso molte identità online che nemmeno lui si ricorda quale sia quella vera. Diversi passioni: il calcio, la storia del calcio, il cinema horror, le belle donne, la psicologia (ogni giorno si prescrive una sindrome diversa, oggi quella di Capgras, domani una appena scoperta), la Coca Cola, la Nintendo, il mulo, Futurama e la Disney naturalmente. Da quando vede One Piece si auspica di diventare re dei pirati, ma soffrendo il mal di mare si limita all'avatar di Brook. Scrive recensioni ed articoli di cinema e pubblica anche interviste per il Dark Social Network IlCancello con predilizione per i film horror, d'animazione, comici, anni '80, exploitativi e a luci rosse. Lavora e studia in attesa della laurea (con Laura non è andata bene). All'ipermercato è felice di vedere la bionda figlia del padrone che dal lunedì al venerdì è in malattia ed il fine settimana è in ferie. Forza Lazio. Se rimane spazio, saluta Pacuvio (ma non Grrodon)