Uack! 13
Oggi, nel 2015, con alle spalle la collana intitolata a Paperino dell’allora ANAF, Zio Paperone di Mondadori e Disney Italia e La Grande Dinastia dei Paperi di RCS, sarebbe facile ritenere che Carl Barks abbia ben poco di nuovo da dire ai lettori del nostro Paese. Sebbene tale pensiero risulti quantomeno ingeneroso vista dell’immensa varietà dell’opera dell’Uomo dei Paperi, questo appare oltremodo lontano dalla realtà in considerazione della particolarità di alcuni inediti ospitati in questo tredicesimo numero di Uack! All’interno del Portfolio conclusivo dell’albo, Luca Boschi porta all’attenzione del lettore una serie di illustrazioni inedite dalla rilevanza storico-artistica immensa, a cominciare da un disegno realizzato nel 1935 con soggetto Topolino, Minni, Clarabella ed Orazio minacciati dalla rivoltella di Wolf Barker e già pubblicata nell’edizione principe del celebre volume statunitense edito dalla Another Rainbow nel 1988 (Mickey Mouse in Color) ma non nella sua versione “popolare” della Pantheon Books. Accanto a questa, due versioni preliminari molto ben rifinite di altrettante vignette appartenenti ad una ten pages di Donald Duck mai realizzata, oltre ad altre umoristiche su soggetto extra Disney.
Di inedito in Italia troviamo anche la terza ed ultima storia con protagonista Ciccio realizzata da Daan Jippes dalla genesi quantomeno particolare, essendo ispirata ad un soggetto utilizzato da Barks prima per Barney Bear, poi per Happy Hound (la storia pubblicata su The Carl Barks Fan Club Pictorial numero 4 citata in sede di recensione di Uack! 12) e successivamente per tale Orso Candido disegnato nel 1981 (questa volta in stile davvero barksiano dallo stesso Jippes) qui ristampato e già proposto sette anni fa nella citata collana del Corriere della Sera.
La parte del leone è ovviamente costituita dal prosieguo della serie Uncle $crooge con i numeri 33, 34 e parte del 35, con Zio Paperone e il riduttore atomico, che vede il ritorno della Banda Bassotti dopo un solo albo d’assenza, Zio Paperone e il Valhalla cosmico, epica avventura ai confini della realtà dalla tormentata genesi (come testimoniato dagli stralci di lettere di Barks al suo fan Malcolm Willits e allo studioso Geoffrey Blum riportate da Becattini nell’articolo che la precede), e Zio Paperone e la barca d’oro, corsa all’oro sui generis dalle splendide running gags, quali quelle di Paperone che piccona il terreno in ogni condizione climatica e di contesto, quelle di Paperone e Gastone che si alternano nel ruolo di stregoni propinanti erbe medicamentose e quella del lancio del sassolino rinvenente pepite.
Probabilmente nessuna di queste è tra le storie più note ed apprezzate dall’Uomo dei Paperi. Ma certamente siamo comunque al cospetto di uno dei numeri più interessanti della collana, tra quelli finora pubblicati.