Paperinik Appgrade 33

05 GIU 2015
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Questo 33esimo numero della testata si apre con una bella cover del solito ottimo Freccero che ci mostra un Paperinik in azione in sella ad una moto, un'immagine originale e molto ben realizzata.
Dopo un breve editoriale dal gusto già estivo, si parte con l'inedita Paperinik e l'ultimo scherzo (Mazzoleni/Meloni), storia di appena 20 tavole dalla trama non irresistibile, con il solito super-cattivo di turno, peraltro sconfitto in maniera alquanto semplicistica; niente di eccezionale, ma comunque un po' al di sopra di altre inedite di minor valore.
La selezione delle ristampe inizia con una delle più belle storie del Paperinik “moderno” (escludendo, quindi, il periodo del “vendicatore”), ovvero Paperinik e la minaccia del Time Slide (Negrin/Leoni): si tratta di una storia che, da sola, vale già l'intero prezzo d'acquisto dell'albo, un capolavoro lungo ben 80 tavole dove tra paradossi temporali e realtà alternative, gag e mazzate, il lettore si tuffa in un'atmosfera epica e contorta che ricorda molto un certo PKNA; peccato che non abbiano proposto prima il prequel “Paperinik e l'inganno silenzioso”, di cui questa riprende il villain e le atmosfere cupe ed intriganti.
Il resto dell'albo è ben poca cosa, in particolare la successiva Paperinik…. uffa, che noia! (Russo/Lapone), dove l'incipit iniziale con protagonista Paperino porta poi ad una vicenda diversa, dove il papero mascherato si trova ad affrontare un robot appositamente creato da Archimede per tenerlo in allenamento: qualche gag carina non nasconde la debolezza di fondo della trama.
La successiva, ed ultima delle ristampe “standard” è Paperinik e il vulcano inquina-frittelle (Monteforte Bianchi/Barbaro), riproposta a meno di 24 mesi dall'esordio sul settimanale: si tratta di una storia dalla trama solida, molto più di quanto il titolo autorizzi ad immaginare: pur non mancando momenti comici e gag, l'argomento trattato è di assoluta serietà ed attualità – con alcuni riferimenti non troppo nascosti alla realtà italiana – sviluppato in maniera credibile ed originale, soprattutto nelle apparizioni di Paperone e nel tormentone delle “frittelle”; peccato solo l'espediente adoperato per il finale, probabilmente si sarebbe potuto far meglio.
Si arriva, cosi, alla fantomatica (è proprio il caso di dirlo!) storia-cult, che questo mese è Paperinik e la sfida di Fantomat (Pezzin/Colomer Fonts): storia dei primi anni '80 graficamente un po inusuale, presenta una trama discreta e non troppo scontata, seppur il confronto con le cult di Scarpa e De Vita risulta alquanto impietoso.
In conclusione: se la minaccia del Time Slide vale e giustifica da sola l'acquisto dell'albo, il “vulcano inquina-frittelle” rimane una storia originale e di tutto rispetto, mentre le altre ristampe si collocano in posizione più defilata e la cult tutto sommato si fà leggere.

Autore dell'articolo: Gancio