Zio Paperone e il nipote ideale

24 LUG 2015

La vignetta di apertura della storia, apparsa su Topolino 1294 del settembre 1980.

Cari paperseri e paperallegri,
ricordo che a 8 anni rubavo le monetine dalla borsetta di mia madre e andavo in edicola a comprare Topolino. Il primo è stato il 1260.
Bei tempi in cui cercavo di capire il mestiere che avrei voluto fare da grande.
Un po’ rubare era anche quando in estate andavo a Bari dai nonni e nelle botteghe del libro e fumetto usato con 1000 lire potevo comprarmi quasi 10 topolini. E poiché all’epoca saltavo le storie topesche leggevo veloce e ne compravo sacconi.
Un po’ di sacchi li regalavo, un po’ li dimenticavo ma molti me li portavo da giù a Milano. Da questo sono nati i miei annosi problemi alla schiena.
Li leggevo spesso prima di andare a mare, sulla sdraio sul balcone, mangiando tanta focaccia barese.
Buonissima ma credo di non averla ancora digerita poiché sono tuttora in sovrappeso.

Erano i tempi delle storie di Scarpa, Pezzin, Cimino. Adoravo le trovate geniali di Pezzin ma Scarpa aveva in fondo qualcosa che nessun altro, secondo me, riusciva a esprimere allo stesso modo. Un senso della meraviglia, un entusiasmo, una vitalità che animava questi paperotti, con le loro espressioni veramente convinte di quel che facevano. E la sensazione che, con la famiglia papera riunita, ci saremmo immersi nell’incanto di un’avventura epica. Solo per questo era già bello leggere una storia di Romano Scarpa.

La tecnologia non sembra essere uno dei punti di forza di Paperino…

Dopo la sviolinata passiamo alla storia. Da sentimentalone a me tocca “Zio Paperone e il nipote ideale“, che si rivela probabilmente l’emblema delle storie dove Paperino fa una figura ganza compiendo un mirabolante riscatto agl’occhi dello zio.
Alzi la mano chi non è felice per il finale… e la metta nella pressa da 300 tons. di “Paperino e il razzo interplanetario“, perché non c’è proprio altro da fare!

La storia inizia come tante nelle quali Paperino vuole rimarcare ai più refrattari tra noi a crederlo quanto sia imbranato. E ben ci riesce con alcune simpatiche gag,tra le quali scegliere un tasto del calcolatore perché in fondo se sbaglia… quale sarà mai il problema?
Lo zione, invece di costringere il nipote ad una fuga disperata a Timbuctù o presso la grotta degli affezionati orsi, incassa senza reagire perché… è in dolce attesa.

L’arrivo dell’atteso nipote diplomato manager al quale lo zio intende affidare un ruolo importante nel suo impero è motivo di dualismo tra questi e il nostro papero.

Già dalla sua apparizione, sebbene solo in foto, Baldo non ispira particolare simpatia.

All’angolo sinistro: il pasticcione, forgiatosi con l’esperienza di mille batoste, colui che ha a cuore il bene papero… il mio eroe!
All’angolo opposto: superbo, portabandiera dei dirigenti rampanti interessati al solo successo che operano senza cognizione, colui a cui affidare i risparmi del porcellino perché vi costruisca un tunnel sotto la cucina che porti in bagno… Baldo De’ Paperi!

And the winner is… l’oscar alla lungimiranza, al buon senso e al pragmatismo va a: PAPERINO!
Che scopre in tempo che l’affarone che l’altro nipote voleva proporre era farlocco ed evita così alla zione un tracollo finanziario.
Evvai! Ho vinto la scommessa. Ho puntato sul papero vincente.
E chi non ha creduto in lui nemmeno stavolta non faccia finta di niente e sganci la pecunia.
E arriviamo così all’ultima vignetta, che in cuor nostro si anelava ma nella quale non si osava sperare davvero; astrale, liberatoria e commovente, il riconoscimento dell’affetto che lega la famiglia papera, in cui Zio Paperone incorona un Paperino all’ottavo o nono cielo come nipote ideale.

Non mi ritengo un bravo recensore, per cui ho provato a giocarmi la carta della battuta e se non ho strappato un sorriso allora cercherò di mia spontanea volontà il gatto del sopra citato razzo interplanetario.
E notate l’arguzia nel confessare oltre 30 anni dopo i miei furti, tanto ora in gattabuia non ci finisco più.

Autore dell'articolo: Winston