The Don Rosa Library – Zio Paperone e Paperino 3

09 GEN 2018
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Il terzo volume della “Don Rosa Library” (corrispondente alla prima parte del secondo volume dell'analoga collana americana) si apre con Paperino cacciatore di coccodrilli, storia avventurosa di ampio respiro che trae precisa ispirazione da questa copertina di Barks: nell'articolo di accompagnamento Don Rosa spiega la curiosa vicenda che lo ha portato ad elaborare la storia e le accurate ricerche dallo stesso, effettuate per arricchirla di riferimenti storici e geografici assolutamente autentici. Com'è abitudine per l'autore, la storia contiene numerosi dettagli e citazioni all'opera del suo mentore Barks, ma quel che maggiormente colpisce sono le spettacolari vignette panoramiche, che restituiscono visioni vivide, quasi reali e decise, dei luoghi ove la vicenda si snoda.
Meno ambiziosa risulta la successiva Zio Paperone in “Fortuna sulle rocce”, una semibreve di 12 tavole che si caratterizza per l'intenso uso – nella versione originale – di gag e giochi di parole a tema geologico: lo stesso autore si dichiara quindi consapevole delle difficoltà che un simile testo avrebbe comportato in sede di traduzione in altri idiomi, ed in effetti il risultato italiano in alcuni passaggi non brilla per coerenza con i disegni o con la situazione del momento.
La seconda, ed ultima, storia lunga contenuta in questo numero è Paperino e il ritorno a Testaquadra, che lo stesso autore definisce «il primo vero e proprio sequel di una storia di Carl Barks»: il riferimento è ovviamente alla famosa Paperino e il mistero degli Incas, le cui ambientazioni Don Rosa riprende in questa vicenda (su esplicita richiesta della casa editrice Gladstone), ma è bene precisare che si tratta comunque di due storie diverse, che riflettono gli stili narrativi dei rispettivi autori; se quella di Barks punta maggiormente sulle atmosfere, sul senso di mistero, sullo stupore dei protagonisti, il sequel – non potendo (o, forse, volendo) sfruttare questi elementi per ovvie ragioni – preferisce enfatizzare l'azione ed il lato umoristico, aggiungendo la presenza non solo di Paperon de' Paperoni ma anche del suo rivale Famedoro, chiaramente in competizione tra loro.
Concludono l'albo Zio Paperone e la maledizione di Nostrildamus, una tenpages che traduce una leggenda legata all'astronomo Nostradamus in una divertente sequela di gag che rende la lettura molto piacevole, e Paperino e le star, che però non è una storia vera e propria non avendo mai superato lo stadio di storyboard: viene richiesta a Don Rosa come strumento promozionale del nuovo parco a tema “Disney – MGM Studios”, e l'autore si impegna molto nel rappresentare le varie attrazioni attraverso gag con Paperino, ma l'aspetto più curioso consiste nella presenza di Topolino, descritto non come amico del protagonista (anzi, neppure lo conosce), bensì come star cinematografica il cui autografo lo stesso Paperino brama e che funge da motore dell'intera vicenda.
Restano solo da menzionare alcune “note stonate”, quali la (fastidiosa) precisazione relativa al fatto che la prefazione di questo volume varrà anche per il prossimo, nonché l'errata indicazione sullo storyboard: non è affatto inedito in America, essendo già stato pubblicato nel 2011 e nel 2014 (ma è corretto che la prima pubblicazione si ebbe su un volume norvegese nel 2004). Rispetto ai primi due volumi questo si è rivelato, quindi, un gradino sotto, sia a livello di contenuti che di storie; la lettura risulta molto rapida seppur sempre interessante, ma nel complesso non merita più di tre stelle, anche in considerazione del costo non certo contenuto.

Autore dell'articolo: Gancio