Topolino 2861

22 SET 2010
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Numero imperdibile, sin dalla copertina! Il posto d’onore spetta, infatti, a Topolino e il surreale viaggio nel Destino (Gagnor/Cavazzano), storia-omaggio sotto svariati punti di vista. Omaggio a Salvador Dalì (in questi giorni in mostra a Milano), omaggio a Walt Disney, omaggio all’arte surreale, omaggio al cortometraggio Destino, omaggio allo stesso Cavazzano e al suo Insolito remake (a sua volta, omaggio del Topolino giornalista di Gottfredson). Il soggetto di Gagnor è in tutto e per tutto, volutamente “surreale”, ma, allo stesso tempo, di una poeticità unica; tuttavia, quello che balza subito agli occhi è il superlativo apparato grafico, sia per disegni – quelli del Maestro Cavazzano – sia per colori – quelli del Kawaii Studio. Una storia che, più di un fumetto, è un’opera d’arte, e che, in fondo, in punta di piedi, ci ricorda come lo stesso fumetto sia Arte. Data la grandiosità della composizione, si può anche facilmente sorvolare sulle poche pagine in cui si è, per motivi tecnici, sviluppata la storia e su qualche imprecisione temporale. Il resto del numero, tuttavia, non è assolutamente all’altezza della storia d’apertura. Degna di nota è solo, a mio avviso, Zio Paperone e le ombre gialle, la nuova sceneggiatura di Cimino (disegnata da Amendola) che, seppur meno brillante di altre volte, sa regalarci sempre qualche sorriso con le sue fantasiose trovate.

Autore dell'articolo: Malachia