Paperinik Appgrade 9

05 GIU 2013
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Nono numero di questa testata che, per i nostalgici di PKNA, mostra in cover un Paperinik che imbraccia una sorta di scudo extransformer: ci assomiglia solamente, ma desta comunque bei ricordi.
Come per molti dei numeri passati, anche in questo è presente una sorta di “filo conduttore” che attraversa (quasi) tutte le storie, e che – parafrasando il titolo della vecchia testata antesignana dell'attuale – potrebbe riassumersi in Paperinik alle prese con altri supereroi : si và dai supereroi “fumettistici” dell'inedita a vari “colleghi” più o meno realistici, per concludersi con una certa fidanzata “mascherata”.
L'inedita, scritta da Gagnor, è un interessante esempio di esperimento metafumettistico, ricco di citazioni ai famosi fumetti “made in u.s.a.” e battute divertenti, quantomeno per tutti colori i quali hanno un po di dimistichezza con questo genere letterario; il comparto grafico è curato da Lavoradori, il cui personalissimo tratto si adatta bene ad una storia di questo genere.
La selezione delle ristampe si apre con due storie disegnate da Lucio Leoni: Paperinik e il superconvegno, dove viene trattata la questione della possibilità di una “pensione” per supereroi, e Paperinik e l'invasione mascherata dove tutti i cittadini paperopolesi si travestono da supereroi nel tentativo di approfittare del particolare status di impunità/extralegalità che è prerogativa di tali soggetti; si tratta di due storie discrete, seppur in entrambe il protagonista si trova ad affrontare problemi molto più “burocratici” che altro.
La successiva Paperinik e l'animatore supernormale è una dimenticabilissima storia che narra di un'improbabile città di supereroi annoiati dai loro stessi superpoteri, e non di livello superiore è la breve Paperinik e la tragica revisione dove un poco credibile meccanico che effettua revisioni decide di dover a tutti i costi verificare la 313.
Decisamente di miglior livello è, invece, Paperinik e l'inganno del successo del duo Enna/Gervasio: un Rockerduck in ottima forma, che riprende il suo vecchio pallino di sfruttare la fama del papero mascherato per far quattrini, ed una Paperina molto intraprendente, sono i reali protagonisti di una storia in cui il papero mascherato compare in meno della metà delle tavole; pur tuttavia, si tratta di un'ottima storia, dalla trama credibile e ben strutturata e molto ben disegnata.
Infine, ultima delle ristampe “standard”, Paperinik e il mondo di Welk è una dimenticabilissima storia con Paperinika co-protagonista che certamente sfigura a fronte della cult che narra le origini della versione mascherata di Paperina.
Si arriva cosi alla cult Paperinik e il filo di Arianna: si tratta di una vera “martiniana”, una storia che narra la genesi di un personaggio controverso e dalle alterne fortune quale è Paperinika, la paladina del gentil sesso impersonata da Paperina. In un momento storico in cui il movimento femminista rivendicava con forza le proprie ragioni, il Professore costruisce una storia in cui i personaggi paperopolesi incarnano i contrasti di genere con battute (alcune neppure tali) taglienti ed offensive, ma stranamente quasi per nulla censurate in questa versione. Si tratta di una bella storia, dalla trama articolata e con personaggi credibili e ben delineati, certamente una delle poche in cui il personaggio protagonista ha un reale motivo d'essere.
IN SINTESI: questo nono numero ci presenta un'inedita interessante ed una cult di ottimo livello, in mezzo una storia di buon livello quale quella a firma del duo Enna/Gervasio ed un altro paio di ristampe discrete, e qualcuna ampiamente dimenticabile.

Autore dell'articolo: Gancio