Almanacco Topolino 10

08 NOV 2022
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La nuova edizione dell’Almanacco Topolino arriva alla prima doppia cifra e finalmente mostra quella maturità che inseguiva da parecchio, di cui abbiamo visto i veri prodromi nello scorso numero. Siamo quindi di fronte ad un miglioramento della metodologia di selezione e di presentazione delle storie. L’Almanacco, quindi, presenta finalmente le caratteristiche di una pubblicazione filologicamente curata.

E lo fa partendo dalla copertina, il vero biglietto da visita di un albo a fumetti. I disegni di Emmanuele Baccinelli e i colori di Mario Perrotta offrono una rivisitazione della copertina (di Marco Rota) dell’Almanacco Topolino 282 del giugno 1980, in un autentico tripudio di dinamismo e colori dell’autunno.

La selezione odierna si apre con la solita storia superstar, sempre ripresa dalle precedenti edizioni dell’Almanacco, ma con una novità: tornano, infatti, le alternanze tra pagine a colori e in bianco e nero, come nelle versioni originali delle storie. Una fortunata ripresa che ben si adatta a questo classico, Zio Paperone e il colpo del soldone (Barosso-Barosso/Bottaro). Una storia dove si mischiano la commedia degli equivoci, le fortunate coincidenze e i colpi di scena, magistralmente messi in piedi dai maestri fratelli assieme all’ironia grafica del maestro Bottaro (del quale si apprezzano moltissimo i disegni a china). Un ottimo inizio di lettura.

La sezione delle storie inedite si muove moltissimo tra i Paesi Bassi e il nord Europa, dove domina il filo conduttore della festività di Halloween. A partire da Paperino e Della – Il primo Halloween (Geradts/Pérez), che però cerca di giocare moltissimo con la situazione equivoca di cui molto spesso si caratterizzano alcune storie a tema. I disegni “soffici” di Carmen Pérez sono apprezzabili e in netto contrasto con i colori dell’ambientazione.

L’evento scatenante della storia

Un corpo celeste che sta per impattare sulla Terra, un piano per sventare la minaccia, l’unione delle forze tra magia e scienza, la disperazione e la suspence, e infine il ritorno alla normalità. No, non stiamo parlando di Minaccia dallo spazio, ma del suo antecedente, Paperino in: Addio a tutto quanto (Korhonen/Santanach Hernandez), storia in due tempi che anticipa di più di venti anni la saga topolinesca dell’estate 2022.

Paperino parte alla ricerca di Paperone, scomparso da diverse settimane, e scopre che viene aiutato da Amelia per rimediare ad un terribile incantesimo. La storia sembra già letta, appunto, ma è molto dinamica e rapida nelle sequenze, benché alcune delle soluzioni offerte convincano fino ad un certo punto (un razzo per accalappiare il meteorite?). I disegni di Tino Santanach Hernandez (al suo esordio su questo Almanacco) comunque sono apprezzabili per il loro classicismo e per il dinamismo che sprigionano. Sicuramente, una storia memorabile e che riesce ad attirare l’attenzione.

Il tema Halloween prosegue con una breve olandese di appena due pagine. I Sette Nani e le strane visite (Moe/Ramón Bernado) riprende il tema del classico Disney d’animazione Biancaneve e i Sette Nani (1937), e traspone alcune iconiche scene nelle prime vignette. Solo nella seconda tavola viene inserito l’elemento di disturbo, che viene chiarito nella vignetta finale. Non eccellente come svolgimento, ma i disegni hanno un tratto molto pulito e dinamico al contempo, impreziosendo perfino i rimandi al film.

It’s Duckin’ time!

Zio Paperone e Paperino in: Una notte da fantasmi (Schmickl/Cavazzano) è un altro esempio di come l’arte del maestro veneziano abbia trovato il giusto riconoscimento anche all’estero. La storia vede come antagonista Hugh de’ Paperoni, detto Schiumatore. Il capitano torna in forma di spirito e cavalcando il suo veliero fantasma, come un sosia dell’Olandese Volante, per reclamare la sua dentiera d’oro, venduta da Paperone per poter avviare gli scavi in quel di Butte, Montana (quarto capitolo della Saga).

La storia parte bene e ha un soggetto interessante, ma presto si perde proprio nella ricerca della dentiera (inspiegabilmente in bocca ad un altro tizio) e nei tentativi di recuperarla maldestramente. In alcune vignette, i disegni di Cavazzano si presentano con dettagli che sembrano ricordare sia Barks, sia Rota (come nel caso del veliero fantasma sulle onde), sia infine Bottaro (gli spiriti di Paperone e Paperino deformati), conferendo alla storia una sua piccola dignità.

Il solito Topolino Perfettino! Ah, no…

Un’altra storia di Halloween a tema equivoco è Scherzetti da strega (Leever e van der Harst/Pérez e Fernández), dove compare la piccola Minima, nipote di Amelia. Storia dove sicuramente gli effetti della magia sono ironicamente inseriti al posto degli scherzetti classici di Halloween, ma la parte centrale è quella più lunga, forse troppo sentimentale, e quella che determina il soggetto della storia. I disegni e le ambientazioni sono ottimi e appaiono molto più caldi di quel che dovrebbe essere.

Chiude questa sezione Topolino e lo specchio magico (Solstrand/Fecchi). No, nessun coinvolgimento dello specchio magico di Biancaneve, ma solo uno “specchio fintamente rivelatore” del proprio carattere. Storia dove la suggestione e l’insicurezza di Topolino sono chiarite da Minni mentre monta una Billy (sì, la mitica libreria). Non esaltante come storia, ma anche qui i disegni sono ottimi e hanno quello spunto classico che impreziosisce l’arte dell’artista italiano.

Almanacco presenta in questo albo anche una storia con protagonista Archimede Pitagorico, il folle inventore paperopolese, di cui a maggio di quest’anno si sono celebrati i primi 70 anni. Curiosa soprattutto l’intervista a Barks che viene riportata nell’editoriale antecedente la storia, dove l’Uomo dei Paperi spiega la creazione del personaggio e le differenze con tutti gli altri paperi.

La follia dell’inventore torna, per così dire, alle origini con La solita, vecchia roba, sceneggiata e disegnata da William Van Horn, dove Archimede si confronta con un inventore alieno su chi dei due abbia inventato l’invenzione più particolare. Una storia che ricalca moltissimo lo spirito di Barks, non solo nei disegni ma anche nella trama e nello svolgimento.

Comincia la sfida tra i mondi!

Un piccolo scrigno delle meraviglie lo troviamo con l’ultima sezione che precede l’altra storia “superstar”. Il filo conduttore è quello del rapporto tra Disney e il mondo latinoamericano, che negli anni Quaranta ha caratterizzato la produzione di film, corti e anche di fumetti. Si apre con due storie autoconclusive di una tavola, tratte dal settimanale Good Housekeeping e che adattano due bellissimi cortometraggi d’animazione di Saludos Amigos, Lake Titicaca e Pedro, entrambe disegnate da Hank Porter. Due piccoli gioielli in bicromia che eguagliano la bellezza dei rispettivi corti di derivazione. Una inaspettata, ma graditissima proposta, che speriamo possa avere seguito su queste pagine.

E la sezione latinoamericana non poteva non proporre anche un classico del fumetto Disney, Zio Paperone e l’oro di Pizarro (testi e disegni di Carl Barks). Non la prima storia dove i Paperi esplorano il mondo andino, ma quella che mette a confronto il moderno e l’antico, idealizzando la presenza di discendenti degli Incas non influenzati dal mondo contemporaneo, e proponendo anche un messaggio ecologista nel finale. Un altro gradito ritorno sulle pagine di Almanacco.

Chiude infine l’albo Pippo e il maniero del prozio Veniero (Barosso e Barosso/Carpi). Storia che, anche in questo caso, viene presentata con l’alternanza delle tavole colorate e in bianco e nero, ma dove queste ultime permettono di apprezzare le ambientazioni lugubri e gotiche del maestro genovese. Un giallo d’altri tempi, dove le sparizioni e gli intrighi tengono col fiato sospeso fino all’ultimo, mentre il finale permette al lettore di tirare un sospiro di sollievo. Decisamente apprezzabile e ben congegnata.

In definitiva, l’albo della “maturità” di questa nuova edizione di Almanacco Topolino fa ben sperare per il futuro. Le storie, anche se non pienamente apprezzabili dal punto di vista della trama, sono comunque compensate dai disegni e, al contempo, si ritrovano ad essere anche affiancate da autentici gioielli fumettistici, che rendono ancor più prezioso l’albo stesso. Un risultato sperato e atteso, che sicuramente attirerà e conforterà molti lettori.

Autore dell'articolo: Luigi Sammartino

Giurista, accademico e nerd, sono un Pker dormiente della prima ora, ridestatosi assieme alla mia passione per il fumetto Disney. Anche se l'ultimo arrivato, mi piace avere comunque un piglio analitico sui prodotti della nona arte. Sperimentatore perenne, sono sempre disponibile a parlare di tutto.