Il Club dei Supereroi 12

29 GIU 2023
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Il Club dei Supereroi 12

Copertina inedita di Donald Soffritti.

Si conclude anche questo secondo anno di pubblicazioni del Club che, come annunciato su Anteprima n. 380, vedrà la fine definitiva della testata col n. 13 di luglio. Una bella cavalcata lunga poco più di due anni, che ci ha fatto scoprire e riscoprire storie, tratti, umorismo e narrative particolari e interessanti. E anche questo numero non è da meno, dedicato nella sua parte centrale al mondo dei fumetti supereroistici, in una sorta di metanarrativa interessante.

Un’altra splendida copertina di Donald Soffritti (il cui tema riprende e si colloca come sequel ideale di questa copertina di Paperinik n. 12 a cura di Andrea Freccero e Andrea Cagol) apre una selezione con a capo il solito Super Pippo. La prima storia è, ancora una volta, tratta dalle storie della prima serie di Almanacco Topolino. Super Pippo e il ladro di laghetti (Chendi/Bottaro) mette in luce la goffaggine di chi è dietro la maschera del supereroe e di come il suo intervento risulti comunque provvidenziale. Il protagonista, quindi, diventa più Pippo che non il suo alter ego supereroistico. Interessante soprattutto la soluzione di mantenere la colorazione alternata originale, che conferisce alle tavole della storia un sapore classico e insolito. I disegni di Bottaro sono comunque una garanzia di dinamismo ed ironia.

Nulla si può contro chi una ne pensa e cento ne fa!

A seguire, una storia del periodo francese di Giorgio Cavazzano, strutturata su quattro strisce. Super Pippo salvatore dell’Apollo (autore sconosciuto, chine di Sandro Zemolin) si connota per essere una storia forse poco logica nelle scelte interattive, ma che evidenziano anche l’inettitudine del villain di turno, ovvero Spennacchiotto. Il formato di queste pagine forse rende poca giustizia ai disegni di Cavazzano, splendidi ma che paiono costretti in vignette minime. L’effetto di una tavola piena è comunque immediato e coinvolge nella lettura.

Si apre, quindi, la sezione centrale dell’albo, dedicata, come dicevamo, al rapporto tra fumetti e supereroi. Apre questa sezione una storia che rimette Topolino nei panni (inconsapevoli) di supereroe. Topolino e il referendum dei supereroi (Pihl/Vives Mateu) ci mostra un Topolino (di raffigurazione tipicamente nordica) meno borghese e più indaffarato con una delle sue passioni, ovvero la lettura dei fumetti di Masked Man. Il pretesto di un referendum editoriale della rivista da lui letta lo porterà a vestire i panni del suo supereroe preferito, contro il suo antagonista principale, ovvero Gambadilegno, che vestirà i panni del villain. Storia con un potenziale pressoché inespresso: se da un lato la scelta di conferire superpoteri come nei fumetti è una buona trovata, dall’altra il finale frettoloso rovina un poco la storia nel suo complesso. Complessivamente tutto appare molto meccanico, ma per certi versi gradevole. Più interessanti le scelte grafiche utilizzate, che riprendono sia caratteristiche classiche dei personaggi (ivi compreso un Gambadilegno più “gattesco” di quello solito) sia conferiscono estrema dinamicità alle scene di movimento.

Il Club dei Supereroi 12 - Le peripezie di un collezionista di fumetti

Le peripezie di un collezionista di fumetti.

Meno supereroistica, ma interessante proprio per i suoi aspetti metanarrativi, è la seguente Paperino e la super collezione (Nofzinger/Strobl). Storia che pone al centro proprio uno degli aspetti ormai evidenti dell’editoria fumettistica, ovvero il completismo collezionistico e le dinamiche transattive che molto spesso ci sono alle spalle. Per essere una storia dove i supereroi sono solo “su carta”, va detto che mette in scena alcune situazioni inedite, come il coinvolgimento di Gastone e Zio Paperone nel mercato fumettistico e la reale motivazione che ne sta alla base (e che forse connota la gran parte dei collezionisti di fumetti attuali). I disegni di Strobl si notano qui per un’estrema, se non addirittura iperbolica, dinamicità delle reazioni dei personaggi, confermando la maggiore aderenza dei fumetti classici al mondo dell’animazione.

Nel dubbio, è sempre colpa dell’editore.

Similmente, ma questa volta con l’intervento diretto di un supereroe, troviamo Super Pippo e i falsificatori di fumetti (Evanier/Wright), storia che si collega idealmente alle due precedenti, dove l’intervento del supereroe è votato a ridare fiducia ai lettori delle proprie avventure (ciò sembra ricordare una puntata dei Simpsons con protagonista l’Uomo Radioattivo) e a fermare l’ondata di falsificazione delle proprie storie ad opera della Banda Bassotti (che, come Gambadilegno in precedenza, tendono a cambiare la trama e le situazioni finali, ma in maniera più professionale). I disegni si connotano per una grande aderenza alla classicità, dove addirittura i Bassotti ricordano quelli delle avventure di Barks. Interessante, poi, la soluzione di ripresa della vignetta dove è disegnata la cavalcata dell’elefante.

Il Club dei Supereroi 12 - Cuccioli

Chi di noi non ne ha avuto uno, da piccolo?

Segue, infine, Missioni Impossibili – Topolino e il Super… sfiduciato (Markstein/Rodriguez Peinado) che, come le precedenti, ha di nuovo al centro il fumetto, ma stavolta con la particolarità di avere un supereroe… nel suo stesso creatore, in un mondo in cui la popolarità dei vari supereroi è il parametro per valutare anche la loro efficienza nello sgominare il male. Storia curiosa, dove il definitivo lancio del supereroe avviene per mano di chi lo ha preceduto, ma dove sono forse più le situazioni di ironia a farla da padrone sulla trama. I disegni di Peinado si connotano sempre per essere molto dinamici, ma al contempo estremamente posati e con un tratto classicheggiante che esalta la forma.

La sezione delle storie inedite si apre con la seconda storia dall’Annual Special di Darkwing Duck di marzo 2011 (la prima fu pubblicata sul n. 2 del Club). Ocalina in: Il terrore intempestivo della Tartaruga spaziotemporale (Stones/Silvani) non vede alla sceneggiatura i due nuovi “genitori” di Doppia D, ma colui che aveva curato parte della serie televisiva all’inizio degli anni ’90. E in questo caso la storia breve risulta avere comunque tutte le caratteristiche di una storia mozzafiato e che genera suspense, benché cominci in medias res e benché abbia un finale abbastanza condensato. Si tratta, tuttavia, dell’ennesimo pezzo di valore per il Club, che finora ne ha segnato le sorti e lo ha portato fino all’attuale punto.

Chiude questo albo una storia inedita danese, sequel della storia già apparsa sul n. 3 del Club. I super nipotini difensori di Plikani (Pihl/Freccero) segue idealmente lo sviluppo della prima storia, non solo dal punto di vista di quello status quo, ma anche perché riporta nuovamente al centro lo scontro con i Goborniani. Dal punto di vista della trama, sicuramente lo svolgimento è migliore della precedente, dove si evidenziano anche alcune scene di estremo dinamismo (come quella del risveglio del mostro Hruul), aiutata dai disegni di un Freccero in forma e che sa sfruttare al massimo le potenzialità dei tre nipotini. Il finale, poi, segna il ritorno allo status quo precedente alla prima storia, lasciando che la situazione ritorni alla normalità di tutti i giorni. Qui, finalmente, si vede una buona interpretazione dei nipotini, in un ruolo non pienamente realizzato, come fu per Whizz Kids.

La magnificenza del terrore.

In definitiva, questo nuovo albo mantiene la tendenza precedente, dando sempre nuovi scorci alle diverse realtà fumettistiche collegate dal tema comune, e fa riscoprire storie apprezzabili anche da diverse prospettive. La soluzione metanarrativa dei fumetti supereroistici ha sicuramente reso interessante l’operazione. Non possiamo più augurare una felice prosecuzione, vista l’imminente chiusura della testata, ma possiamo sicuramente cominciare ad apprezzare a posteriori il grande lavoro fin qui svolto nel crearla, metterla in piedi e portarla avanti.

Autore dell'articolo: Luigi Sammartino

Giurista, accademico e nerd, sono un Pker dormiente della prima ora, ridestatosi assieme alla mia passione per il fumetto Disney. Anche se l'ultimo arrivato, mi piace avere comunque un piglio analitico sui prodotti della nona arte. Sperimentatore perenne, sono sempre disponibile a parlare di tutto.

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