Paperinik Appgrade 18

01 MAR 2014
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Una favolosa e straordinaria copertina di Freccero, arricchita dagli effetti speciali di Monteduro, ci introduce ad una nuova, e bella, puntata di Universo PK, “Tempo da Perdere”. Non solo ricompare il Razziatore, con una profusione di riferimenti al mitico 0/2, ma anche Angus Fangus fa la sua bella presenza, in dialoghi frizzanti a battibeccarsi con Paperinik, con qualche inedita coloritura. Faraci realizza un’ottima sceneggiatura circolare a flashback, senza dimenticare qualche paradosso temporale e un po’ di sana azione. Lo scontro con il Razziatore funziona, così come le pagine ambientate al Papersera. Mangiatordi continua il suo ottimo lavoro, regalandoci un villain massiccio e un kiwi giornalista ghignante e slanciato. Le inquadrature, le vignette e la composizione della tavola danno ritmo ad una storia che si legge tutta d’un fiato (anche per la brevità, purtroppo). Le battute hanno meno peso e, seppur accada poco, si resta coinvolti della vicenda desiderosi di capire che cosa succederà. Saga che cita Pkna a profusione, dona molte perle di bellezza, ma si aspetta ancora di vedere la conclusione, per poter dare un giudizio più di sostanza. Questa puntata è però vincente. L’articolo che ne segue, fatto con la consueta cura da Cirillo, spiega bene il tutto, così come diverte la vignetta di Ferrario.
Il resto dell’albo è purtroppo povero e triste, per colpa della scellerata scelta di Appgrade di pubblicare solo le mediocri inedite del Cult e le storie recenti degli anni ’00, più qualche inedita da “Paperinik e altri Supereroi”, relegando di fatto tutte le storie fino ai primi anni ’90 nella sezione “Cult” (a meno di future scelte editoriali). E tra storie sullo smascheramento (di nuovo, dopo il numero di Carnevale dello scorso mese), car-can e altro, l’effetto deja-vu e sonnolenza resta piuttosto alto. Savini dona comunque una buona prova di rapporto zio-nipoti, mentre Russo fa il suo buon mestiere con tante gag e ambientazioni degne della Brutopia barksiana con il compagno Gnuk. Il resto scivola via senza farsi ricordare.
Per fortuna c’è Martina che risolleva il numero, con una storia al solito costruita alla precisione, con nipoti angariati, zii evasori, maschere e furti in banca, notti concitate ricche di pathos e di azione. Nel dollaro da un milione c’è un ottimo De Vita, che ci dona anche un Archimede assolutamente diabolico. E per fortuna viene pubblicata anche la prima tavola della seconda puntata.
Nota a margine per Una sporca faccenda, primo episodio di una miniserie, OK Paperinik, sceneggiata da un vulcanico Artibani su disegni di un godibile Barbucci, uscita nel 2000 per il ritorno di Paperinik su Topolino. Peccato non siano state pubblicate tutte insieme, vista la loro brevità e la loro potenza comica. La vignetta finale di questa prima vicenda è poi assolutamente memorabilie.
Un numero quindi che brilla grazie alla copertina, all’inedita, alla breve e alla Cult, mentre purtroppo il resto fa di tutto per essere dimenticabile, poco originale oppure ripetitivo, con vicende che di Paperinik hanno assai poco, senza avere molto neanche dello spirito di Paperino.

Autore dell'articolo: Amedeo Badini

Il fumetto è sempre stato una mia grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico mi ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il mio primo campo, ma non disdegno sortite e passeggiate in territori vicini. Per il Papersera ho scritto più di 100 recensioni, oltre ad aver curato una parte degli articoli sulle testate disney del passato. Inoltre, ho realizzato il Don Rosa Compendium, un'analisi dettagliata di tutte le storie del grande autore del Kentucky. Scrivo di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per la Tana del Sollazzo.