Paperinik Appgrade 22

04 LUG 2014
Voti del fascicolo: Recensore: Medio: (9 voti) Esegui il login per votare!

Introdotto da una bella e metropolitana copertina di Freccero, il nuovo numero di Appgrade non varia particolarmente l’andamento della testata. Le storie scelte, a parte qualche buona riproposta, non brillano, la cult resta affidabile e l’inedita presenta qualche novità interessante.
Proprio su quest’ultima possiamo concentrarci perché la prima vicenda della miniserie di storie – seppur non legate tra loro, almeno per ora – “La Macchina del Fangus” sceneggiata da Alessandro Sisti presenta qualche motivo di inedito coinvolgimento. La storia parla di Angus Fangus che da giornalista del Papersera in questa versione alternativa va a caccia di notizie aiutato da Paperino e Paperoga. In questa ambientazione notturna Sisti tratteggia bene la figura del kiwi-giornalista, diviso tra panini bisunti e caratteristiche da professionista spietato. Non manca quindi una rilettura dell’attuale mondo dei media, fatto di figure da lapidare in faccia, scandali da cercare, o da creare, e sottili modi per interpretare la verità. Il tutto è ancora più evidente dal contrasto con un candido Paperoga e un guardingo Paperino, che in veste di Paperinik compare poco, ma in maniera determinante. Per ora la satira giornalistica funziona benissimo, vedremo il resto. Dalena tratteggia i personaggi con inchiostrazioni pesanti e un po’ legnose, ma escogita anche interessanti soluzioni visive.
Le altre storie, pescate tra le inedite di Paperinik e del Cult, non sono molto interessanti. Non così male, ma nulla di molto memorabile, la Baia delle Due Lune e il Palio di Paperopoli, su disegni di un ottimo Dalla Santa. Più interessanti le storie prese da Topolino: l’Isola dei mostri di un buon Gervasio e soprattutto l’eroe al casello. In questa ultima vicenda, uno scatenato Bosco mette su una danza forsennata di equivoci, robot monotematici, scambi di persona, situazioni assurde, una ricca messicana eccentrica, i Bassotti sul piede di guerra, un avido Paperone, un Paperinik diabolico e un casello come assurda zona di battaglia. Cavazzano rende al meglio un vortice di gag e di dialoghi surreali e deliranti.
Taciamo la presenza di Dossi, e parliamo bene dell’ennesima storia ben congegnata da Martina, in cui più che Paperinik sono le liti familiari a farla da padrone. Paccagnella sviscera bene tutta la vicenda. Purtroppo, si tratta di una storia breve, non in due tempi.
Un numero che mantiene quella qualità che contraddistingue gli ultimi numeri. Una buona inedita, una cult valida, e il resto che galleggia tra anonimato e interessante. Inevitabile scrivere di nuovo quanto scritto nelle ultime occasioni. “Fintanto che non sdoganeranno almeno il Paperinik degli anni ’90 (e ’80) su Topolino, e non pubblicheranno, almeno una per numero, le produzioni Leoni-Negrin, oppure qualcosa di Faraci e Artibani, non si verrà a capo di nulla, e avremo sempre storie illeggibili, a fronte di non sempre buone cult e inedite”.

Autore dell'articolo: Amedeo Badini

Il fumetto è sempre stato una mia grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico mi ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il mio primo campo, ma non disdegno sortite e passeggiate in territori vicini. Per il Papersera ho scritto più di 100 recensioni, oltre ad aver curato una parte degli articoli sulle testate disney del passato. Inoltre, ho realizzato il Don Rosa Compendium, un'analisi dettagliata di tutte le storie del grande autore del Kentucky. Scrivo di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per la Tana del Sollazzo.