Topolino Classic Edition – Romano Scarpa
Romano Scarpa è indubbiamente il più importante fra gli autori Disney italiani; a oltre dieci anni dalla sua scomparsa, tale primato continua a non potere essere messo in discussione in alcun modo e anzi, una certificazione della sua grandezza viene dall’essere, a oggi, l’unico artista del nostro Paese ad avere ricevuto l’onore di una opera omnia, immediatamente successiva a quelle dei grandissimi Maestri come Carl Barks e Floyd Gottfredson.
Perché, quindi, dopo averlo celebrato come doveroso con una collana monografica, riportare Romano Scarpa in edicola con un volumetto di 372 pagine? La chiosa del direttore Valentina De Poli in quarta di copertina ben incornicia il contenuto dell’albo e, nel contempo, introduce la risposta a questa domanda.
Le 9 storie ristampate per l’occasione, pur costituendo – come facilmente intuibile – solo un piccolo estratto del corpus scarpiano, riescono infatti a presentarlo per il meraviglioso autore che ha saputo essere nel corso del XX secolo. Divise in due immaginari dischi, uno riservato ai paperi e l’altro ai topi, in una sorta di richiamo al White Album dei Beatles, pietra miliare della storia della musica leggera, le avventure scritte e disegnate da Romano Scarpa dimostrano di esserne l’equivalente a livello fumettistico.
Talvolta, soprattutto a proposito di queste cosiddette Special Edition, il principale motivo di interesse – e di critica – è dato dalla selezione effettuata. In questo caso, pur favorita da un evidente imbarazzo della scelta, la redazione merita i complimenti: sono presenti infatti capolavori come Paperino e le lenticchie di Babilonia (qui riproposta nella versione proveniente da Zio Paperone), Topolino e la dimensione Delta, Paperino agente dell’F.B.I., affiancati a gemme meno note ma non meno preziose, come Zio Paperone e il codice degli affari, Topolino e il vortice ipnotico o Zio Paperone braccato speciale.
Ogni storia o quasi vede un protagonista diverso (zio Paperone, Paperino, Topolino, Pippo), a testimonianza della poliedricità dall’autore veneziano; inoltre, la selezione fa emergere un altro tratto distintivo della sua lunghissima carriera, ovvero l’abilità nella creazione di nuovi personaggi. Qui ritroviamo Filo Sganga, Brigitta McBridge, Paperetta Yè Yè e Zenobia: l’unica grande assente è forse Trudy, ma in fondo è da apprezzare l’inserimento della splendida ma poco conosciuta Topolino e il campionissimo invece della pluri-ristampata Topolino e la collana Chirikawa.
Tornando quindi alla domanda iniziale, è non solo giusto ma sacrosanto riproporre periodicamente in edicola le avventure di Romano Scarpa: non sono invecchiate di un giorno e continuano a costituire, oggi come sessant’anni fa, il frutto migliore della scuola Disney italiana. Il lettore casuale che dovesse comprare questo volume non potrà che restare catturato e ammirato dalla bravura di uno dei più grandi fumettisti di sempre.
02 NOV 2017