Tesori International 12 – I grandi autori italiani Disney nel mondo 1: Marco Rota – Il leggendario Zio Paperone
Un titolo fluviale ci introduce al primo restyling della giovane testata bimestrale, in edicola da due anni. Il filone degli autori stranieri non ha forse dato gli esiti sperati, e si è tornati ai più rassicuranti autori italiani, scegliendo però quelli che hanno pubblicato all'estero. Punto di vista interessante, per quanto un po' provinciale: spesso le sceneggiature danesi della Egmont non hanno portato a grandi perle. Insieme a questa “novità”, la testata si assesta sulle 196 pagine, mantiene lo stesso prezzo e perde le alette, risultando un po' debole come composizione generale. Anche gli articoli presenti hanno perso pezzi – due da sole tre pagine ciascuno – ma risultano validi e con un buon apparato iconografico. In generale, però, il primo volume è molto buono, grazie alle storie contenute.
Celebrare Rota come autore italiano all'estero è buona cosa, in quanto si tratta di un precursore che, non interessato al trasferimento della licenza Disney da Mondadori a Disney Italia, decise di disegnare per la casa editrice danese Egmont su sceneggiature altrui ma spesso su quelle proprie, realizzando anche copertine e illustrazioni, aspetto questo di cui si era occupato particolarmente in Italia per quasi tutte le testate, dal settimanale agli Albi fino ai Classici e agli Almanacchi.
Il volume accoglie tutte storie già pubblicate su Zio Paperone, dotate di una bella colorazione e del lettering di Ceresa. Si tratta di materiale perlopiù da autore completo, e che spazia dal 1993 a 2001, con un paio di eccezioni più antiche. Da un punto di vista grafico, è uno dei Rota più interessanti: molto classico, plastico, vicino alla linea di Barks ma affezionato ad un'idea di ambientazioni e paesaggi realistici, e con quale contrappunto ironico in giro (gli uccellini con i cappelli dei personaggi, dettagli citazionistici, strizzatine d'occhio). E poi certo ci sono i paperi, bellissimi, ricchi di personalità e di fascino, armoniosi e dotati di identità. Certo, non sempre le sceneggiature sono all'altezza, ma Rota si diverte e spazia tra differente tematiche, dalle ambientazioni esotiche alle avventure urbane, fino agli amati paesaggi marini e alle storie piratesche. CI piace sottolineare una storia persa tra le nevi, in cui l'interazione tra Paperone e Paperino è assai ricercata e davvero realistica e credibile.
In generale un buon albo, anche se spiace non vedere nessuna inedita, come era accaduto nel decimo numero, sempre dedicato a Rota. Il generale impoverimento della testata, che accompagna un'altra serie di ripensamenti in tutte le pubblicazioni Disney – Panini, non fa ben sperare. I prossimi due numeri saranno dedicati a Scarpa, in cui ci sarà senz'altro materiale dell'amato – odiato Studio Disney, già qui presente. Materiale interessante, ma già visto. Speriamo che a rimpolpare ci sia del materiale critico sufficiente, dato che in questo primo numero sarebbe stato bello avere un ricco portfolio con la lunga carriera da copertinista di Rota, e che invece non c'è stato.