Le interviste del Papersera – Casty

04 SET 2007

Il terribile Giocattolaio, frutto della matita di Guido Scala.

Sul numero 250 de I Grandi Classici viene ristampata, quasi vent’anni dopo la sua ultima uscita, “Le Giovani Marmotte e il ritorno del Giocattolaio“, la seconda storia della mini-saga del Giocattolaio. Personaggio inquietante nato dalla fantasia di Jerry Siegel e dal disegno allucinato di un Guido Scala altamente ispirato, il Giocattolaio negli anni Settanta fa vivere ai paperi alcune delle avventure più strane che siano mai apparse su Topolino, tutte del duo Siegel/Scala, questo è l’elenco completo delle storie in cui appare il Giocattolaio:
Le Giovani Marmotte contro il terribile Giocattolaio (1973)
Le Giovani Marmotte e il ritorno del Giocattolaio (1974)
Zio Paperone e il Giocattolaio provocato (1975)
Mentre rileggevamo la storia abbiamo trovato diverse somiglianze, soprattutto nell’aspetto, tra il Giocattolaio e Doppioscherzo.
Così abbiamo contattato Casty e – tra il serio e il faceto – gli abbiamo fatto tirar fuori qualche scheletro (fumettistico, ovviamente) dall’armadio…

Papersera: Ciao, Casty.
Casty: Ciao a tutto il Papersera.

P: Abbiamo notato che il personaggio di Doppioscherzo somiglia fisicamente al Giocattolaio. è vero?
C: No no, niente affatto.

P: Dì la verità, o ti mandiamo un virus…
C: Glom, ok… Sì, è vero: ho letto quelle storie di Siegel quand’ero piccolo, tra il 1974 e il 1976, e da allora non le ho più riviste: ma la figura del Terribile Giocattolaio mi è rimasta talmente impressa che non ho potuto fare a meno di ispirarmi a lui, nel tratteggiare graficamente Doppio.

P: Uhmmm… il muso di Doppioscherzo è IDENTICO al Giocattolaio.
C: Se non mi mandi il virus, posso spiegarti tutto…

L’evoluzione di Doppioscherzo.

…e, ancor oggi, questo “remake” è l’unica immagine che ho di lui…

Il Giocattolaio nella versione “preistorica” di Casty.

P: Quindi è vero che da piccolo facevi i quaderni a fumetti e li noleggiavi agli amici… La Disney lo sapeva?
C: Se ne accorsero quando a Gradisca (la mia città) il Topolino edito da loro ebbe un repentino calo delle vendite.

P: Stai scherzando?
C: Sì.

P: Tornando seri: raccontaci qualcosa di quei tuoi primi lavori Disney apocrifi.

Il momento “culmine” della storia.

C: Quando avevo circa dieci anni, nel ’77, mi piaceva un sacco disegnare e inventare le storie. La cosa curiosa è che facevo solo storie con i paperi, perché quelle di Topolino erano troppo difficili da inventare. Disegnavo sui quaderni a righe (qualcuno ricorda i quaderni delle “Regioni d’Italia“?), che poi copertinavo, ecc. Da piccolo avevo anche diviso i miei “albi” in due pacchi: uno con le storie belle, da mostrare in giro, e l’altro con quelle meno riuscite. Quello con le storie belle me l’hanno RUBATO nell’86 (sigh) e probabilmente l’hanno anche buttato via, dopo aver visto cosa c’era dentro…
La storia di cui vediamo gli scan si intitola Zio Paperone e la Guerra delle percentuali: zio Paperone vorrebbe fare un film catastrofico (tipo King Kong o L’inferno di cristallo, in voga in quegli anni), ma non vuole spendere in mostri e scenografie che poi verrebbero distrutti. E così sfida il Giocattolaio, che…
A rileggerla adesso, questa storia mi fa sorridere per quanto è zeppa di incongruenze… Il soggetto comunque non è male, anche se risulta inesorabilmente datato: il cinema di oggi si fa ormai tutto in digitale… Un’altra cosa che mi fa sorridere, rileggendo questa e altre storie di quegli anni, è l’uso (e l’abuso) che facevo di terminologie ciminiane e/o martiniane: i miei mi chiedevano “Ma dove le hai imparate, quelle parole lì?

P: Visto che siamo in tema, quali ricordi hai delle storie di Siegel e delle avventure “inquietanti” (come quelle sceneggiate da Maria Luisa Ciceri)?
C: Riguardo Siegel, vedo che quasi tutti storcono il naso… Eppure è l’autore che più mi ha spaventato da bambino, e certe sue storie sono affascinanti ancor oggi (Paperino legionario, La scorribanda nei secoli, La mostruosa invadenza, Il paese che non c’è, La voce che venne dal nulla… più, chiaro, quelle col Giocattolaio).
Ehm, non nego però che Siegel è spesso indigesto e talvolta addirittura… indifendibile. Quindi: mi piace, ma… non lo difendo. Anzi, aggiungo che se tutte le storie del Topolino fossero state così, ahinoi… …oh, altre storie che mi avevano spaventato, quelle della Ciceri! Peccato siano pochissime…

I temibili alieni del pianeta Rhubarhape

P: Ricordi Minni e le mummie del pianeta Rhubarhape? Un minimo comune denominatore delle storie più inquietanti Disney (dal Giocattolaio a Rhubarhape) è Guido Scala. Che ne pensi?
C: Bellissima quella di Rhubarhape, l’ho anche riletta di recente. Quando sarò (molto) vecchio e avrò la scusa di non essere più lucido scriverò Topolino e Minni contro il ritorno delle mummie del pianeta Rhubarhape 2…

P: è un titolo molto, ma molto bello.
C: Grazie. Riguardo Scala, trovo che il suo stile surreale fosse l’ideale, per quel tipo di storie. Quei pupazzi con le orbite vuote, e… mio Dio, QUEGLI OCCHI!!! (citaz. da “Le mummie” ecc.).
Ogni tanto mi piace riprendere qualcosa anche da lui (vedi i pupazzetti di Doppioscherzo, appunto, o i droni della città taciturna) e mi dispiace che non abbia lasciato dei “discepoli”: la bellezza del Topolino d’un tempo era data anche dalla varietà delle “scuole”…

I droni della città Taciturna, ispirati alle creazioni del Giocattolaio.

P: Comunque la storia di “Rhubarhape 2” la vogliamo assolutamente leggere, il prima possibile. Non ti stiamo dicendo di invecchiare precocemente e di perdere lucidità entro la settimana ma ora, con coscienza e lucidità, la DEVI fare. Anche solo per noi… la vogliamo!
C: Ma io scherzavo! (…anche se, magari come fan-fiction, la potrei davvero fare.)

P: Ok… un’ultima domanda: Doppioscherzo ritornerà?
C: Eh, forse sì… e forse no. Vedremo, è un personaggio di cui non bisogna abusare. Vorrei chiudere però questa simpatica intervista con tre… quizzettini per i lettori più attenti
Allora:

  1. Oltre alle storie già note, Doppioscherzo appare anche in un piiiiccolissimo cameo, in una storia disegnata da… Chi sa dire qual è questa storia?
  2. I titoli delle storie con Doppioscherzo contengono tutti una… particolarità. Chi sa dire qual è?
  3. Perchè c’è una statua con QUATTRO dita sull’isola di Lost?

P: Ecco, adesso non ci dormiremo la notte… Grazie comunque per la chiacchierata e ciao.
C: Ciao, e grazie a voi!

Galleria di immagini

Di seguito alcune immagini tratte da storie di Guido Scala con il Giocattolaio messe a confronto con le apparizioni di Doppioscherzo. Per cominciare, qui sotto ci sono quattro delle creazioni di Casty che più delle altre sembrano riecheggiare i perfidi macchinari messi in campo dal Giocattolaio: notate in particolare la quarta vignetta, con il drone da “Topolino e la città taciturna” somiglia molto al robot in basso a destra della vignetta di Scala che le segue.

Non vi sembra di aver visto poco tempo fa l’immagine qui sopra? Eh si, il giovane Casty aveva ben presenti le storie del Giocattolaio quando si trattava di raffigurare scene di attacco alla città…

Gli interessi del “giovane Casty” non si limitavano, però, al solo mondo Disney, come tutti coloro che erano bambini negli anni settanta, l’invasione del “robottoni” nipponici colpisce la sua fantasia, e la sua intraprendenza porta alla creazione del fumetto riprodotto qui sotto, non particolarmente originale, forse, ma sicuramente emblema di un’epoca!

Il temibile Robotex!

Per finire in bellezza, ecco un campionario di espressioni del Giocattolaio e di Doppioscherzo a confronto, possiamo dire che i nostalgici di Scala (e tra questi mi ci metto anch’io) possono essere soddisfatti da questa specie di revival in incognito…


Notizie Biografiche

Casty, nome d’arte di Andrea Castellan, nasce a Gradisca il 23 aprile 1967. Dopo un’infanzia in cui ha prodotto storie a fumetti per far divertire gli amici, decide di trarre profitti dai suoi lavori. Nel 1993 inizia quindi a scrivere fumetti per Cattivik e Lupo Alberto.
Dieci anni dopo, nel 2003, esordisce su Topolino con “Topolino e i mostri idrofili” ma si fa notare l’anno seguente quando “Topolino e le bizzarrie di Neoville” (disegnata da Massimo De Vita) viene pubblicata sul fascicolo dedicato ai 75 anni del topo più famoso del mondo.
E da lì è un crescendo.. crea il personaggio di Eurasia Tost, di Estrella Marina e di Doppioscherzo; rende smalto a Macchia Nera rendendolo – di nuovo e finalmente – un cattivo di primaria importanza e terrore per Topolino. Nel 2005 viene pubblicata “Topolino e le macchine ribelli” che, per la prima volta lo vede anche ai disegni, fortemente ispirati al tratto di Romano Scarpa.
Nel 2006 scrive e pubblica una delle sue più belle avventure: “Topolino e il dominatore delle nuvole” disegnata da Giorgio Cavazzano. Attualmente è al lavoro ad un gruppo di storie con Eta Beta, attese per il 2008.

Autore dell'articolo: Francesco Gerbaldo

Francesco Gerbaldo nasce a Savigliano il 15 luglio 1979 e su Topolino 1233 (che porta la stessa data), esordiva Bruno Concina. Da sempre appassionato di tutto quanto fa Disney, Francesco legge e colleziona Topolino dal 1985 e col tempo ha imparato a riconoscere i tratti di praticamente tutti gli autori tanto che Lidia Cannatella l'ha definito "impallinato d.o.c.". Appassionato particolarmente degli autori cosiddetti "gregari" come Giulio Chierchini, Alessandro Del Conte, Valerio Held, Salvatore Deiana, Bill Wright e Tony Strobl non disdegna comunque le grandi storie di Scarpa, di Barks, di Don Rosa e di Gottfredson. Nel 1997 esce il suo primo (e finora unico) articolo per la Disney pubblicato sul "D.U.C.K." (l'avete capito: conflitto d'interesse :-) anche se spera, un giorno o l'altro, di diventare un collaboratore più stabile di qualsiasi cosa che edita la Disney. Nel 2001 inaugura il sito "Un Gatto tra i fumetti" che gli permette di conoscere personalmente Luciano Gatto, autore che vide pubblicata una sua storia proprio su Topolino 1233. E il cerchio si chiude, almeno per ora :-)