Natale a Disneylandia

23 DIC 2003

Introduzione

Il titolo dell’articolo deriva dal fascicolo omonimo, disegnato da Carl Barks, Paul Murry e Tony Strobl, in cui dei bambini chiedono come dono a Babbo Natale di poter viaggiare nella sua slitta per esser portati nel mondo della fantasia, per vedere storie nuove dei loro abitanti preferiti. La storia di Barks si intitola “Paperino e il natale vulcanico” (ultima ristampa Zio Paperone numero 65), quella di Murry “Topolino e la miniera solitaria” (ultima ristampa Albo della Rosa numero 427), le altre sono apparse tutte su Topolino 201 e sull’Albo della Rosa 529 dal titolo, bellissimo e quindi da me riutilizzato, Natale a Disneylandia.

La Disney, il Natale e l’Italia sono da sempre legati indissolubilmente da fili conduttori. Basti pensare che su 38 lungometraggi animati prodotti dalla Disney ben 28 di questi (Biancaneve, Pinocchio, Cenerentola, Peter Pan, La Bella Addormentata, La Sirenetta e Il Re Leone, solo per citarne alcuni) hanno avuto la prima cinematografica in Italia durante la stagione invernale. E per decenni andare al cinema durante le feste per vedere il film Disney dell’anno è stata la consuetudine per milioni di persone.

Le pubblicazioni natalizie

Quanto accaduto con l’animazione è successo anche nei più di 70 anni di fumetti Disney in Italia: con l’arrivo delle vacanze natalizie le testate più importanti subivano una vera e propria rivoluzione: nel caso degli albi d’oro, ad esempio, vennero prodotti dei fascicoli con il profetico nome di “Almanacco Topolino“, con una foliazione maggiore passando dalle solite 36 pagine alle 68, e con un prezzo che aumentava di conseguenza, sino a raddoppiare. Si noti, ad esempio, che l’albo numero 50 del 1953, contenente le favolose tavole di raccordo di Romano Scarpa, costava ben 100 lire contro le 50 dell’albo seguente, il numero 52 dal titolo “P.P.P. ovverosia Paperino Polo P“).

La prima vera strenna natalizia che i lettori italiani hanno avuto l’onore di vedere è certamente datata 1937. La serie chiamata “Almanacco Topolino Anteguerra” vede la pubblicazione, fino al 1940, di 5 fascicoli speciali (4 natalizi ed uno estivo) dedicati parzialmente ai fumetti Disney, contenenti strisce e tavole domenicali di Gottfredson e Taliaferro. Questi albi, con le mitiche copertine di Antonio Rubino, avevano 84 pagine l’uno e costavano, per l’epoca, uno sproposito: 2 – 3 lire l’uno!

Nel 1957, grazie alle feste natalizie, venne pubblicato il primo numero de “I Classici di Walt Disney” dove venivano ristampate le ben note parodie, più o meno velate, di famosi romanzi della letteratura. Le tre storie rieditate, già viste su Topolino libretto, ed il grande successo di vendite aprirono la strada al secondo numero della serie “I classici moderni di Walt Disney” edito nel Dicembre 1958 e ad un terzo nel Natale 1959 “Le Grandi Parodie di Walt Disney” dove era contenuta, dopo ben 10 anni, la fascinosa “L’inferno di Topolino“. Da lì in poi i Classici assunsero periodicità sempre più frequente e l’idea della strenna natalizia finì prima di entrare negli anni 60. Altra testata nata come one-shot natalizia è stata “Super Almanacco Paperino“, inaugurata nel 1976 con avventure di Paperino tratte dagli Albi d’oro natalizi. Di grande formato, la testata ha subito alcune variazioni di nome, di formato e di numerazione. La testata, attualmente a quota 282, esce in edicola con il nome di “Paperino“.

Galleria di immagini

Pensato come strenna natalizia, ma uscito un paio di mesi prima per avere una copertura completa nel territorio italiano, è anche il primo numero dei cartonatoni Disney. Edito nel 1970 “Io Topolino” inaugurò la serie dei libroni per famiglia ristampanti le storie Disney che fecero la storia. La serie dei cartonatoni, tranne un solo numero, uscì sempre negli ultimi tre mesi dell’anno, segno che conferma la teoria secondo cui fossero volumi strettamente pensati come regalo di Natale visto il prezzo molto alto che ne richiedeva l’acquisto.

Una testata nata nel periodo delle feste principalmente perché il suo principale protagonista è un personaggio legato indissolubilmente al Natale, è “Zio Paperone“. Inaugurata dalla Mondadori nel dicembre 1987, mese dei primi 40 anni del papero con le ghette, la testata viene fermata nel dicembre 1988 con il numero 14 (ad agosto 1987, infatti erano usciti due numeri) e viene ripresa, grazie alla Walt Disney Company Italia, con il numero 15 nel dicembre 1989, due anni dopo la sua nascita. Di Zio Paperone sono usciti alcuni speciali per collezionisti nel periodo natalizio dei quali il più importante è certamente stato “Zio Paperone progetto D.U.C.K.“, uscito nel 1997 in occasione dell’Expocartoon novembrino a Roma (in edicola nel dicembre dello stesso anno), che ristampava, in occasione dei 50 anni di Scrooge, la Saga di Paperone corredata da articoli critici di Don Rosa stesso, copertine italiane e straniere, e biografia dell’autore.

Oltre le testate nate nel periodo natalizio, vorrei inoltre citare i vari “Magico Natale“, “Disney Melody” e “Natalissimo” che negli anni 80 e 90 hanno allietato (e continuano a farlo) i giorni di feste dei lettori Disney. Questi fascicoli hanno avuto il pregio di ristampare le storie Disney più significative ed importante dell’immensa produzione italiana e straniera legate al Natale.

Le copertine di Natale statunitensi

Le copertine natalizie degli albi americani sono sempre state molto curate. Nei primi numeri di Walt Disney Comics & Stories, illustrate in gran parte da Walt Kelly si trovano, ad esempio, piccoli capolavori.
La prima copertina natalizia americana è quasi certamente databile gennaio 1941 (WDC&C 4) e vede i tre nipotini augurare “Merry Christmas” allo zio che ha appena distrutto, grazie alla scala, l’albero natalizio; mentre l’anno seguente (WDC&S 16) Paperino si rifugia su un albero di Natale per scappare da un cane.

Col numero 39 del dicembre 1943 Dan Noonan illustra una copertina natalizia in cui Paperino, vestito da Babbo Natale porta, a mo’ di renna, i tre nipotini, abbigliati da renna, seduti sulla classica slitta natalizia. Sul numero 76 del gennaio del 1947, quindi di tre anni dopo, Walt Kelly, che collabora continuativamente alle copertine delle testate regalando piccoli capolavori già da alcuni numeri, ribalta i ruoli della copertina del 1943 e illustra i tre nipotini, con le corna da renna in testa, trainare una slitta. Paperino, seduto sul traino, vestito da Santa Claus però, sbatte il becco contro uno steccato cadendo.

Con l’arrivo di Barks (e di Strobl e di Murry) le copertine natalizie continuano ad apparire, ma saranno oggetto di una futura espansione di questo articolo.

Galleria di immagini

Le copertine di Natale italiane

Le copertine di Natale delle testate più importanti (quali possono essere quelle di Topolino) sono state da sempre molto curate. Il numero natalizio doveva essere il più accattivante sia perché quello era il numero in cui spesso si sceglieva se continuare o meno l’abbonamento per l’anno seguente, e sia perché con la sospensione della scuola era maggiore il tempo libero dei potenziali lettori e quindi acquirenti.

La prima copertina natalizia per Topolino realizzata in Italia è stata eseguita da Ambrogio Vergani per il numero 9 del dicembre 1949. Qui si vedevano Paperino, Topolino, due porcellini, due nani e Pluto fare un trenino per le feste. Questa copertina, molto fascinosa è ormai diventata cult sia per il valore del fascicolo stesso che per il color argento che spicca tra le prime copertine.

La seconda copertina di produzione italiana è stata eseguita da sempre da Ambrogio Vergani, per Topolino 129 del 25 dicembre 1955, anche questa è una copertina che spicca, sia il colore dorato che per l’armonia che traspare da un disegno, in parte ispirato da qualche lavoro di Paul Murry (specialmente nel disegno dei due nipotini), che vede Paperino, i suoi tre nipotini e Topolino cavalcare una slitta.

Altra copertina affascinante è quella disegnata da Giuseppe Perego per il numero 264 del 1960. L’illustrazione, ancora una volta con sfondo dorato come da copione, vede Pippo, Topolino, Paperino e un nipotino suonare la classica cornamusa natalizia.

Per ritrovare Carpi parlare di Natale con la sua solita grazia bisognerà aspettare il n. 578 del 1966. Quello, però, è un numero abbastanza triste per i lettori dato che aprendo il libretto si viene colpiti, più che altro, dall’annuncio della morte di zio Walt che Mickey fa ai suoi lettori confidando di sentirsi solo. È Carpi stesso ad esser chiamato ad illustrare la copertina per Epoca della stessa settimana che parlava della morte di zio Walt raffigurante un Topolino piangente a fianco di un albero di Natale. A detta di alcuni quella sarebbe dovuta essere la vera copertina di Topolino 578, ma si sa come vanno le cose…

Gli anni settanta passano tutti senza scossoni particolari. Il 1982 però è l’anno della prima copertina del piatto natalizio. Un gadget venduto per corrispondenza raffigurante, anno per anno, un soggetto natalizio disegnato da un autore della scuola italiana. Il primo piatto venne confezionato da Rota, seguirono quindi Scarpa, Carpi, Cavazzano e tutti gli altri autori.

L’ultimo piatto riprodotto in copertina è stato pubblicato su Topolino 2301 del 2000 anche se, in quel caso, la copertina riproduceva il disegno che Mastantuono inviò alla Disney quale suo omaggio.

Galleria di immagini

La gestione da parte di Claretta Muci, infine, ha apportato nuove modifiche e nuove tecniche per le copertine natalizie: nel 2001, ad esempio, le facce di Paperino e Topolino presenti in copertina erano riproposti in tutte le pagine a fumetti, nel Topolino 2457 i piccoli protagonisti delle avventure di Paperino Paperotto si prestavano a figurare come decorazioni all’interno di un albero di Natale rifinito con la porporina, mentre per il Natale 2003 la copertina verrà pubblicata con i migliori alberi di Natale dei lettori della testata. Insomma, la copertina natalizia di Topolino ha sempre ispirato la fantasia della redazione facendo da apripista per le novità che, se ritenute valide, verranno poi tenute anche nei numeri successivi.

Le copertine dicembrine delle altre testate Disney, dai Classici a Paperino Mese, dai Grandi Classici al Mega Almanacco sono sempre state riferite al Natale. Nei fascinosi anni 70/80, spesso le erano disegnate da una sola mano: quella di Rota che, negli anni ha saputo, con la sua eleganza e scioltezza regalare capolavori come, ad esempio la copertina del numero 17 di Super Almanacco Paperino prima serie, in cui Paperino è costretto ad usare un periscopio per vedere da che parte deve andare essendo sommerso dalle spese fatte da Paperina (copertina riutilizzata per il numero 1515 di Topolino), oppure per i Classici Disney 2° Serie 61 del Natale 1982 in cui Paperino riceve una grammatica come regalo. La copertina, per essere sinceri, è un remake più interessante dell’originale, tratto dalla retrocopertina disegnata da Giuseppe Perego di Topolino 264.

Gli Albi della Rosa, invece, ebbero una scelta delle copertine natalizie diversa da quella attuata per le altre testate. Gli Albi, infatti, nacquero come ristampa, in piccolo, delle storie più belle pubblicate su Topolino e sugli Albi d’oro. Per quanto riguarda, quindi, storie tratte dagli Albi d’oro le copertine erano le stesse già pubblicate in grande formato, se invece si trattava di storie riprese da Topolino, le copertine venivano create a tema da Ambrogio Vergani o da Giuseppe Perego. Dal numero 1076, invece, le copertine natalizie non furono più prodotte in favore, spesse volte, di divise militari e/o abiti tipici.

Le storie USA

Natale è una festa molto sentita negli States. Carl Barks, per citare l’autore più importante, ha ambientato nel periodo natalizio alcune tra le sue migliori avventure. Tra queste mi sembra logico citare almeno “Il Natale di Paperino sul Monte Orso” (con la prima apparizione di Paperon de’Paperoni), “Paperino e la scavatrice“, “Paperino e il natale vulcanico“, “Paperino e i doni inattesi” e “Paperino e il ventino fatale“.

Ma, ovviamente, non c’era solamente Barks ad illustrare storie di sapore natalizio: negli anni uscivano, come one-shot speciali dei fascicoli a carattere natalizio dai titoli altisonanti come “Christmas Parade” e “Christmas in Disneyland” (tradotto in Italia, come scritto all’inizio, in “Natale a Disneylandia“). Scritte in gran parte dal recentemente scomparso Bob Gregory e da Carl Fallberg, queste storie vedevano, unite da un sottile filo conduttore allo stesso modo utilizzato poi in Italia per i Classici Disney prima Serie, diverse avventure dei personaggi Disney famosi come Topolino e Paperino e meno famosi come Biancaneve, Dumbo e Lupetto.

Queste storie, alcune anche piuttosto importanti, sono state pubblicate anche in Italia spesse volte spezzate della continuity e rimontate su tre strisce, su Topolino e sugli Almanacchi Disney. 

Gli autori chiamati ad illustrare queste avventure furono molti. Tra questi mi preme ricordare almeno Tony Strobl, che gestiva i paperi, Paul Murry, che lavorava sui topi, e Pete Alvarado che si cimentava con le storie dei Porcellini.

Le storie italiane

La prima avventura corale, cioè con quasi tutti i personaggi Disney, che Guido Martina scrisse in favore del natale Disney è sicuramente “Topolino e la doppia vigilia di Natale” in cui Babbo Natale, dopo aver visto tre personaggi Disney principali (Paperino, Paperone ed Ezechiele Lupo) comportarsi male con dei loro antagonisti (rispettivamente Cip & Ciop, dei debitori e i tre porcellini) decide che Topolino debba aiutarli a ravvedersi. La storia, di 60 tavole, viene pubblicata sui nn. di Topolino 129/131 del 1955 ed è disegnata da Luciano Bottaro. Nell’arco della sua vita editoriale è stata ristampata tre volte: sul volume “Magico Natale” del 1987, sul Natalissimo del 1995 e su “I Maestri Disney” 21 del 2001.

Prima di questa lunga avventura, però, Martina aveva sceneggiato un paio d’altre storie natalizie. Le prime tavole in assoluto, se storia si possono considerare, sono certamente quelle illustrate da Scarpa nel 1953 e pubblicate sull’Almanacco Topolino 1954. Queste pagine fanno da trait-d’union tra alcune avventure di produzione americana (tra le altre due avventure di Barks non propriamente invernali) e vedono Topolino, inviato da zio Paperone, visitare i vari amici per farsi raccontare delle avventure dell’anno precedente in cui sono comportati bene per ricevere un bel regalo. Le tavole, rare e imperdibili per ogni appassionato sono state ristampate sul numero 21 della collana Capolavori Disney, dedicato alle prime tavole di Scarpa e su Zio Paperone 171 del Natale 2003, dove i dialoghi vengono in parte riadattati da Luca Boschi affinché possano essere pubblicate delle storie diverse da quelle previste nel fascicolo originale.

La seconda avventura, del 1954, ben più lunga ed importante, è sempre disegnata da Scarpa e si intitola “Topolino e le delizie natalizie“. Questa storia ambientata a Topolinia nasce per colpa di Pippo che inventa un profumo per diventare invisibili. Le gag si sprecano (e Topolino perderà anche la fiducia dei suoi amici dato che lo criticano molto) finché la neve non rimedierà ad un problema che si stava facendo vitale: come tornare ad essere visibili? La storia è stata ristampata sull’Albo della Rosa 215 (con copertina a tema di Ambrogio Vergani), sul Capolavori Disney 21 e sul Maestri Disney 7.

Il 1954 vede però anche Carpi all’opera lavorare su una storia Natalizia dal titolo “Topolino e i regali a valanga” in cui il nostro eroe, Gambadilegno, Pippo, Pluto e altri personaggi Disney vivono varie avventure sulla neve. La storia purtroppo non è mai stata ristampata dalla prima edizione (Topolino 104/106 a cavallo tra il 1954 e il 55).

Nel dicembre 1956, su Topolino 200/201 viene pubblicata poi l’avventura “Paperino e il Natale Natalizio“, terza lunga storia di Guido Martina dedicata al natale. Queste 61 tavole disegnate da Luciano Gatto, e in cui per la prima volta fanno capolino nel Natale italiano anche personaggi come Archimede, Nonna Papera, Edi e Ciccio, si aprono con un Paperino oppresso dai debiti che decide di scappare, con i nipotini, nello chalet di montagna di Zio Paperone. Qui combinerà un sacco di disastri ma alla fine, grazie a Topolino e alla cattura di Gambadilegno e un Bassotto, fuggiti dal carcere ma affamati e infreddoliti, riuscirà a pagare i debiti e a passare una felice festività in compagnia dei suoi amici, della sua fidanzata e, per una volta, senza debiti. La storia, particolarmente apprezzata dai lettori è stata ristampata più volte negli anni 80 e 90. Dopo la pubblicazione sul già citato “Magico Natale“, la storia è stata rivista sui Natalissimo del 1995 e del 2000. 

Nella prima metà degli anni sessanta Romano Scarpa illustra un paio d’avventure, di cui una gialla, in cui l’elemento principe è il Natale: la prima, pubblicata su Topolino 369 (23/12/1962) è stata scritta da Rodolfo Cimino e si intitola “Paperino e il premio di bontà“. In questa storia, intrisa di spirito natalizio, i Bassotti decidono di aiutare una vecchina e di rinunciare ad un colpo nel deposito di Paperone mentre Paperino e Paperone si contendono i favori di un uomo creduto colui che dovrebbe farli vincere il premio di bontà istituito dall’amministrazione al cittadino più meritevole.

La seconda storia di cui scrivevo, “Topolino e gli abeti himalaiani” è apparsa sul numero 370 (30/12/1962) del settimanale e vede Macchia Nera e la sua organizzazione fare incetta di alberi natalizi per ritrovare una collana di grande valore. Come spesso accade a Topolinia, la soluzione sarà fornita da Pippo e Gilberto in modo del tutto fortuito.

Per ritrovare su Topolino una storia inedita dedicata al Natale bisogna aspettare il già citato Topolino 578 del 1966. E’ Massimo De Vita, infatti a disegnare da una sceneggiatura dei fratelli Barosso, la storia “Paperino e il natale col vicino” in cui il povero papero e il suo vicino Anacleto si ritrovano anche in montagna a festeggiare a modo loro il Natale, facendo in modo che la mamma dello scorbutico “ragazzone” non scopra la classica rivalità che li separa.

La fine degli anni 60 e tutti i 70 passano, come da copione, in modo stanco e lento, almeno per quanto riguarda il Natale: Giorgio Bordini realizza (su testi di Cimino) “Paperino e la slitta di Babbo Natale” nel Natale del 1972.

Per ritrovare Martina a parlare con la sua consueta grazia del Natale bisogna saltare a piè pari 16 anni e veleggiare al numero 1412 il numero in cui compare “Canto di Natale” una grande parodia ispirata sia dalla lavorazione del cartoon (che uscirà solo l’anno seguente) “Il Canto di Natale di Topolino” che dal “Canto di Natale” di Dickens. Il protagonista, l’avaro, nella storia di Martina è ovviamente interpretato dal solito papero “ghettato” (e Marco Rota lo illustra anche nella copertina dello stesso numero). Le 70 tavole, come già successe al cartoon e al libro cambiano molto Paperon Scrooge. Il Natale del 1983 vede, infine, all’opera il fascinoso Cesar Ferioli che, coadiuvato da due inchiostratori, disegna la storia “Il Super rally di Natale“, scritta dallo Staff di IF che racconta una competizione mondiale tra le auto di Paperone e Rockerduck.

Il 1982 però apre le porte del fumetto Disney anche al “fantasy-natalizio”. Scritta e illustrata da Massimo De Vita, infatti, sul n. 1411 compare la prima puntata (di tre) della prima storia (di tre) dal titolo “Topolino e la spada di ghiaccio” in cui il nostro eroe, insieme a Pippo, spacciatosi per il cugino dell’eroe nordico Alf, viene catapultato nella fredda e innevata terra di Ululand, al cospetto del mago Yor e del suo gruppo di amici, tra cui Boz e Gunni Helm alla ricerca della spada di ghiaccio.

I nostri torneranno ad Ululand, sempre a ridosso del Natale, nei due anni seguenti anche per ritrovare il povero Pluto catapultato in quelle fredde valli da Minni. La saga ha avuto un enorme successo di pubblico (non è raro infatti trovare gente che ha iniziato ad apprezzare Massimo De Vita dopo questa serie) ed è stata ristampata più e più volte, anche in volumi a lei dedicati. Nel 1985, in concomitanza con l’ultima parte della trilogia De Vita illustra anche il Piatto di Natale, che diventerà anche copertina del numero 1517.

Topolino 1569 contiene le prime due (di molte a seguire, specialmente durante gli anni novanta) storielle di una trentina di pagine dedicate al Natale. Il numero infatti si apre con “Pippo e l’ultimo viaggio di Babbo Natale” (Mignacco/M. De Vita) in cui risulta che Pippo è rimasto l’unico a credere in Santa Claus e si chiude con “Paperino e il Natale… spaziale” (di Marconi/Scarpa) in cui Paperino salva il pianeta da una invasione aliena.

Il Natale 1987 riporta a Paperino una papera extraterrestre di nome Reginella mentre il Natale 1988 regala ai lettori la storia “Era natale, ricordi Topolino?” (TL 1727 – Concina/Gatto) in cui il nostro eroe ricorda ai suoi amici come è diventato un detective e come ha conosciuto il Commissario Basettoni.

Topolino 1778 vede di nuovo all’opera Luciano Gatto regalare ai lettori una sua opera. Scritta da Fabio Michelini, su quel numero datato 24/12/89, viene pubblicata “Zio Paperone e la magica atmosfera del Natale” in cui Paperone, leggendo un libro sin troppo animato, viene convinto che, forse, non è il caso di essere burberi anche a Natale.

Galleria di immagini

Topolino 1831 del Natale 1990 pubblica la storia “Paperino e la storia di Natale” scritta da Bruno Concina e disegnata da Guido Scala in cui Paperino fa di tutto per poter ricoprire il ruolo di Babbo Natale in un supermercato. Questa storia si unisce alla storia d’apertura del numero seguente, 1832, “Paperino e la prima storia dell’anno nuovo” scritta e disegnata dagli autori impegnati nella storia precedente.

Da notare la vera e propria passione di Sergio Asteriti per le storie natalizie: ne ricordiamo qui almeno quattro: “Topolino e il Natale movimentato” del 1986, “Topolino e il problema di Natale” e “Super Pippo e il Natale salvato“, entrambe del 1992 e “Gambadilegno e il Natale speciale” del 1993, oltre ad una serie di illustrazioni dedicate al Natale e pubblicate all’interno dei fascicoli di Topolino e dell’Almanacco.

Per tornare ad avere belle storie natalizie bisogna aspettare Topolino 2091 del 1995 in cui Romano Scarpa illustra “Zio Paperone e le buone azioni“. In questa avventura scritta da Carlo Gentina il papero più ricco del mondo salva un canile dalla certa chiusura.

Altro numero degno di nota è certamente il 2405 del 1/1/2002 (ma in edicola un giorno prima di Natale) che torna a pubblicare, caso più unico che raro, una storia Disney straniera sul libretto: “Topolino e le dolcezze del natale“, scritta e disegnata da Romano Scarpa nel 1998 per la testata francese “Le Journal de Mickey“. In questa avventura, tradotta magistralmente da Luca Boschi, Romano Scarpa catapulta Topolino all’interno del film di Natale “La vita è meravigliosa” nei panni di George Bailey rendendolo oppresso dai debiti e solo. Il finale, in puro stile Capra (e Disney) raffigura il nostro eroe, finalmente felice, durante un cenone indimenticabile. 

L’ultima storia che rimane da citare è sicuramente “Paperino Paperotto e gli stivali di Babbo Natale” scritta da Bruno Enna e disegnata da Giada Perissinotto. Qui il giovane Paperotto diventa un sostituto di Babbo Natale molto particolare. 

I Sette Nani (e Biancaneve) e le feste natalizie

Fin dal lontano 1936 i Sette Nani e tutta la loro combriccola sono legati all’Italia e al Natale in modo indissolubile: intanto la prima delle principesse della tradizione Disney è stata presentata al pubblico italiano proprio il giorno di natale del 1938 e quasi la totalità delle sue riedizioni cinematografiche (e su supporto casalingo) sono uscite in tempo affinché tutti i bambini potessero godere di quello spettacolo durante la Notte Santa.

Inoltre la maggior parte delle storie a fumetti con Biancaneve sono uscite proprio in prossimità delle feste: da apripista lo fece, circa 50 anni fa, nel 1953, la fascinosa storia “Biancaneve e Verdefiamma“, pubblicata sui Topolino libretto 78/80.

Ma il boom dell’abbinamento Natale/Sette Nani ci fu negli anni Novanta, grazie a due autori come Fabio Michelini e Carlo Panaro. Il primo scrisse per Luciano Gatto le storie “Brontolo e Briciola” del Natale 1995 e “I Sette Nani e la regina delle nevi” pubblicata nel 1997 su Minni & Co. 55.

L’iter di questa storia, teoricamente (non sono riuscito a contattare Michelini e quindi non ho certezze di questa cosa), e’ stato il seguente: lo sceneggiatore napoletano presenta un soggetto con i nani come fa già da alcuni anni nella redazione di Topolino. La redazione rifiuta il soggetto e questi decide di proporre la storia ad Elisa Penna, una grande sostenitrice di queste storie con personaggi particolari (ha infatti da poco ristampato, dopo decine d’anni d’oblio le storie “Zirlino leone pecorino” e “Codino cavallo marino” che presentano dei personaggi indipendenti dal consueto universo di topi e paperi), la quale acquista la storia. La Penna, poi, contatta Gatto – e di questo fatto ho notizie dirette dall’autore – che collaborava per la testata fin dalla nascita e, conscia del fatto che l’autore veneziano è il miglior disegnatore a disposizione per lavorare su certi personaggi e certe ambientazioni, gli affida i disegni di questa che, ufficialmente, rimane a tutto il 2003, l’ultima avventura di lungo respiro scritta e disegnata da autori italiani con i Sette Nani.

Nel 2001, infatti, nasce la testata “Principesse Disney” che, pur puntando molto su principesse come Ariel, Cenerentola e Jasmine non disdegna comunque avventure con la prima principessa e, quindi, ogni tanto, Biancaneve ricompare per dei piccoli ruoli in storielle molto corte.

L’altro autore da considerare è sicuramente Carlo Panaro con tre storie ormai diventate memorabili: “I Sette Nani e il Natale in pericolo“, “I Sette Nani e la fatina di Natale” e “I Sette Nani e il patto della regina“, le ultime due sono state illustrate da Luciano Gatto e colorate da Leopoldo Barberini, e nella terza Panaro reinserisce i già visti Sette Nani Cattivi che vengono affiancati a Grimilde affinché la aiutino nei suoi diabolici piani.

I doppioni natalizi

Alcune storie a fumetti Disney di produzione brasiliana e danese sono state vittime di una cosiddetta “incompatibilità redazionale”: non è raro trovare le stesse storie pubblicate su più testate (o sulla stessa testata, il che è ancor più grave), tradotte da persone diverse, solitamente in periodi diversi. Le storie natalizie non hanno fatto eccezione. A mia memoria per ora ci sono tre avventure natalizie doppie ma non è detto che in futuro queste non aumentino.

La prima storia a subire questo destino fu sicuramente la D 6430 disegnata da Antonio Gil-Bao e pubblicata per la prima volta sul periodico danese Anders And & Co. 50/1981 in cui i Bassotti, seguendo la deontologia della loro famiglia decidono che per le feste Natalizie lavoreranno invece di rubare quanto utile loro per passare le feste. La prima pubblicazione italiana, non rimontata, avviene nel 1982 su Paperino 77 ed e’ titolata “I Bassotti aiutanti di Babbo Natale“. Con questo titolo (e con questa traduzione) la storia non verrà più ripubblicata se non in una raccolta contenente quel fascicolo. La stessa storia, intitolata “I Bassotti e il lavoro natalizio” verrà pubblicata, rimontata su 10 tavole, all’interno di Topolino 1673 del 1987 e ristampata diverse volte.

La seconda storia da citare in questo caso è sicuramente la B 830127 disegnata da Euclides E. Miyaura e pubblicata per la prima volta in Brasile su Tio Pathinas 247 del dicembre 1985. La prima pubblicazione italiana avvenne su Topolino 1621 del 1986 e fu titolata “Zio Paperone e il castello di ghiaccio“. Con questo titolo (e questa traduzione) la storia è stata ristampata sul Natalissimo del 1991 e su Classici Disney 265 del 1998. Passano appena quattro anni e su Topolino 1830 appare la storia “Zio Paperone e il sogno di Natale“, la stessa precedente storia tradotta da altri collaboratori Disney. Con quel titolo la storia appare ancora su Natalissimo 1993 e del 2000. Questa storia di valore quantomeno mediocre, quindi, in appena 14 anni è stata ripubblicata ben 6 volte, senza contare una sua ulteriore riedizione all’interno di una raccolta di Topolino

La terza storia che voglio citare in questa carrellata di “doppioni natalizi” è D 2001-002 scritta da Lars Jensen e disegnata dall’italiano Marco Rota. Questa è apparsa due volte in un anno: la prima edizione italiana si è avuta sul Mega 3000 552 del dicembre 2002 ed è tradotta come “Paperino aiutante di Babbo Natale“. In questo caso l’avventura è rimontata su tre strisce e conta 19 tavole. La traduzione è destinata ad un pubblico di giovanissimi e infatti molte gag che gli autori inseriscono nella storia si perdono. La seconda stampa della storia è di questo Natale: Zio Paperone 171, infatti, pubblica nel formato originale, con una traduzione attenta a tutti gli “inside-joke” che sono ultra-presenti nelle avventure danesi, la storia “Paperino – Gli aiutanti di Babbo Natale” corredata di una copertina a tema dello stesso Rota raffigurante il Coniglio Pasquale e Paperino gettare doni nei camini dei paperopolesi.

Le ristampe Natalizie

Natale, negli anni è sempre stato per la Disney, come già veniva scritto prima, il periodo giusto per far uscire fascicoli speciali. Dalle semplici testate quali possono essere I Classici Disney o Paperino a volumi più importanti come Magico Natale o Io Topolino, quindi, i lettori che acquistavano i fumetti con Topolino e Paperone venivano affascinati da storie rimaste ormai mitiche nell’immaginario collettivo.

Si pensi, ad esempio, che nei vari volumi della serie dei cartonatoni Disney sono state ristampate quasi tutte le avventure lunghe di Gottfredson, da Macchia Nera a Re Sorcio, dalla saga di Eta Beta a Li’l Davy, oppure nei volumi dedicati ai paperi i lettori hanno trovato il meglio della produzione di Barks con avventure importanti quali “Il segreto del vecchio castello” o “Il Natale di Paperino sul Monte Orso“.

Le storie natalizie sono state spesso riproposte a ripetizione nei fascicoli di Natale: “Paperino e il cammello natalizio” e “Topolino e la doppia vigilia di Natale” per citare due avventure degli anni 50, o “Zio Paperone e la magica atmosfera di Natale” del 1988, per dire, sono state ristampate sia in testate “normali” (l’ultima, ad esempio è apparsa sia su un Grande Classico che su una Grande Parodia Natalizia che, nel dicembre 2003, sul “Natalissimo“) che su volumi speciali ad hoc. La più importante di queste testate è ovviamente “Magico Natale“, uscito in edicola come strenna del Natale 1987, e dove venivano ristampate alcune importanti avventure dedicate alla festa di Santa Claus. Apparvero, tra le altre, “Canto di Natale“, “Topolino e la doppia vigilia di Natale” (Martina/Bottaro) la prima avventura natalizia corale pubblicata in Italia e “Paperino e il natale natalizio” (Martina/Gatto), terza storia natalizia corale e primo vero banco di prova per l’autore di Venezia.

Che ci piaccia o meno la Disney vive anche grazie alle ristampe delle sue storie in fascicoli di vario formato. Ma quali sono le storie natalizie che più hanno avuto ristampa? Eccovene alcune:

  • Paperino e il ventino fatale (10 volte): Topolino Libretto 37; Albi della Rosa 110; Topolino libretto 437; Oscar Mondadori (Vita e dollari di Paperon de’Paperoni); Io Paperone; Io Paperino vol. 1 (ed. Club Giovani); Zio Paperone 27; Natalissimo 1997; Paperino (ed. Bur); Paperon de’Paperoni il papero piu’ ricco del mondo.
  • Paperino e il natale sul Monte Orso (9): Topolino Giornale 677/684; Albi d’oro 54038; Topolino Libretto 455, “Io Paperone” (anche versione 1980), Oscar Mondadori (Noi Paperi); Zio Paperone Speciale Paperino 2; Zio Paperone 75; Carl Barks Ed. Comic Art 7; Il Meglio di Paperone
  • Paperino e i doni inattesi (8): Albo d’oro 51293; Albi della Rosa 111; Grazia Disney; Super Almanacco Paperino 4; Paperino Mese 114; Zio Paperone 51; Topolino Libretto 2090; Natalissimo 1999
  • Paperino e la scavatrice (8): Albi d’oro 50241; Albi della Rosa 58; Oscar Mondadori (Vita e dollari di Paperon de’ Paperoni); “Io Paperino”; Super Almanacco Paperino 10; Zio Paperone 39; Carl Barks Ed. Comic Art 10; Zio Paperone (ed. Repubblica)
  • Zio Paperone e il castello di ghiaccio (6): Topolino Libretto 1621; Topolino Libretto 1830; Natalissimo 1991; Natalissimo 1993; Classici Disney 265; Natalissimo 2000;
  • Paperino e il cammello natalizio (6): Topolino Libretto 82; Albi della Rosa 214; Magico Natale; Zio Paperone 45; Natalissimo 2001; Carl Barks Ed. Comic Art 18.
  • Paperino e la sfida natalizia (6): Topolino Libretto 224; Albi della Rosa 447; Magico Natale; Zio Paperone 63; Natalissimo 1999; TOP 1959
  • I Sette Nani e la fata incatenata (6): Almanacco Topolino 36; Topolino Libretto 1651; Natalissimo 1992; Capolavori Disney Comic Art 9; Maestri Disney 19
  • I Bassotti e il lavoro natalizio [pubblicata anche come “I Bassotti aiutanti di Babbo Natale] (5): Paperino & Co. 77; Topolino Libretto 1673; Classici Disney 193; Natalissimo 1998; Natalissimo 2001.
  • Paperino e il natale vulcanico (5): Almanacco Topolino 24; Albi della Rosa 424; Super Almanacco Paperino 8; Paperino Mese 150; Zio Paperone 65.
  • Paperino e il regalo di Natale (5): Topolino Libretto 317; Albi della Rosa 581; Magico Natale; Natalissimo 1994; Paperino Mese 234.
  • Paperino e il malloppo natalizio (5): Topolino Libretto 153; Albi della Rosa 320; Magico Natale; Natalissimo 1999; Zio Paperone 135.
  • Paperino e la slitta di Natale (5): Topolino Libretto 890; Albi della Rosa 1259; Classici Disney 109; Disney Melody 1991; Natalissimo 1997.
  • Canto di Natale (4): Topolino Libretto 1412; Magico Natale; Natalissimo 1990; Le Grandi Parodie 18; Paperino Mese 234
  • Topolino e la doppia vigilia di Natale (4): Topolino Libretto 129/31; Magico Natale; Natalissimo 1995; Maestri Disney 21
  • Paperino e il Natale natalizio (4): Topolino Libretto 200/1; Magico Natale; Natalissimo 1995; Natalissimo 2000.
  • Zio Paperone e la magica atmosfera di Natale (4): Topolino Libretto 1778; Disney Melody 2; Le Grandi Parodie Disney 53; Natalissimo 2003.

Postilla finale

Come vedete è impossibile parlare di un argomento così vasto come il Natale Disney a fumetti in maniera esaustiva, per cui ciò che avete letto è un excursus che lascia un po’ il tempo che trova, dato che ogni minuto vengono in mente informazioni e conoscenze che porterebbero il discorso a spaziare quasi ovunque. Quindi questa potrebbe essere la base da cui partire per sviluppare, negli anni, un discorso lungo, articolato e, perché no, dettagliato su tutto quanto fa “Natale a Disneylandia”. Auspicabilmente gli aggiornamenti verranno fatti con l’aiuto di voi tutti…

Per ora la versione 1.0 (siamo su Internet e quindi sfruttiamo le possibilità che la rete ci dà) intende ringraziare, in ordine sparso, ma non troppo, Francesco Gerbaldo (che ha materialmente scritto la prima versione), Paolo Castagno (che s’è preso la briga di chiedere a Zio Paperone i soldi per la pubblicazione on line e che, soprattutto, ha trasportato una versione da solo testo a come la vedete ora), Luciano Gatto, Eta Beta, Riccardo Lagasio, Nunziante Valoroso, Luca Boschi, Francesco Spreafico, Marco Barlotti, Andrea Sani, Nicola Raimondi.

L’ultimo invito è quello di andare nel forum del Papersera per ampliare il discorso del Natale a fumetti affinché le pagine di questa prima edizione possano essere molte di più il giorno di Natale 2004.

Autore dell'articolo: Francesco Gerbaldo

Francesco Gerbaldo nasce a Savigliano il 15 luglio 1979 e su Topolino 1233 (che porta la stessa data), esordiva Bruno Concina. Da sempre appassionato di tutto quanto fa Disney, Francesco legge e colleziona Topolino dal 1985 e col tempo ha imparato a riconoscere i tratti di praticamente tutti gli autori tanto che Lidia Cannatella l'ha definito "impallinato d.o.c.". Appassionato particolarmente degli autori cosiddetti "gregari" come Giulio Chierchini, Alessandro Del Conte, Valerio Held, Salvatore Deiana, Bill Wright e Tony Strobl non disdegna comunque le grandi storie di Scarpa, di Barks, di Don Rosa e di Gottfredson. Nel 1997 esce il suo primo (e finora unico) articolo per la Disney pubblicato sul "D.U.C.K." (l'avete capito: conflitto d'interesse :-) anche se spera, un giorno o l'altro, di diventare un collaboratore più stabile di qualsiasi cosa che edita la Disney. Nel 2001 inaugura il sito "Un Gatto tra i fumetti" che gli permette di conoscere personalmente Luciano Gatto, autore che vide pubblicata una sua storia proprio su Topolino 1233. E il cerchio si chiude, almeno per ora :-)