Una botta De Vita

09 OTT 2010

Senza premesse né introduzioni, lasciatemi subito dire grazie a tutti voi per lo splendido week-end trascorso: figuratevi che nonostante la stanchezza e il sonno arretrato stamattina non mi è pesato più tanto alzarmi, grazie all’idea di poter leggere i vostri interventi e commenti sul forum!
Ed infatti già molti di voi hanno iniziato a postare i loro commenti, ai quali rimando senza indugio per arricchire, completare e correggere quanto esporrò di seguito! Anzi, mi stupirò di chi, pur presente, non avrà da aggiungere il suo punto di vista a tutti gli eventi di questo sontuoso fine settimana!

Sabato

L’adesivo commemorativo della serata

Per quello che riguarda il mio viaggio, il primo raduno è direttamente all’aeroporto di Fiumicino, dove, reso spavaldo dall’incontro con Dippy Dawg, Scrooge4, Gladstone e Conker, decido di rischiare il sequestro del bagaglio, non dichiarando al check-in una piccola borsa le cui dimensioni rientrano esattamente in quelle del bagaglio a mano, ma il cui peso risulta essere oltre il doppio del consentito: conteneva 8 copie del libro da regalare a De Vita (altre due le aveva Marcobar), la copia mia e di Alle da far autografare, tre copie da consegnare a Frank, una copia del libro dedicato ai fratelli Barosso per Tigrotta, svariati albi da consegnare ai presenti su commissione di Alle, le stampe di Chendi e Cavazzano da distribuire e qualche albo da farmi autografare dagli autori previsti dal programma del fine settimana. Fortunatamente nessuno è sembrato fare caso al borsone azzurro che portavo con me, dissimulando l’enorme sforzo necessario per riuscire a tenerlo in mano…
Il viaggio inizia sotto ottimi auspici, visto che sull’aereo Scrooge4 riconosce uno dei giocatori attualmente in testa alla classifica, Cristian Brocchi, che anche se non proprio con entusiasmo, acconsente a farsi una foto con noi due!

Coperta anche la tratta Malpensa-Stazione centrale di Milano grazie ai mezzi pubblici, ci uniamo al gruppo già presente nel capoluogo lombardo: Marcobar, New_AMZ, Frank, Bottagna, Sprea e Minz68. Pranziamo con una pizza molto simile a quelle surgelate, ma comunque più che dignitosa, e partiamo col previsto giro turistico delle fumetterie locali, dove trovo come sole cose acquistabili “Paperino e l’operazione F” e la recente ristampa de “Il signore dei ratti“.
In pochi passi, comunque, arriviamo nella via del ristorante, dove ci raggiungono Maghetto, Fl0yd e Piccolobush. Scelto un bar tra i pochi accettabili dei dintorni (in realtà la via è un vialone dove si svolge un mercato all’aperto che sta chiudendo e quindi ci dobbiamo fare strada tra cassette di frutta sfasciate e imballaggi abbandonati al loro destino…) e, occupata quasi tutta la sala, telefoniamo a De Vita per fissare l’appuntamento: dato che è già a Milano a casa del figlio, ci raggiunge subito!

De Vita inizia a conoscere i primi membri del Papersera.

Appena arrivato De Vita ci confessa di essersi informato poco prima, a casa del figlio, di “cosa sia ‘sto Papersera“, scoprendo la copertina del libro e, soprattutto, il titolo “Il cugino di Alf“, che gli è piaciuto e l’ha ben disposto verso di noi.
Il tempo in cui è rimasto aperto il bar (ma è normale che un bar chiuda alle 18:00 di sabato??) è bastato per iniziare a costruire un rapporto molto divertente con l’autore milanese, tanto istrione e divertente nei modi, quanto interessante e significativo nei contenuti! Si è parlato di molte cose: dalle tecniche di disegno utilizzate dal padre, alle sue prime storie sceneggiate, dalla sua passione per la Grecia alle vignette realistiche delle sue storie che riprendono i paesaggi a lui più cari… Insomma una “preview” di quello che poi sarebbe stata la cena.

Cena che, purtroppo, è stata preceduta dal “seccante” imprevisto della chiusura del bar dove eravamo e dalla ritardata preparazione del locale, il che ha comportato la nostra permanenza in strada (se non proprio al freddo, almeno al fresco… solo Conker ha resistito tutto il tempo con la maglietta a maniche corte, andrà ribattezzato Thorvald o Rasmussen…) per più di due ore: stenterete a crederci ma in quella zona di Milano non c’era un bar aperto nel pomeriggio di sabato!!!
Comunque, mentre eravamo radunati davanti al ristorante, De Vita continuava, incalzato dalle nostre domande, a parlarci della sua carriera e, per ogni storia che citava, si vedeva spuntare dallo zaino di uno di noi il fascicolo che la conteneva… considerando che parliamo di un autore con oltre 400 storie all’attivo, non si può parlare solo di coincidenze, ma di fenomeni di follia collettiva!

Una parte del locale con tutti noi.

Nel frattempo il gruppone andava formandosi, con gli arrivi (in sequenza disordinata, spero di ricordare tutti) innanzitutto dei nostri amici d’oltralpe Harry Fluks (dall’Olanda) e Martin Olsen (dalla Danimarca), e poi via via di Brigitta, Paperinika, Gingerin Rogers, Tigrotta, Franka, MIK e la sorella Nene (condivido l’invito fattovi a partecipare di più al forum!!), Bacci (…sarà stato a causa del nick che inizia con la B o per l'”88″ finale -che ora hai tolto- ma io mi aspettavo di trovarmi davanti qualcuno dalle sembianze simili a quelle di Bud Spencer…), Catia (non iscritta al forum ma appassionata “verace”), Hendrik, RoM, Pacuvio, Portamantello, Isa (autrice del “santino” della serata, cfr. oltre), Vito, Grrodon, Icnarf… e spero di non aver dimenticato nessuno: 33 (più De Vita) appassionati Disney richiamati a Milano dalla forza della loro passione: complimenti a noi!

A proposito del “santino”, riprodotto ad inizio pagina, voglio dedicare un ringraziamento pubblico a NuttyIsa per la ormai consueta bravura che non smette però di stupire: grazie al disegno da lei realizzato ed ai fogli avanzati dalla realizzazione delle figurine per Gingerin, è stato possibile realizzare e distribuire a tutti i presenti un piccolo adesivo dedicato alla serata come “souvenir” dell’evento.
Lo svolgimento della cena è stato decisamente piacevole (così come il cibo), allietati da quanto raccontato da De Vita a proposito della sua visione del lavoro del fumettista, del suo aver abbandonato le storie di Paperinik perché non lo interessavano più, della sua ammirazione per Cavazzano, della tecnica narrativa che utilizza per sviluppare le sue storie, delle sue storie preferite: le “Tops Stories“, del suo non essere soddisfatto del livello dei suoi disegni negli anni Ottanta, del suo stupirsi di vedere come tanta gente abbia deciso di muoversi “solo” per avere il piacere di incontrarlo… È stato veramente un peccato che la demenziale disposizione dei tavoli non abbia permesso a tutti di condividere questi momenti come avrebbero meritato. Memorabile la scena impostata dal cameriere napoletano che, informatosi da un altro tavolo su chi fosse l’ospite tanto celebrato, si è avvicinato per chiedere un disegno (prima Topolino vestito da Pulcinella, poi Pulcinella vestito da Topolino…) e per dichiarare la sua passione per il fumetto Disney: «Io sono stato sempre un appassionato dei fumetti di Topolino, ma tanto, eh? Avete presente quelli appassionati dei fumetti porno, bè, io lo sono con Topolino»…pausa del monologo e silenzio imbarazzato degli astanti… al che ha aggiunto, alzando le mani in segno di innocenza: «Però con Topolino lo leggo e basta, eh? Non ci faccio niente, lo leggo vicino a mia madre…». Lo stesso De Vita non ha potuto fare a meno di scoppiare a ridergli in faccia!

De Vita mentre scrive la dedica sulla mia copia del libro.

A fine cena, finalmente, c’è stata la cerimonia di premiazione vera e propria con la consegna ufficiale del libro (completato dalle firme di chi non aveva potuto metterle a Reggio) e il discorso di ringraziamento di De vita, immortalato nel filmato che apre la galleria fotografica posta alla fine dell’articolo. A proposito, chiunque abbia fatto delle foto, potrebbe mandarmele o metterle sul web in modo a condividerle con gli altri? Grazie!
Terminato il discorso, è arrivato il momento della verità: l’assalto all’autore: sfatando il mito di persona burbera, De Vita ha firmato e dedicato tutti i libri a lui sottoposti, scambiando anche due chiacchiere con il richiedente in modo da poter personalizzare le varie dediche. Certo, tempo e modo di fare i disegni non c’è proprio stato… visto anche che il locale stava chiudendo (ma chiudono tutti presto a Milano???), ma non è stato un problema.
Collateralmente, io ho anche avuto modo di distribuire gran parte delle stampe di Chendi e Cavazzano relative alla “prima parte” del Premio Papersera di quest’anno.
La cena è terminata con il nostro congedo dal festeggiato, appesantito dai volumi che gli abbiamo consegnato, e accompagnato a casa da Maghetto, che spero non abbia tentato il sequestro di persona per ottenerne un disegno! 😉
Salutati anche gli ultimi amici, era ora di chiudere la prima parte del fine settimana raggiungendo il nostro albergo: una delle certezze della vita è che la tecnologia, quando serve, non funziona mai! La versione per cellulare del sito dell’azienda trasporti milanese si rifiuta di darci degli indizi su come raggiungere il nostro albergo: per fortuna c’è la mappa di Milano di Dippy Dawg che, anche se un po’ datata (ha ancora il prezzo in lire…), ci consente di farci a piedi i primi due chilometri per poi prendere il filobus sino al fantomatico albergo “Molise 2”, dove arriviamo verso le 2:30!

Stanchi al punto di non poter distinguere un buon hotel da una qualunque bettola, ci apprestiamo a passare la notte: qualcuno di noi riferirà di come il periodo dedicato al sonno si sia ridotto più del previsto a causa di un perdurante russare del suo compagno di stanza, e qualcuno, come il sottoscritto, di come prima di riuscire ad addormentarsi si sia dovuto subire la colonna sonora degli occupanti della stanza accanto… dediti ad attività decisamente gratificanti!

Domenica

All’atto della prenotazione dell’albergo avevo scelto di non acquistare anche la colazione: «Per sette euro, sai che colazione facciamo ad un qualunque bar lì vicino?» mi dicevo… Tristemente, le cose sono andate in maniera diversa: per arrivare in tempo alla stazione, dove ci aspettavano sia Tigrotta che il treno delle 08:00 per Rapallo, abbiamo saltato a piè pari il rituale mattutino della colazione, causando il permanere del mio stato di zombi dovuto a carenza di caffeina nel sangue.
Il sacrificio non è stato vano, infatti siamo arrivati senza troppa ansia all’appuntamento, nonostante un tizio sull’autobus, che multato dal controllare per non aver timbrato il biglietto, adduceva giustificazioni del genere “Io sono di Ostuni!“; certo, anche Scrooge4 ha avuto la sua razione di panico, quando ha esibito al controllore il biglietto del treno di Malpensa invece che quello dell’autobus…

Il castello di Rapallo.

Terminato il viaggio in treno, arrivati alla stazione di Rapallo, e acquisita la necessaria dose minima di caffeina, ci si incontra con New_AMZ e Minz68, che gentilmente ci offre la sua macchina per depositare zaini e borsoni vari, così da poter girare più liberamente per la cittadina ligure. L’attesa del resto dei partecipanti si è svolta sotto la targa che intitola la piazzetta antistante il castello a Luciano Bottaro. Il gruppo si è incrementato con gli arrivi di Brigitta, Marcobar, Sprea e una fugace apparizione di Giona che ci raggiungerà in seguito direttamente al ristorante.
Una telefonata a Chendi, per fissare i dettagli dell’appuntamento, ci permette di guadagnare l’ingresso gratuito alla mostra di Julia, interessante per chi, come me, conosce poco il personaggio: tavole originali, model sheet (anche dell’appartamento dove il personaggio vive), copertine inedite, riproduzioni delle versioni estere più “esotiche”, ed un catalogo che oltre ai consueti articoli, contiene anche una storia inedita.

Usciti dalla mostra, dove ho acquistato dei pastelli in una confezione molto simpatica, ci incontriamo tutti con tre vere e proprie leggende del fumetto Disney: Carlo Chendi, Abramo Barosso e Giulio Chierchini, portati sin lì dal prode Bottagna (che va ampiamente ringraziato per il suo fondamentale ruolo di “scarrozzatore” ufficiale!!!) e da Frank. Effettuati i saluti (e le presentazioni per chi non aveva avuto il piacere di incontrarli nelle occasioni precedenti), ci si distribuisce nelle macchine disponibili (io, Brigitta e Marcobar dobbiamo ripiegare su un taxi, guidato dal tassista più silenzioso d’Europa, secondo me fosse dipeso da lui non ci avrebbe nemmeno chiesto dove portarci…), e arriviamo nel ristorante a fumetti più famoso del Mondo, U Giancu (che tradotto dal genovese significa “Il Bianco”, così come il vino che ci avevano servito la sera prima a Milano “O janco”… abbiamo ridefinito il concetto di “andare in bianco”!), dove sono ad aspettarci Fl0yd, Harry e Martin: anche stavolta abbiamo raggiunto il ragguardevole numero di 20 presenti!!
Distribuiamo i tre ospiti lungo il perimetro del tavolo per cercare di dare modo a tutti quanti di essere in contato con almeno uno del terzetto, io sono capitato davanti a Chendi, con il quale è sempre un piacere conversare, talmente tanti aneddoti e curiosità conosce del mondo Disney… ad esempio una nota interessante per l’I.N.D.U.C.K.S. è quella relativa all’omaggio abbonati del 1993, La Spada di Ghiaccio che sembrerebbe non essere uguale alla versione da edicola distribuita quattro anni prima, in quanto corredato di un apparato critico. Va anche sottolineato come Chendi abbia fatto a tutti noi una sorpresa regalandoci copie del catalogo di Paperinik relativo alla mostra dello scorso anno (ed acquistato poche ore prima da Dippy Dawg…) e una scatola di pastelli di Rapalloonia (acquistata dal sottoscritto pochi minuti prima!!).
Purtroppo non ho avuto modo di parlare con Barosso, se non prima del pranzo, e me ne dispiace, mentre con Chierchini c’è stata la possibilità di fare due chiacchiere, vedere i suoi progetti futuri e un’illustrazione da lui realizzata e (se non ho capito male) elaborata da un suo amico per renderla in 3D, con tanto di occhialetti per gustarsi l’effetto!

Una parte della tavolata.

Una nota lo merita come al solito il cibo, a cominciare dagli antipasti, tutti veramente ottimi e sfiziosi, la mia visita dalla dietologa di mercoledì prossimo si concretizzerà nel ricevere l’ennesimo cazziatone!
Memorabile anche la visita a quello che è il vero e proprio museo del ristorante, giusto per non nominare i “soliti” Disney che è possibile ammirare, stavolta mi limito a citare gente come Segar, Jacovitti, Giardino, Walker, Hart… che spettacolo!
Purtroppo il fatto di avere il treno prima delle cinque e mezza ha fatto “precipitare” gli eventi, costringendoci ad un rapido scioglimento della compagnia, con saluti in fretta e furia… fosse dipeso da me, sarei stato ancora lì a divertirmi!

Superati gli ingorghi del traffico rapallese, dovuti alla rottura di una condotta idrica, e visto correre per le vie di Rapallo un Marcobar preso dall’ansia di non poter raggiungere la stazione in tempo proprio a causa del traffico (ansia che poi si è rivelata immotivata visto che ce l’abbiamo fatta tutti, grazie anche al passaggio datoci da Sprea e Minz68), siamo saliti sul treno del ritorno nella stessa formazione dell’andata in aereo con l’aggiunta di Tigrotta e di Marcobar (che però abbiamo perso di vista dato che era su un altro vagone e il treno era pieno).

Il viaggio di ritorno, anche se abbastanza lungo e lento (ci siamo fermati ovunque: Cecina, Livorno, Civitavecchia…) è stato molto interessante, visto che abbiamo parlato dei progetti futuri del Papersera, della necessità di una crescita, del ruolo che si potrebbe andare ad assumere, e di molte altre cose che verranno sicuramente affrontate nei mesi a venire, sin da domani, direi, ma che qui sono fuori posto.

Le ultime due annotazioni sono per Piccolo Brigante, giovanissimo frequentatore del forum che è venuto a prendere la sorella Tigrotta alla stazione Termini e per una telefonata ricevuta all’altezza di Grosseto: Massimo De Vita, pieno di entusiasmo, mi ha telefonato per dirmi di ringraziare personalmente tutti i partecipanti al libro, che ha iniziato a leggere saltellando da un articolo all’altro, di aver apprezzato particolarmente sinora gli articoli di Frank, di Leopoldo Sorrrentino e -immodestamente- del sottoscritto e soprattutto ha fatto i complimenti a tutti noi del Papersera per “aver capito il vero spirito del fumetto” e di continuare su questa strada che c’è bisogno di gente come noi! Devo dirvi quanto piacere mi hanno fatto queste parole? Non credo, anzi, non c’è più bisogno di aggiungere nulla, se non un ringraziamento a tutti voi che l’avete reso possibile e la condivisione della sensazione, anzi della certezza di essere riusciti anche stavolta a realizzare quanto è nello spirito del Premio Papersera: restituire all’autore un po’ di quelle emozioni che ci hanno accompagnato durante tanti anni.

Galleria fotografica

Autore dell'articolo: Paolo Castagno

Sono appassionato lettore e collezionista di fumetti Disney sin da quando ho imparato a... guardare le figure. Il Papersera - sia il sito sia l'associazione - sono per me motivo d'orgoglio!