Topolino e la Pensione del Salice Piangente

10 GEN 2018

Dalle carte disneyane che la moglie Marisa Massone conserva con amore è saltato fuori questo soggetto inedito di Abramo Barosso (1931-2013), la cui lettura può aiutarci un po’ a capire come nascevano (o, in questo caso, abortivano…) certe storie disneyane negli anni ’60 dello scorso secolo. Novantesima in ordine di tempo fra le proposte inviate dai fratelli Barosso alla direzione di “Topolino“, questa fu respinta perché (come l’autore annota di proprio pugno sul dattiloscritto) “c’era un’idea simile“. Quale fosse non si riesce a capirlo, a meno che non ci si riferisca, molto genericamente, al fatto che la vicenda si sviluppa su equivoci di linguaggio, malintesi e fraintendimenti.
La storia resta così a livello di soggetto; per questo la attribuiamo al solo Abramo, visto che il contributo specifico del fratello Giampaolo (1937-2014) era nei dettagli di sceneggiatura. Ma si noterà che la narrazione della vicenda è già molto circostanziata, le inquadrature sono tutte ben delineate e i dialoghi sono praticamente completi. In sostanza, questo soggetto si differenzia da un vero e proprio racconto breve soltanto per la mancanza di opportune limature (e aggiustamenti minimi nella trama, che sarebbero certamente intervenuti nel passaggio alla sceneggiatura definitiva) oltre che per un eccesso di puntini di sospensione: questi ultimi però non lo rendono meno godibile perché alla fin fine non fanno altro che sostituire lo spazio bianco fra le vignette…

Marco Barlotti (http://marcobar.outducks.org/Fumetti)

Per la versione in pdf del soggetto dattiloscritto da Abramo Barosso, clicca qui

Topolino e la pensione del Salice Piangente

Soggetto di Abramo Barosso — 9 giugno 1963

Topolino e Pippo, in macchina, stanno entrando in una cittadina situata tra i monti. Il sole picchia e le strade sono deserte. Un tizio sta abbassando la saracinesca di un negozio, la cui insegna dice:
“MC MAC — FRUTTA E VERDURA”;
nella vetrina c’è un cartello:
“I MIGLIORI FUNGHI DEL COLORADO”.
“Chiediamo a quel signore!” fa Topolino accostando l’auto al marciapiede. “Scusate! —dice poi al tizio che ha abbassato mezza saracinesca— Potreste darmi un’informazione? Sapete dove si trova la Pensione del Salice Piangente?” “La Pensione del Salice… —fa il tizio con aria preoccupata— No, no! Non l’ho mai sentita nominare!” “Ma non è possibile! —sbotta Pippo— le istruzioni del Direttore della Finanz…” “Grazie lo stesso!” lo interrompe Topolino, rimettendo in moto…

Si allontanano, mentre il tizio rialza precipitosamente la serranda: “La pensione! —mormora— Istruzioni del Direttore della Finanza! Questa volta proprio non li avevo sospettati, se quello alto non si tradiva! …pfui!” è entrato intanto nel negozio, e agguanta il telefono: “Pronto, Bill! Sentimi bene!…”

“Che bisogno avevi di dire che abbiamo parlato con il Direttore della Finanziaria Immobiliare? —sta chiedendo intanto Topolino a Pippo— Sai bene che in questa città non amano gli stranieri!” “Ma mi ha fatto arrabbiare! —ribatte Pippo— Non l’ha mai sentita nominare! Ma se ci sono stato io 10 anni fa con lo zio Atteone per ben due settimane! Un incanto, ti dico, un incanto! Con quel grazioso salice…” “Sì, sì! Lo so! —fa Topolino— Me l’hai già raccontato mille volte!”

“Così —continua imperterrito Pippo— quando ho visto quel vecchio annuncio che diceva che la Pensione era in vendita, ho ritirato i miei risparmi…” “E sei corso alla Finanziaria Immobiliare a comperarla!” completa Topolino. “è il mio sogno fare l’albergatore! —fa estatico Pippo— e poi in un posto che è un incanto! C’è quel sal…” “Non ricominciare con il salice! —sbotta Topolino— Piuttosto, che strada dobbiamo prendere ora! C’è un bivio!” “Mah! Dovrebbe esserci un cartello… Aspetta! Sta arrivando uno! Chiederemo a lui!…”

Infatti, poco dopo, sopraggiunge un tizio, con folta barba nera con un cappello da montanaro e mantella nera. “Scusate! —fa Topolino— Voi siete di queste parti?” “Sgrunt!” grugnisce il tizio, annuendo. “Allora sapete qual è la strada per la Pensione del Salice Piangente?” “Sgrunt!” annuisce il tizio. “è questa?” fa Topolino indicando la strada da cui il tizio proviene. “Snort!” fa il tizio scuotendo il capo. “Allora quest’altra?” “Sgrunt!” annuisce il tizio. “Grazie!” fa Topolino rimettendo in moto… “Accipicchia che tipo loquace!” … “Già! —dice Pippo— E poi hai notato che strano? Aveva la barba nera e i capelli rossi…”

La strada che Topolino ha imboccato è una rovina: sembra il greto di un torrente… infine: “Oh! Qui si va un po’ meglio! Possiamo correre un po’!” Infatti la strada è più liscia… Topolino arriva a una curva e SGRIEEEEEK, frena di botto, urlando: “TIENTI FORTE!”… La macchina è ferma a un pelo di un fosso scosceso, anche se non profondo… “Puff! —fa Topolino— Meno male che ho i freni revisionati, se no, addio macchina!”… Mentre Topolino fa marcia indietro, dice che in quella faccenda c’è qualcosa di poco chiaro; quel tizio deve averceli mandati apposta verso quel salto… “IL SALTO DEL MUGNAIO! —esclama Pippo— Ora ricordo! La strada per la pensione è l’altra!…”

Più tardi arrivano ad un cancello aperto e diroccato. “è qui —fa Pippo— siamo arrivati!” L’auto imbocca il cancello. “E quello sarebbe un posto d’incanto, secondo te?” chiede Topolino con aria disgustata. Ci sono erbacce ovunque; i rami degli alberi formano un muro ostacolando ogni vista, e in fondo a un tetro viale c’è la casa, semicadente con la scritta “Pensione del salice piangente” scolorita e sbrecciata. Un enorme salice piangente ricopre la casa quasi interamente…
“Un magnifico panorama davvero! —fa Topolino fermando l’auto— e il grazioso salice sembra piuttosto una grossa piovra!”. “Beh, hai ragione! —dice Pippo sconsolato— è cambiato parecchio questo posto!” “E gli inquilini dove sono?” chiede Topolino; suona il clacson, ma non appare nessuno… Intanto, si sta facendo buio… Topolino va a bussare alla porta: BONG BONG BONG: “Ehi, di casa!” … “ATTENTO, TOPOLINO!” grida Pippo, mentre… crackcrack CRACK, una grossa tegola cade dal tetto sfasciandosi al suolo con un gran fracasso, mentre Topolino balza indietro! …
“Ehm! —fa Pippo, spaventato— questo posto non mi piace proprio più niente! Sarà meglio andarcene! Cercherò di rivendere tutto!” “E vorresti rifare la strada che abbiam fatto, al buio e in discesa? No, no! Dovremo passare la notte qui!” … Mentre parlano… CRIEG… la porta si apre cigolando e appare un tizio baffuto con un lampada a petrolio in mano: “Avete bussato?” chiede… Topolino chiede ospitalità per la notte. “La pensione è chiusa —dice il tizio— sono anni che non vengono più turisti, ma, se insistete, vi darò una camera!” Topolino e Pippo entrano. Il tizio dice di sedersi a tavola: Bill porterà la cena; lui è Joe.

Eccoli seduti davanti a un tavolo, con rozze scodelle e pagnotte sopra. Da una porta appare Bill con un tegame fumante. Bill ha i capelli rossi.
“Buon odore! —fa Pippo— cos’è?” “Funghi in fricassea!” “Funghi! Io ne vado matto! —fa Pippo, mentre si serve abbondantemente— E dove li trovate tanti funghi così?” Bill e Joe si strizzano l’occhio e Topolino è perplesso… “Oh, un po’ dappertutto!” —fa Joe, mentre si serve anche lui. Pippo fa mer mettere in bocca una forchettata di funghi, ma Topolino gli dà un urtone al braccio e i funghi vanno in terra… “Scusami! —fa Topolino— ti sei macchiato?”. Intanto Joe mette in bocca i funghi e dice che c’è un po’ troppo sale, no? “Voi non li assaggiate?” chiede a topolino. Topolino, con aria rilassata, dice: “Ma certo!” e mangia anche lui…

Più tardi… I due sono in una stanza decorata a ragnatele e tutta rabberciata, illuminata da una candela. Topolino sta togliendosi le scarpe: “Non sono molto tranquillo! Quei due hanno delle brutte facce! Credevo che i funghi fossero velenosi! Abbiamo fatto bene a non dirgli che tu eri il nuovo padrone della baracca!…”
Intanto in basso Bill e Joe confabulano: “Ha ragione McMac! Sono agenti! —dice Bill— Hai visto come il più piccolo si è comportato stranamente quando ha visto i funghi? Abbiamo fatto bene a metterlo alla prova! Così ora siamo sicuri!” “Già! Speriamo che non ti abbiano riconosciuto!” dice Joe… “Impossibile! Avevo la barba!”… 
“Ma lo sai —dice Pippo mentre si corica— che quel Bill mi sembra di averlo già visto!” “Sì! Al museo criminale! —fa Topolino— Dormi, che è meglio!” …e spegne la candela…

Più tardi… Passi: clic cloc clic cloc… crieeeeg… una porta si apre lentamente con un cigolio e una lampada a petrolio illumina Pippo e Topolino che dormono… Bill e Joe fanno capolino… “Dormono!” sussurra Joe. “Bene! Chiudiamoli a chiave!” fa Bill… La porta si richiude e, cric, cric, cric, viene chiusa a chiave… Poi i passi si allontanano… a un tratto: SBRENG! URGLE!… Ssst! “Sempre fra i piedi questo secchio!”… Il rumore ha svegliato Pippo, che accende un fiammifero, e quindi la candela… si avvicina alla porta chiedendosi che succede… tende l’orecchio, sentendo parlare… sente pezzi di frase: “…dobbiamo fare piano… …succedere che scoprano… bisognerà eliminarli…” “GULP!” fa Pippo… “…gli taglieremo la testa…” “URGLE!” Pippo si precipita a svegliare Topolino, dicendogli che aveva ragione: Sono dei criminali! Vogliono farli fuori! TAGLIARCI LA TESTA!… E informa Topolino di quanto ha udito… Topolino è un po’ scettico, comunque dice che andranno un po’ a vedere… fa per aprire la porta, ma inutilmente… “Hai visto?! —geme Pippo— Ci hanno chiuso qui dentro per assassinarci con comodo!” “Allora faremo loro una sorpresina!” dice Topolino prendendo un temperino dalla tasca dei calzoni. 
Usando il temperino a mo’ di grimaldello, in breve riesce ad aprire la porta… “Spegni la candela! —dice a Pippo— c’è una luce!” Infatti una luce proviene dal basso… In punta di piedi, Topolino e Pippo scendono le scale… Arrivano in una stanza giusto in tempo per vedere Bill e Joe che stanno sparendo in una botola con una vanga e una pala in spalla e la lampada in mano… Bill e Joe non si accorgono dei due… Bill sta dicendo: “Ci vorrà un po’ per scavare una fossa sufficiente!” “Hai sentito?” mormora Pippo, battendo i denti. “Sì, ma sono stati imprudenti! —dice Topolino, indicando una parete sulla quale sono appesi due fucili da caccia— Guarda cosa ci hanno lasciato!” …I due prendono i fucili: “Bene! Sono carichi!” fa Topolino… Poi apre la botola e scende per la scala che c’è, seguito da Pippo… Giungono in un sotterraneo, fiocamente illuminato dalla lampada… Bill e Joe stanno scavando in un angolo… “MANI IN ALTO!” intima Topolino… “GURGLE!” fanno Bill e Joe balzando in aria e lasciando cadere vanga e pala…
Eccoli con le mani in alto e aria triste: “E va bene! —dicono— ci avete scoperti, ma non era il caso di spaventarci così!” “Ah! —fa Pippo, sarcastico— voi spaventati, eh? E noi, allora, cosa dovremmo dire?” “D’accordo —fa Bill— confesso! Non avrei dovuto mandarvi al Salto del Mugnaio! …Ma ormai è finita! Pagheremo la multa e chiederemo la licenza!” “MULTA?! LICENZA?!” chiede Topolino, perplesso… “Sì, ci avete scoperto! è vero! Coltiviamo funghi in questo sotterraneo, senza licenza per non pagare le tasse e li vendiamo a McMac, l’erbivendolo in paese…” “FUNGHI?!” fa Topolino sbalordito e, presa la lampada, illumina uno dei lati oscuri del sotterraneo, rivelando una lunga galleria dove spuntano migliaia di funghi!… “E quelle frasi? Eliminarli, tagliare la testa… E questa fossa? —chiede Pippo, minaccioso— Volevate farci fuori, confessate!” “EH?! —strabiliano i due— Ma che dite?! Volevamo eliminare i funghi nascondendoli in un fosso finché voi non ve ne foste andate… e tagliare le teste dei funghi più grossi, che alla gente non piacciono!” “QUESTA POI!” fa Topolino… e lui e Pippo si smascellano dalle risate!…

Così, qualche tempo dopo… La casa è tutta rinfrescata; gli alberi potati; il giardino riassestato… Pippo e Topolino sono in macchina… Bill e Joe, sorridenti, sono sulla porta… “Okay, capo! —dice Bill a Pippo— appena ci date l’ordine, noi spediamo!” “Arrivederci!” dice Topolino, mettendo in moto. L’auto si allontana, e sulla facciata della casa si legge:

“SOCIETA’ PIPPO — BILL — JOE — FUNGHI SUPERIORI”…

“Beh! —fa Topolino— quando si dice le vocazioni! Volevi fare l’albergatore… e invece sei diventato funghicultore!”…

Autore dell'articolo: Paolo Castagno

Sono appassionato lettore e collezionista di fumetti Disney sin da quando ho imparato a... guardare le figure. Il Papersera - sia il sito sia l'associazione - sono per me motivo d'orgoglio!