Zorro (1993)

04 AGO 2022

Introduzione

All’interno della vasta produzione di fumetti Disney d’oltreoceano, accanto alla ben più affermata tradizione di comics con Topi e Paperi, ve ne è un’altra, tutt’altro che marginale, realizzata in stile verista. Fanno parte di questo ampio corpus tutti gli adattamenti dei film live-action (spesso realizzati in duplice versione, per i comic book e per i quotidiani), dei documentari naturalistici e delle serie televisive girati dai Walt Disney Studios a partire dagli anni ’50 del ‘900.

Negli anni, sono una piccola parte di questa immensa produzione a fumetti è stata tradotta per le testate italiane. Edizioni passate in massima parte in sordina e che solo raramente hanno goduto di successive ristampe. Tuttavia, come stiamo per vedere, a questa regola esiste un’autorevole eccezione.

Storia

L’attore Guy Williams nei panni dell’eroe che lo ha reso celebre nel mondo.

A partire dal febbraio del 1958, per promuovere la serie televisiva interpretata dall’attore Guy Williams, trasmessa sul network americano ABC per due stagioni dal 10 ottobre 1957 al 2 luglio 1959, vengono pubblicati negli USA una serie di albi con le storie a fumetti con protagonista Zorro disegnate dal celebre fumettista Alex Toth.

Contemporaneamente alla prima messa in onda della serie nel nostro Paese nel 1966, Mondadori distribuisce un ciclo di quattro albi con gli adattamenti italiani delle storie pubblicate originariamente all’interno di sette numeri della serie Four Color e di una successiva collana espressamente dedicata al giustiziere mascherato. Tali albi, con copertina a colori, rilegati in brossura e con cento pagine in bianco e nero, ricalcano nella veste e nelle dimensioni i più famosi fumetti d’avventura di tradizione italiana.

Four Color 882 del dicembre 1957, primo albo dedicato alle avventure a fumetti dello Zorro disneyano.

La fortuna della serie televisiva a livello internazionale è tale che altre storie a fumetti del personaggio vengono realizzate sia dallo Studio Disney per il mercato estero, sia in altri Paesi quali l’Olanda, la Francia e l’Italia. Mondadori prosegue pertanto nell’esperimento proponendo tra il 1968 ed 1971 altri nove albi che ospitano queste storie.

Successivamente bisognerà attendere ben 22 anni per ritrovare nelle edicole italiane le avventure dello Zorro disneyano. L’occasione è data dalla riproposizione sulla tv di Stato della serie con Guy Williams restaurata e ridoppiata, nonché sottoposta a colorazione.

Nel maggio del 1993, infatti, ampiamente pubblicizzato nelle pagine dei periodici Disney del periodo, arriva in edicola il primo numero di un nuovo mensile: Zorro appunto, con “96 pagine a colori” e “sei episodi completi a fumetti” come annunciato sulla copertina mirabilmente illustrata dal disegnatore ligure Carlo Marcello, autore tra l’altro dei disegni di alcune storie dello spadaccino prodotte in Francia. L’albo, dalle dimensioni simili a quelle dei suoi antenati dei decenni precedenti, si presenta con una qualità estetica e di stampa analoga a quella degli altri periodici Disney del tempo. All’interno sono presenti due redazionali: uno, introduttivo, che presenta e contestualizza le storie; l’altro che introduce tematiche di contorno quali la California del tempo, la nuova serie televisiva ispirata al personaggio prodotta dalla statunitense New World Television e la fortuna che ebbe negli USA la serie originale Disney, con tutto il merchandising ad essa legato.

Immagine promozionale da Topolino n. 561 del 28 agosto 1966.

L’iniziativa si protrae per tutta l’estate, con ulteriori tre albi pubblicati da giugno ad agosto: una “mini-serie” come si direbbe oggi. Le storie di Alex Toth vengono ristampate quasi integralmente, con poche deroghe all’ordine cronologico originario. Restano fuori L’Imprevedibile “Volpe””, presente invece nel secondo albo del 1966, e la breve The bandidos”, inedita in Italia e proveniente dal nono comic book statunitense della serie Zorro le cui storie principali sono entrambe disegnate da Warren Tufts. È lui il secondo cartoonist che ha reso maggiormente famoso l’eroe in chiave disneyana. Di Tufts vengono qui riproposte tutte le storie con protagonista Zorro già pubblicate in Italia negli anni precedenti: a mancare sono solamente cinque tavole autoconclusive e due brevi storie originariamente inserite nei comic book di Zorro ma mai pubblicate nel nostro Paese: It Happened in Old California – The Mission of San Portolá” e The Shepherd Boy”.

Nel terzo e nel quarto numero trovano spazio anche altri due disegnatori: Mel Keefer e John Ushler. Se il primo ha avuto una brillante carriera nell’ambito del fumetto supereroistico, oltre che per i suoi lavori come illustratore e disegnatore di storyboard per la tv ed il cinema, il secondo si ricorda anche per la lunga carriera di cartoonist per le tavole domenicali delle serie di Fratel Coniglietto e Treasury of Classic Tales, oltre che per tanti adattamenti di live action Disney per i comic book.

Conclusioni

Copertina de “I protagonisti del fumetto” 17, Editoriale Cosmo.

Dopo il 1993 le storie di Zorro, limitatamente a quelle disegnate dal suo principale interprete in chiave disneyana, sono state riproposte in Italia solo nel 2016 su iniziativa dell’editore Renoir-Nona Arte nell’elegante libro Zorro di Alex Toth, realizzato a dieci anni dalla scomparsa del disegnatore newyorkese traducendo integralmente il volume americano The Complete Classic Adventures of Zorro by Alex Toth pubblicato nel 2001 dall’editore Image Comics. A marzo del 2022 Zorro è tornato finalmente anche in edicola con un’edizione economica dell’ormai esaurito volume del 2016, pubblicata da Editoriale Cosmo come 17° numero della collana “I protagonisti del fumetto”.

La speranza è che in futuro gli editori che curano le pubblicazioni dei fumetti Disney in Italia possano attingere nuovamente a quel vasto patrimonio di comics in stile verista prodotto negli anni per proporlo al pubblico italiano.

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NOTA

Il presente testo è una parziale rielaborazione dell’articolo “Il ritorno di Zorro” di Marco Travaglini pubblicato nel volume a cura di Paolo Castagno “Gaudenzio Capelli – Più direttore che mai” (La Biblioteca del Papersera, 2017).

Autore dell'articolo: Marco Travaglini

Giornalista pubblicista, vivo e lavoro a L'Aquila. Appasionato e collezionista di fumetti, libri, film, audiovisivi e tutto quanto riporti il marchio Disney, incontro per la prima volta all'età di 7 anni sia il Mickey Mouse delle daily strips sui supplementi del quotidiano romano Il Messaggero, sia le storie di Carl Barks sul glorioso mensile Zio Paperone. Nel 2009 ho avuto la fortuna di lavorare per qualche mese presso la Nintendo of Europe a Francoforte. Dal 2006 contribuisco attivamente a tutti i prodotti editoriali e alle iniziative del Papersera.