PK il Mito 10

09 APR 2012
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Il decimo volume della collana presenta due Faraci e un Artibani, due autori tra i migliori e più significativi dell’intera serie.
Certo che però Vuoto di Memoria non è una delle prove migliori di Tito, per quanto la storia abbia ottime potenzialità: proprio queste (Fenimore Cook, il virus su scala mondiale…) alzano il livello della storia, insieme alle splendide battute tra Pikappa e Angus che rendono comunque il prodotto di pregevole fattura. Ma l’intreccio viene sciolto forse un po’ troppo velocemente e con poco pathos, e unitamente ai disegni di Francesco Guerrini non rende l’avventura una delle più memorabili.
Guerrini peraltro è anche protagonista dell’intervista a fine volume, nella quale osserva lui stesso che le critiche al suo tratto su PKNA non mancarono ai tempi. Ma afferma di essersi sempre impegnato nel progetto, di apprezzare molto l’impostazione propria della serie, cita più volte Carpi e anche altri Maestri come Scarpa e Cavazzano, la bellezza del lavoro di gruppo con il PKTeam. Interessante è poi la concezione carpiana ricordata da Guerrini, in cui il disegno deve far emergere lo spirito del personaggio, e anche le differenze tra Paperinik e PK.

Francesco Artibani, che aveva fatto esordire Urk nelle storie lunghe, si occupa del suo commiato in Crepuscolo, una storia che sembra seguire quel trend fantasy poco fortunato inaugurato da Antico Futuro. Non a caso i disegni sono ancora in mano a Marco Forcelloni, che però qui se la cava decisamente meglio rispetto alle sue prove precedenti, piacendomi qui decisamente molto. Anche la storia è apprezzabile, devo dire, l’epica dello svolgimento è sicuramente ben strutturata e la trama è decisamente avvincente e non forzata.

Infine chiude il volume Fuoco Incrociato, che è effettivamente una storia molto migliore di quanto ci si potrebbe aspettare, ingiustamente poco celebrata. L’accoppiata Faraci/Pastro non delude neanche stavolta regalandoci prima di tutto un Paperinik ottimo, una delle caratterizzazioni migliori e più calzanti con il tono della serie. E’ un Pikappa che vuole vederci chiaro nella situazione in cui si è trovato, prima di agire con la forza bruta: vuole capire e usare il cervello, prima di agire in modo strategico: è la quint’essenza del personaggio, in sostanza.
L’intreccio ideato da Faraci non è meno strategico di Paperinik, del resto: l’inizio col robottone, il personaggio di Victor Darko e lo staterello nordeuropeo, il vecchio generale evroniano e i prigionieri, la descrizione delle razze aliene tra il serio e il faceto, i dialoghi sferzanti del miglior Faraci, e le ottime tavole di un Pastro in formissima rendono l’avventura un piccolo gioiello.

I contenuti speciali del volume, oltre alla già citata intervista a Guerrini, si compongono di ben 15 pagine in cui vengono descritti gli studi del PKTeam verso un gioco di carte collezioniabili e giocabili ispirate a PKNA, progetto che poi naufragò ma del quale sono rimaste le riflessioni, le regole e le caratteristiche che qui vengono riportate; una testimonianza di grande interesse, perché mostra con chiarezza gli intenti crossmediali del progetto PK e l’attenzione verso settori di successo come le carte Magic.

Autore dell'articolo: Everett_Ducklair