Topolino 3013

21 AGO 2013
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Un numero straordinario che si apre con una copertina benissimo bilanciata da un gran Cavazzano, dedicata alla storia di apertura, Topolino e il passaggio al Tor Korgat. Un ispirato Gagnor costruisce un plot frizzante, ambientato su di una gelida montagna, tra scalate impervie e nemici minacciosi. L’autore è bravo a sviscerare l’anima dei vari personaggi, tramite l’efficace uso di didascalie e di dialoghi interiori. La montagna rivela il proprio io, e Topolino si ritrova davanti a scelte difficili, tra l’essere il perfettino stereotipato, l’arrogante eroe o il giovane avventuriero. Gambadilegno, più diabolico che mai, si esprime in tutta la sua cattiveria e la sua difficoltà ad avere un nemico che vince sempre. Solo Pippo riporta in campo quell’umanità e quella semplicità che tutti cerchiamo. Cavazzano da par suo disegna 50 tavole straordinarie, dalla doppia splash-page iniziale a vignettoni in cui sovverte le inquadrature, a ritratti più intimi in cui rivelare il sentimento puro dei personaggi. Seppur con un finale un po’ affrettato che genera domande (ma è un difetto?) il Tor Korgat è davvero un’avventura sensazionale.
Le due brevi che seguono risultano valide, seppur antitetiche tra loro. Se Paperino e l’estate… da bagnino di Gianatti e Guerrini presenta i classici disastri di Paperoga con simpatici sorrisi e ottime visualizzazioni, la storia di Stabile e Faccini presenta una marcia in più. Zio Paperone in: brivido sotto il sole presenta uno spunto semplice e quotidiano ambientato in spiaggia, con tutta la famiglia dei paperi al completo. Lo svolgimento non è banale e umanizza lo Zione, con acuti scambi di battute e intermezzi ilari.
La lunga straniera che chiude il numero, Paperino e l’irraggiungibile stella, di Spectrum Associates e Pujadas, pur presentando varie sfortune di Paperino, riesce ad essere coinvolgente e a donarci il papero che mette in ciò che fa tutta la sua volontà, vincendo nel finale alla grande dopo tutta una serie di disastri. Insomma, una storia genuina e di buoni sentimenti, che avrebbe giovato di qualche tavola in meno, ma che anche nelle sue 50 tavole intrattiene volentieri.
Un bell’articolo sui 150 anni del C.A.I. (Club Alpino Italiano) e uno su Monsters University completano un ottimo albo.

Autore dell'articolo: Amedeo Badini

Il fumetto è sempre stato una mia grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico mi ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il mio primo campo, ma non disdegno sortite e passeggiate in territori vicini. Per il Papersera ho scritto più di 100 recensioni, oltre ad aver curato una parte degli articoli sulle testate disney del passato. Inoltre, ho realizzato il Don Rosa Compendium, un'analisi dettagliata di tutte le storie del grande autore del Kentucky. Scrivo di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per la Tana del Sollazzo.