Disney Anni d’Oro 27
Un numero in gran forma, che presenta un bel mosaico di storie per tutti i gusti, spaziando sui grandi autori cui la testata ci ha abituato. Un doppio Cimino ci delizia con gli scontri Paperone-Brigitta & Filo e Paperino-Gastone. I disegni di Scarpa e di Cavazzano sono all’apice di quegli anni, con dinamismo fluido ed espressioni convincenti.
La storia di apertura, la prima disegnata da Rota con i paperi, è un pretesto per parlare della macchinine Disney fatte dalla Polistil e progettate dall’autore milanese, con interessanti retroscena dalla sua viva voce. In fondo, uno degli obiettivi della testata è far rivivere, ai lettori di quegli anni, la loro giovinezza. E questo articolo ci riesce benissimo.
Nell’unica storia con Topolino del numero si visitano invece i gadget dei primi anni ’90, ovvero il Topobinocolo, in una gustosa vicenda imbastita bene dalla coppia Marconi-Santillo, proseguendo in maniera positiva la pubblicazione di storie promozionali, come era successo con la 850 e il Rompicapo dell’Inesauribile.
Nello stesso articolo si presenta la chicca collezionistica del numero, ovvero l’ultimo inedito di Carpi pubblicato per Suco Frio. Dal tema ippico, ha un titolo particolare che, bizzarramente, venne usato per un’altra storia disegnato da un dinamicissimo Scala.
Purtroppo mancano i Proverbi della Settimana, di cui speriamo continui la cronologica. Vengono sostituiti da una breve brasiliana del Jaime Diaz Studio, una spassosa serie di vignette sullo stile dei corti di Pippo “How to…” di Kinney.
Il portfolio del numero è un approfondimento sui francobolli dedicati a Barks, alle sue storie e ai suoi olii, decisamente interessante, per quanto molto specifico.
Con una copertina dalle espressioni vivissime di Paperone e Paperino, questo numero di Anni d’Oro continua il felice trend raggiunto dalla testata da quando ha abbandonato le interviste casuali. L’attenzione alle particolarità, a vari filoni tematici, ai grandi autori continua, e speriamo continui a dare buoni frutti, sempre nell’ottica di una filologia puntuale.