Parola di paladino!

04 DIC 2021
Acconce parole

Riuscirà il malcapitato a trovare le “acconce parole”?

Sebbene siano state sin dall’inizio – ed ancora ai giorni nostri – un tratto distintivo del fumetto Disney made in Italy, le parodie sono materiale difficile da trattare.

Servono certamente una decisa confidenza con l’opera originale, una conoscenza molto ampia dei testi classici e della letteratura, ed ovviamente un’ottima padronanza dei personaggi Disney.

L’autore non è chiamato semplicemente a far indossare ai nostri eroi le maschere dei protagonisti dell’opera originale, ma ad isolare le complesse psicologie di questi ultimi e quindi a ricostruire una storia in grado di restituire le stesse emozioni della fonte d’ispirazione, mediandole però attraverso i filtri dell’umorismo e del divertimento.

In Paperino il paladino l’elemento umoristico è dettato certo dalle situazioni in cui il nostro eroe viene a trovarsi, ma anche e soprattutto dai particolarissimi dialoghi usciti dalla penna, anzi dalla macchina da scrivere, di Carlo Chendi, lo storico autore italiano che ci ha lasciato pochi mesi fa.

Grazie anche agli splendidi disegni di Luciano Bottaro, Paperino il paladino è uno dei maggiori esempi della scuola “storica” italiana, un elemento portante e fondante (è del 1960) della fortunata stagione creativa che fece del nostro paese il maggior produttore di avventure Disney a fumetti.

Elemento distintivo della storia è l’utilizzo di un “italiano antico maccheronico”, come lo definisce Chendi stesso, frutto delle sue letture di Machiavelli, Dante, Cervantes, ma anche Twain, come vedremo tra qualche riga.

Per riuscire nell’impresa di mantenere una linea coerente di linguaggio durante tutta la storia, Chendi realizzò un dizionarietto dei termini da usare, intervallato da note, appunti, frasi da poter usare nei dialoghi. Un lavoro estremamente interessante, che riportiamo di seguito per regalare a tutti l’emozione della lettura derivante da questo vero e proprio documento storico, una fonte fondamentale per gli appassionati di filologia del fumetto Disney.

Dal dizionario di Carlo Chendi

Addormentossi – Si addormentò
Adunque – Dunque
Allotta – Allora  
Andossene – Se ne andò
Appellare – Dare un nome
Appo – Presso, dopo, in confronto 
Avvegnacchè – Benché, perché, sebbene 
Avvenutosi per accidente – Avvenuto per caso
Bontade
Brando – Spada 
Canaglia
Codesto – Questo
Come fia ciò possibile? – Com’è possibile?
Cominciorno – cominciarono
Cotal - Tal, tale
Da lunga pezza – Da molto tempo
Dappoi - Poi 
Dappresso - Da vicino 
Dippoi - Poi 
Dirtelo vorria – Vorrei dirtelo
Durlindana – Spada
Eglino – Loro 
Ella – Lei
Elleno – Esse 
Eziandio – Ancora, altresì, parimenti 
Favellare – Parlare 
Fedifraga canaglia
Fellone
Fiata – Volta
Fiera tenzone 
Gaglioffo
Grave onta
Guarì non – Alquanto, molto
Havvi – C’è! 
Immantinente – Subito
Imperocchè – Poiché, in quanto 
Imperò che – Poiché, in quanto
In cotal guisa – In questo modo
In sul – Durante 
Indarno – Invano  
Infra loro 
La qual cosa – Il quale
La veggo a te piacere – Vedo che ti piace
Laddove - In quel luogo nel quale 
Laonde - Per la qual cosa 
Loco – Luogo
Messere
Millanta fiate – Mille volte 
Millanta – Mille
Or non ha guarì – Non molto tempo fa 
Ospitollo – Lo ospitò
Per avventura esser puote! – Può essere! 
Perdonanza – Perdono
Poscia – Poi, dopo, quindi, indi 
Qualsivoglia – Qualunque
Quegli – Colui
Quivi – Qui, ivi 
Sei tu acconcio – Ti va? Sei pronto? 
Siccome – Come  
Son presto – Vengo subito
Tosto - Subito, rapido, veloce 
Umiltade
Unqua – Mai, giammai 
Veruno non – Nessuno
Vieppiù – Molto di più
Vossignoria

Sulle stesse pagine, inframmezzate all’elenco delle parole e delle rispettive traduzioni, appaiono intere frasi appuntate dall’autore per non dimenticare di usarle, per testarne l’effetto, per averle pronte all’uso al momento della stesura dei dialoghi.

Alcune sono frutto della fantasia di Chendi, altre delle sue letture. Vengono infatti riportate fedelmente frasi dalle più diverse opere: dall’Orlando Innamorato di Boiardo ovviamente, in quanto fonte dichiarata della parodia («Di forte braccio e di animoso ardire», «se pur ti piace meco battagliare…», etc.), dal Don Chisciotte di Cervantes Pugnar con eglino fiera e disuguale tenzone»), da Un americano alla corte di Re Artù di Twain lavorato ogni sorta di serici panni», «gesta la più onorata unqua cavaliere al mondo facesse», etc.), e molte altre che probabilmente alcuni di voi riusciranno ad individuare nel seguente florilegio di espressioni non nate – per la maggior parte – a scopi comici, ma che messe in bocca, pardon, becco al nostro eroe suscitano grasse risate e si radicano nella mente del lettore fedele al punto da accompagnarlo inusitatamente nella vita di tutti i giorni.

Parola di Paladino di Carlo Chendi e Luciano Bottaro

Il vero cavaliere non teme niente e nessuno!

A voi ci rendiamo siccome a uomo di mirabil potere 
Affè mia!
Alle guagnele!
Aneli tu allo sterminio, o folle? 
Attende ch’ei manifesti la sua gratitudine con riconoscenti parole e debita umiltade! 
Avrà per guiderdone codesto masso sulla testa! Sulla capoccia! 
Che eran stimati forti e valorosi, ecc…
Chi è quel messer dal tracotante aspetto? 
Ch’io in mala ora manderò colui! 
Cimentarsi in perigliosa impresa
Codesto masso arresterà la sua dissennata opra, impresa, cimento! 
Col valore del suo braccio
Con debita…
Di forte braccio e di animoso ardire
Di questo noi ti serberemo rimembranza eterna! 
Diavoli incarnati! Dove andate? Siete matti da legare? 
E poiché non vi diate pena per sapere il nome del vostro salvatore, sappiate che io m’appello Paperino il Paladino, cavaliere di ventura! 
Fare cotale affronto e pur rimanere in vita! 
Fuggissene siccome dissennato
Gesta la più onorata unqua cavaliere al mondo facesse 
Gli avvenne di giungere 
Gran tribolazione avida a dirtelo 
Granaio di furfanterie
Inventore di perversità
Invincibile cavaliere
Lavorato ogni sorta di serici panni 
Millanta nimici conquisi e vinsi
Non voglio che siffatta onta abbiano a soffrire li compagni miei! 
O malnata e peggio consigliata canaglia…
Per avventura siete voi innamorato?
Per disavventura lo sono! 
Per le terre stramazzorno
Pugnar con eglino fiera e disuguale tenzone
Se ciò ti aggrada 
Se pur ti piace meco battagliare morto ne rimarrai su questo campo e da questa tenzone non avrai scampo! 
Seguir non voleste il mio consiglio ed or pagate il fio della vostra sconsideratezza! 
Tu favelli siccome dissennato! 
Un affilato brando
La nemesi del Paladino

Le temibili gesta di Messer Gastone, il menestrello

Infine, dal dizionario di Chendi emerge un’altra curiosità. La storia venne pubblicata nell’agosto del 1960: facile immaginare l’autore che mentre la scrive ascolta la radio, quando impazza il brano di Mina Tintarella di luna (pubblicato nella versione cantata nel settembre 1959 per la Italdisc) che lo spinge a rivisitare alcuni versi della canzone:

Tintarella di monna luna 
tintarella dell’istesso color del latte 
tutta la notte sovra lo tetto 
sovra lo tetto siccome li gatti 
e se havvi la luna piena 
tu siccome colomba diventi candida! 

Chissà che non fosse stata rimuginata all’epoca da Chendi come possibile hit da far interpretare a Gastone, alias “Il menestrello col singhiozzo”, durante la serenata a Paperina al posto della più scontata Romantica o invece de Il tuo schiaffo è come un rock! Di certo si tratta – a leggere le righe che seguono la rivisitazione del brano originale – di una vera e propria dichiarazione di ammirazione per la cantante:

È una damigella d’alto lignaggio e di luminoso intelletto che canta 
con voce celestiale siccome fata scesa dal cielo! 
E come s’appella codesta luminosa stella? 
Si cognoma Mina! 

Inevitabile, a questo punto, sottolineare come questo neolinguaggio impostato da Chendi sull’effetto comico delle parole arcaizzanti ebbe un enorme successo.

Sei anni più tardi Age e Scarpelli, i due famosi sceneggiatori cinematografici, assieme al regista Mario Monicelli lo utilizzarono – non si sa se e quanto attingendo al fumetto – per mettere in scena L’armata Brancaleone, opera di grandissimo successo e di profondo impatto sulla cultura popolare in Italia già dal titolo, ancora oggi paradigma delle imprese messe in campo in maniera raffazzonata, caciarona e poco organizzata dai degni eredi del cavaliere interpretato da Vittorio Gassman.

Brillante esempio del linguaggio usato da Carlo Chendi

Paperino, il migliore dei cavalieri!

Certo è che alcuni dialoghi del film risultano essere molto, molto simili a quelli che i lettori di Topolino si erano già goduti sei anni prima!

Per fortuna di recente è stato riconosciuto onore al merito con convegni ed approfondimenti sul linguaggio “antico maccheronico”. Tra i tanti riteniamo interessante segnalare un contributo per una giornata di studi organizzata dal Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università per Stranieri di Perugia: Un caso di sperimentalismo nella lingua dei fumetti Disney: l’italiano pseudo-medievale di Paperino il paladino.

A proposito di questo intervento di Francesco Sestito, riportiamo dal programma dell’evento un estratto a conforto di quanto detto all’inizio del presente articolo: «L’intento fondamentale dell’autore di Paperino il paladino sembra quello di creare effetti di straniamento e di comicità servendosi di tratti linguistici arcaizzanti, non tali però da compromettere la lettura e la comprensione del testo».

Nonostante la sopracitata facilità di comprensione del testo della storia – e nonostante le forme anche ardite in alcuni casi –, la presenza di trovate comiche oggi improponibili per i dettami del politically correct ha causato una riscrittura dei dialoghi e rimaneggiamenti dei disegni nelle varie ristampe avute sinora dalla storia nel nostro paese.

Concludiamo con un vero e proprio regalo che Carlo ha lasciato a tutti gli appassionati Disney: il soggetto originale di Paperino il paladino, che sarà ristampata – assieme alle altre storie del ciclo – nell’omonimo albo della collana Disney Special Books a metà dicembre.

Autore dell'articolo: Paolo Castagno

Sono appassionato lettore e collezionista di fumetti Disney sin da quando ho imparato a... guardare le figure. Il Papersera - sia il sito sia l'associazione - sono per me motivo d'orgoglio!