Paperinik Appgrade 11

06 AGO 2013
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Questo numero agostano si presenta con una cover molto dinamica e dall'aspetto chiaramente “gotico”, con quella sorta di artigli sul mantello di Paperinik e l'edificio, verosimilmente una cattedrale, sfumato sullo sfondo. A discapito della cover, tuttavia, l'intero numero ha un evidente sapore estivo che permea più o meno tutte le storie, con la sola, ovvia, eccezione della cult.
Si parte con l'inedita Paperinik e la gelida vacanza tropicale (Panini/Lucci), storia dal sapore fantascientifico abbastanza gradevole, anche se restano alquanto banali le motivazioni che spingono l'antagonista ad agire; inoltre, l'impressione è che si sia voluto esagerare con la spettacolarità inserendo elementi superflui (droidi avanzati, astronavi, scooter volanti) che tolgono verosimiglianza al tutto.
La selezione delle ristampe si apre con Paperinik e il mistero del tempio Azteco (Concina/Amendola), una delle pochissime storie a bivi con protagonista il papero mascherato, qui in coppia con Pico de' Paperis per esplorare un importante sito archeologico. Si prosegue con Paperinik e i panni della sventura (Enna/Migheli), una sorta di divertente commedia degli equivoci fra Paperino ed il cugino Gastone, dove si nota la mano di Enna e con una Migheli in giornata di grazia.
La tematica vacanziera non manca neppure nella successiva Paperinik e la crociera degli inganni (Bosco/Milano), che riprende l'idea dello scontro gadget tecnologici vs. arti magiche fra Paperinik e la solita Amelia, interessata a sfruttare l'occasione fornita dalla presenza della Numero Uno nel golfo di Napoli; la storia è ben strutturata (anche se si deve segnalare l'inversione di due tavole), e la piccola vendetta finale di Paperino restituisce dignità al papero obbligato a fare sempre il “lavoro sporco” per conto dello zio, pur se poi gran parte dei meriti finiscono al fortunato cugino Gastone. A seguire troviamo Agosto, Paperinik non ti conosco (Russo/Bonardi), altra storia “estiva” sin dal titolo dove, tuttavia, i veri protagonisti sono una Paperina vanitosa ed egoista al punto da non riuscire ad accettare che un'amica abbia un fidanzato “importante”, ed un Paperino che, per amore e con infinita pazienza, accetta di stare al gioco e ne sopporta le conseguenze, riuscendo alla fine a risolvere la situazione con coraggio; peccato che per ricompensa riceva l'ennesima umiliazione da parte della fidanzata, che si stupisce del fatto che l'amica abbia potuto credere che lui fosse davvero Paperinik…
Ultima ristampa prima della cult, quasi ad anticiparne la protagonista, è Paperinik contro Paperinika – Supersfida a Paperopoli (de Mojana/Gula) che vede il ritorno della supereroina paladina del gentilsesso, per l'occasione con il costume alterato nella cromia, ma tutto sommato coerente con la banalità generale della storia, dove l'unico tema sembra essere quello della rivalità, fine a se stessa, tra i due supereroi.
Si arriva cosi alla cult Paperinika contro Paperinik (Martina/Cavazzano), seconda apparizione in assoluto del personaggio e decisamente in continuity con la prima, della quale riprende sia le tematiche femministe che gli avversari (il trio formato da Sirena Seducy, Brutus e La Vulpis): di fatto si tratta del logico completamento di quella storia, poichè vengono richiamate con forza, da parte di Paperina, le rivendicazioni femministe, che la portano ad offendere pubblicamente Paperino, cosi dando il “la” a tutta la vicenda; la presenza di Paperoga contribuisce a dare un tocco di comicità complessivo, e la contemporanea presenza, oltre che l'incontro, con Paperinik (peraltro il primo fra i due), mette bene in evidenza le differenze caratteriali tra i due personaggi. Si tratta di una storia decisamente figlia dei suoi tempi, con un Martina in splendida forma, un Cavazzano dal tratto dinamico e tanta azione e colpi di scena.
In conclusione: si tratta di un numero che presenta la tematica “vacanziera” in quasi tutte le storie, con la sola esclusione della cult, dunque una selezione coerente con se stessa, seppur declinata in storie ovviamente “leggere” com'era inevitabile che fosse.

Autore dell'articolo: Gancio