Paperinik Appgrade 41

05 FEB 2016
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Le (temute) influenze “sanvalentiniane” hanno, fortunatamente, solo sfiorato la testata dedicata al papero mascherato, essendo sostanzialmente limitate al disegno del fan, che apre ormai ogni numero, ed alla vignetta finale, più qualche storia latu sensu assimilabile alla tematica.
La bella cover di Freccero è sempre un piacere per gli occhi, anche se il lettore assiduo della testata è, da questo punto di vista, molto ben abituato.
La storia inedita del numero è Paperinik e la smartatrofe indossabile (Sisti/Ferracina): anche se consta di appena 22 tavole, risulta gradevole e di buon livello. La tematica degli oggetti “smart” da indossare è quanto di più attuale vi possa essere, e la trama la affronta in maniera verosimile e realistica, riuscendo perfino a non far intuire troppo in anticipo il vero responsabile; i disegni di Ferracina, morbidi ed espressivi rappresentano un valore aggiunto.
La selezione delle ristampe si apre con Paperinik e l'insospettabile fan (Secchi/Mottura), che è anche la storia più lunga dell'intero albo: si tratta di una storia ben disegnata e con una trama ben costruita ma che, al contempo, soffre di un'anomala caratterizzazione di un Bassotto, nell'occasione addirittura fan sfegatato di Paperinik: aspetto certo non di poco conto, ma che non rovina una storia comunque interessante.
Le successive Paperinik e il ritorno di… Fiamma (Russo/Pennati) e Paperinik e la scoperta da dimenticare (Panaro/Panaro) sono due storie praticamente “gemelle”, che presentano la stessa idea di fondo: in entrambe, Paperinik è costretto a far ingoiare una “car-can” a qualcuno che ha scoperto la sua vera identità; una maggior cura nella scelte delle storie da inserire in ogni numero potrebbe certamente evitare situazioni di questo tipo.
Si prosegue con Paperinik e le candid-camera “VIP” (Tulipano/Bonardi), che mette il papero mascherato alle prese con una trasmissione televisiva specializzata in scherzi a personaggi famosi: un Paperinik più attento alle telecamere che non ai suoi compiti, nonchè un finale a sorpresa, rendono tutto sommato gradevole questa storia. Alcuni gradini più in alto si colloca, invece, la successiva Paperinik e il pavido impavido (Marconi/Negrin-Leoni): la trama di Marconi risulta avvincente e mai banale, i personaggi sono tutti ben caratterizzati e, anche se Paperinik gioca un mero ruolo di supporto, la storia è di certo tra le migliori del numero.
Altra storia da notare è “La minaccia finale” che chiude la ristampa degli “Ultraheroes”: ai lettori il giudizio sull'intera saga ormai conclusa.
La storia cult del numero è Paperino e… il rivale Paperinik (Sarda/Cavazzano) che, anche (ma non solo) per i magnifici disegni di Cavazzano, merita certamente l'appelativo di “cult”; la sua collocazione all'interno del numero risulta, inoltre, appropriata tenuto conto della tematica sentimentale: Paperino si trova a dover rivaleggiare con… sè stesso (mascherato) per il cuore di Paperina, ed è interessante – oltre che comprensibile – vederlo perfino disposto a far fare brutta figura al suo alter ego pur di riconquistare la fidanzata; un finale un po vecchio stile, con il cameo del cugino Gastone, chiude una storia di ottimo livello, una delle migliori fra quelle che hanno affrontato il “triangolo” Paperino-Paperina-Paperinik.
In conclusione: questo numero 41 risulta sufficiente, di certo in linea con l'andamento attuale della testata; nessuna fra le storie che contiene appare palesemente scadente – ma è anche vero che nessuna emerge particolarmente – e tuttavia la sensazione di una selezione che presenta margini di miglioramento è confermata dalla presenza di due storie consecutive quasi “gemelle”

Autore dell'articolo: Gancio