Paperinik 24

05 DIC 2018
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Casualità. È questa l’idea che il numero dicembrino di Paperinik offre di sè stesso. Il motivo è da ricercare in indice che appare totalmente privo di un criterio nella scelta e nell’ordine delle storie. La bella copertina di Andrea Freccero è dedicata al Natale, così come la prima ristampa, I Natali ripetuti, piacevole pur se un po’ dilungata avventura festiva di Savini e Ferraris (pre cambio di stile). Ma subito dopo troviamo riproposta la meravigliosa, ineguagliabile e dolcissima L'amore nell'oblio, scritta da un Salati in stato di grazia e disegnata da un Mottura che definire magistrale è poco. Questa storia però è ambientata a San Valentino, e stona dunque un po’ leggerla subito dopo l’avventura natalizia del papero mascherato.
E proseguendo nella lettura questa sfasatura temporale prosegue con Il paracadute ascensionale e I panni della sventura, entrambe storie vacanziere ambientate in estate… Di queste, la prima è una classica e piacevole commedia scritta da un Guido Martina più “morbido” del solito, i cui testi godono delle bellissime matite di Marciante e Bottaro. La seconda, scritta da Enna, non verrà certo ricordata come la miglior storia dell’autore in quanto pecca di originalità e non fa altro che riproporre colpi di sfortuna e di fortuna rispettivamente di Paperino e Gastone. I disegni della Migheli, accurati e dettagliati ma privi di dinamismo, non contribuiscono a rendere più lineare la lettura.
Nell’ottica della casualità dell’indice bisogna infine citare L'impresa a tassametro: divertente storia che punta su un crescendo di situazioni comiche tra Paperinik e i Bassotti, viene proposta come “storia guest” pur senza apparenti ragioni. Del resto sono parecchi mesi che questa sezioni non ha più ragione di esistere.
Per quanto riguarda il resto dell’albo, sono da segnalare ben de storie disegnate da Giorgio Cavazzano: Un eroe dell'altro mondo e La minaccia al rifugio. La prima, scritta da Tito Faraci, vede Paperinik alle prese con una Paperopoli parallela. La seconda, firmata da Savini, è invece un’avventura dal sapore “domestico” dove in ballo c’è l’identità segreta del papero mascherato messa in pericolo dallo Zione.
Infine una menzione per la storia inedita, Il turbinoso “Deposito day” by Deninotti e Malgeri. Dal taglio piuttosto classico, registra il ritorno di Spectrus (seppure limitato a poche vignette in un ruolo di macchietta) e un grande (ab)uso di situazioni tipicissime nelle vicende paperopolesi (il Bassotto che, nella penultima tavola, lamenta “Uff, che finale scontato…” non può essere biasimato). Curioso il fatto che Paperone si preoccupi che i cittadini possano valutare negativamente il Deposito su Pap Advisor e che Paperinik porti nell'armamentario un paio di “occhiali a infrarotti”.
Nel complesso, la qualità media delle storie non è bassa, e la lettura è piacevole, specie per il nuovo lettore che non ha mai visto le avventure proposte. La sensazione di mancata cura nella scelta delle storie però è evidente, specie in un numero fortemente caratterizzato dalla collocazione temporale come quello natalizio. Peccato, dato che comunque non ci sono altri elementi editoriali sull’albo.

Autore dell'articolo: MiTo