Federico Pedrocchi (1907 – 1945)

10 GEN 2005

L’uomo che “capì” il Papero

Il papero più famoso della Disney può vantare anche un padre d’origine italiana. Stiamo parlando di Federico Pedrocchi, il disegnatore e sceneggiatore che per primo capì le potenzialità di Paolino Paperino, al punto di farlo diventare il personaggio principale delle sue storie a fumetti.

Direttore e sceneggiatore

Federico Costanzo Pedrocchi nacque a Buenos Aires, in Argentina, il 1° maggio 1907 da genitori italiani. Nel 1912 si trasferì in Italia dove, in seguito alla morte del padre, dovette interrompere gli studi.
Nel 1929 diresse il reparto pubblicità di una ditta che produceva rubinetti e l’anno seguente aprì un piccolo studio di pubblicità. Iniziò anche a collaborare per testate quali Il corriere dei Piccoli e La Domenica del Corriere. Nel 1935 realizzò la sceneggiatura della sua prima storia: I due Tamburini, disegnata da Kurt Caesar e pubblicata su I tre porcellini.

Successivamente collaborò con Cesare Zavattini alla serie fantascientifica Saturno contro la Terra. La saga, disegnata da Giovanni Scolari, iniziò ad essere pubblicata nel 1936 sul giornale I Tre Porcellini, e continuò negli anni successivi su Topolino Giornale; ebbe una buona risonanza internazionale , al punto di essere uno dei primi fumetti italiani ad essere pubblicati in America, nel primo numero del Futur Comics del giugno del 1940.

Nel 1937 Pedrocchi ottenne l’autorizzazione a scrivere e disegnare storie con personaggi disneyani. In quello stesso anno creò il giornale Paperino ed altre Avventure, edito dalla Mondadori: Donald Duck diventò così protagonista di storie lunghe ed avventurose. Negli USA, infatti, le strisce autoconclusive di Al Taliaferro erano iniziate nell’agosto dello stesso anno, ma la prima storia con Paperino protagonista (realizzata da Carl Barks) sarà realizzata solamente nel 1942.

Ad onor del vero, in Inghilterra c’erano già stati degli esperimenti con Paperino protagonista di storie a più ampio respiro, realizzati da William A. Ward, che vedevano Paperino in compagnia prima di Donna Duck (un’antesignana di Paperina dalle origini messicane) e poi del marinaio Mac, un personaggio presto dimenticato.

A seguito del successo ottenuto con la testata dedicata a Paperino, Pedrocchi (che a volte utilizzò lo pseudonimo di Costanzo Federici) ottenne gli incarichi di direttore editoriale ed artistico di diverse testate della Mondadori, realizzando molte storie, tra le quali ricordiamo Saturnino Farandola, Virus, La compagnia dei sette, Dottor Faust.

Suo è anche il personaggio di Tuffolino, un ragazzino disegnato da Pier Lorenzo de Vita allo scopo di prendere il posto di Topolino, proibito in quel periodo, dal gennaio del 1942 alla fine dell’anno successivo.

Nel 1942 fu arruolato nell’esercito da dove venne congedato alla fine del 1943, quando diventò direttore editoriale del Carroccio, continuando anche a scrivere storie disneyane.

Morì il 20 gennaio 1945 all’età di soli 37 anni a causa dei combattimenti della Seconda Guerra Mondiale: il treno sul quale si spostava regolarmente dalla sua abitazione in provincia di Varese a Milano fu mitragliato dagli Inglesi.

Le sue storie saranno pubblicate fino al 1949, dimostrando la sua creatività ed il suo assiduo impegno.

Le storie Disney

La sua prima storia con personaggi Disney è Paolino Paperino ed il mistero di Marte. La tavola inaugurale di questa avventura fu pubblicata, in prima pagina, sul primo numero di Paperino formato giornale del dicembre del 1937. Durante l’avventura Paperino ha a che fare con due personaggi poco affidabili: Baus Baus e Dottor Krauss, interessati al segreto del “pianeta rosso”. Portato su Marte con un inganno, Paperino dovrà dimostrare il suo coraggio e la sua forza per tornare sulla Terra. Davvero molte le gag, forse anche a discapito della consistenza logica della trama. Da notare come il vigile che Paperino incontra ad inizio e fine storia ricordi, fisicamente, il personaggio di Pippo.

Le altre sue storie sono: Paolino Paperino inviato speciale, Pippo viaggiatore di commercio, Paperino e la pietra filosofale, Clarabella fra gli artigli del diavolo nero, Paperino fra i pellirosse, Biancaneve e il mago Basilisco, Paperino chiromante, I Sette Nani cattivi contro i Sette Nani buoni e Paperino e il vaso cinese. Dopo le prime due-tre storie, Pedrocchi si dedicò per lo più alla sceneggiatura ed affidò i disegni delle sue storie ad Enrico Pinochi e a Nino Pagot.

Pedrocchi viene ricordato come un autore molto meticoloso nelle sceneggiature e nei disegni. Si documentava molto prima di realizzare le sue storie e spesso cercava di ridurre i dialoghi al minimo. Utilizzava le didascalie solo se i disegni non potevano spiegare qualcosa.

Davvero poche sono state le ristampe dei suoi fumetti: anche se realizzati più di sessant’anni fa e forse per questo, lontani come atmosfera dalle storie moderne, il loro fascino sta nel tuffo nel passato che ti permettono di fare ad ogni loro lettura.

I personaggi

In quegli anni era abbastanza semplice introdurre nuovi personaggi per le storie di Paperino, vista l’assoluta mancanza di comprimari. Ma quasi nessuno, purtroppo, dei personaggi introdotti da Pedrocchi sopravvisse al suo autore. Vediamoli in una rapida carrellata:

  • Dr. Kraus e Dr. Baus-Baus: i primissimi “cattivi” della produzione italiana: Paperino li incontra nella sua avventura su Marte
  • Signor Linotipi: direttore del giornale che assume Paperino e Meo Porcello nelle storie “Paperino inviato speciale” e Paperino fra i pellerosse
  • Il Gatto (chiamato anche Bartolomeo Circonlocuzioni): forse il piú famoso dei personaggi creati da Pedrocchi, appare in tre storie, le due gia’ citate a proposito di Linotipi e in Paperino chiromante, probabilmente è quello che con piú facilita’ potrebbe essere ripreso anche dagli sceneggiatori dei giorni nostri.
  • Paolo: il presunto scomparso zio di Paperino nell’avventura della pietra filosofale, non particolarmente memorabile ma è stato il primo parente dei paperi creato in Italia della lunga sequela che si verrà a conoscere negli anni.
  • Il mago Basilisco: inquietante “villain” che rapisce il figlio di Biancaneve per farne il suo erede, finirà ucciso(!) dai sette nani
  • I sette nani cattivi: sono la creazione di maggior successo di Pedrocchi: riutilizzati in Italia negli anni sessanta da Giuseppe Perego (1960), Pier Lorenzo de Vita (1963 e 1964) e Luciano Bottaro (1966) e nel 1993 dal duo Panaro/Gatto, sono stati utilizzati anche in Brasile in storie di produzione locale. I loro nomi sono Furbicchio, Sibilo, Maligno, Mastino, Ricino, Spinaccio e Cipiglio. Questi nani vivono nelle caverne sottostanti le radici di un albero cavo. Nella storia di Pedrocchi, i nani malvagi rapirono Cucciolo chiedendo come riscatto la miniera dei nani buoni. Luciano Gatto darà un atteggiamento più comico a questi personaggi, a differenza della caratterizzazione più tetra di Pedrocchi.
  • Conte Baffirossi: appare nell’ultima storia di Pedrocchi: Paperino e il vaso cinese, nel ruolo del proprietario del vaso che viene trafugato. Da notare che l’aspetto grafico è ripreso da quello del proprietario della casa infestata dai fantasmi nella storia del 1936 realizzata da di Gottfredson. Anche il colpevole del furto è ripreso da un altro personaggio di Gottfredson, Giuseppe Tubi.

Inoltre Pedrocchi diede spazio, nelle sue storie, a personaggi non suoi ed oggi quasi dimenticati:

  • Meo Porcello (Peter Pig): Pedrocchi utilizzò spesso questo amico di Donald Duck, ad esempio in “Paolino Paperino inviato speciale” o in “Paperino fra i pellirosse”. In quest’ultima storia, Meo e Paperino sono scambiati per divinità ed eletti capi.
  • Eli Squick (Eli Squinch),anziano usuraio antipatico e mellifluo, creato da Gottfredson nel 1934, recita nella storia “Paperino chiromante”

Alieni, magia e horror nella matita dell’artista

I personaggi di Pedrocchi hanno spesso a che fare con esseri straordinari e fantastici. Molte delle sue storie, disneyane e non, hanno caratteristiche tipiche di un’avventura fantasy o fantascientifica.

La serie “Virus ovvero Il mago della foresta” è una delle migliori serie italiane a fumetti precedenti il secondo conflitto mondiale. Virus è uno scienziato folle che vuole dominare il mondo, ed i mezzi che usa per il suo intento sono a dir poco inusuali: con una strana macchina riesce a trasmettere a distanza i corpi degli uomini (una sorta di teletrasporto ante-litteram). Con un’ altra apparecchiatura risveglia le mummie egiziane dal loro sonno millenario e le sottomette alla sua volontà. Nel dopoguerra ci riprova inventando una macchina capace di dirigere i raggi del sole. Fedele alleato di Virus è Tirmud, personaggio davvero misterioso. L’ingegnere Roberto e suo nipote Piero sventeranno ogni piano di questa mente diabolica.

La seconda serie fantascientifica di Pedrocchi è la celeberrima saga “Saturno contro la Terra” (1936-1946). Due eroici scienziati, il Professor Marcus e il suo assistente Ciro, affrontano il tirannico re di Saturno Rebo (creato da Zavattini: Pedrocchi scrisse molte sceneggiature di questa saga, approfondendo così la psicologia del personaggio), alleato con il professore (originario del pianeta Terra) Leducq. Luciano Bottaro riprenderà il personaggio di Rebo riproponendolo in chiave più consona allo spirito Disney.

Il paranormale, o l’impossibile in genere, è alla base delle storie di Pedrocchi, e molti sono gli esempi anche in ambito Disney: il viaggio su Marte va ricordato anche per il fatto di attuare la prima comparsa di alieni in un albo Disney, inoltre il papero vestito alla marinara ottiene i suoi strepitosi poteri da una fonte misteriosa di energia; in “Paperino e la pietra filosofale“, il nostro eroe è alle prese con una strana macchina per produrre l’oro, ma serve la famosa pietra alchemica. Ancora mistero e magia sono gli elementi presenti nella storia “Paperino chiromante“, senza dimenticare l’inquietante mago Basilisco.

Guido Martina, il più prolifico sceneggiatore Disney, aveva ben presente l’opera omnia di Pedrocchi, e racconti remoti ma memorabili come “Topolino e il cobra bianco” e “L’Inferno di Topolino” ne sono un chiaro esempio.

Autore dell'articolo: Samuele Zaccaro

Samuele aveva molta fantasia e si è messo un nick alquanto difficile come il suo nome. In realtà ha perso molte identità online che nemmeno lui si ricorda quale sia quella vera. Diversi passioni: il calcio, la storia del calcio, il cinema horror, le belle donne, la psicologia (ogni giorno si prescrive una sindrome diversa, oggi quella di Capgras, domani una appena scoperta), la Coca Cola, la Nintendo, il mulo, Futurama e la Disney naturalmente. Da quando vede One Piece si auspica di diventare re dei pirati, ma soffrendo il mal di mare si limita all'avatar di Brook. Scrive recensioni ed articoli di cinema e pubblica anche interviste per il Dark Social Network IlCancello con predilizione per i film horror, d'animazione, comici, anni '80, exploitativi e a luci rosse. Lavora e studia in attesa della laurea (con Laura non è andata bene). All'ipermercato è felice di vedere la bionda figlia del padrone che dal lunedì al venerdì è in malattia ed il fine settimana è in ferie. Forza Lazio. Se rimane spazio, saluta Pacuvio (ma non Grrodon)