X-Mickey

27 AGO 2018

Introduzione

Immagine promozionale usata per promuovere la testata: azzeccato lo slogan, di effetto.

Tra la fine degli anni Novanta e gli inizi del nuovo secolo in Italia ci fu un movimento editoriale che interessò la Disney denominato “Disney New Generation“. Si cominciarono a sperimentare nuovi tipi di pubblicazioni che potessero interessare fette di pubblico sempre più ampie e che servissero a colmare le lacune presenti in alcune fasce di mercato nelle quali le pubblicazioni Disney erano carenti o pari allo zero.

Il format era innovativo – spillato di ampio formato – con un layout delle tavole irregolare e multiforme. Le rubriche interne avevano un approccio più maturo e adulto e la continuity era ben presente.
Infine non mancava il filo diretto con i lettori, tramite la posta, i concorsi ed altro ancora.
Tutte caratteristiche che, pur non essendo nuove nel mondo nel fumetto, in Disney Italia non erano mai state applicate.

La prima serie “sperimentale” fu PKNA. Il grande successo portò l’esperimento in direzioni extra–Paperopoli con testate come Witch e Monster Allergy. Anche Topolinia fu ovviamente coinvolta con la breve, ma magnifica, testata dedicata interamente a Topolino, Mickey Mouse Mistery Magazine, che durò solo dodici numeri.
In seguito alla chiusura di MMMM si cercò di riportare, in parte, alcune delle tematiche trattate in una nuova collana che potesse riempire il vuoto lasciato dalla serie ambientata ad Anderville.

Storia

Con queste premesse fu ideata la serie mensile X-Mickey che iniziò nel Maggio del 2002 e che proseguì fino all’Ottobre 2004 (con una ristampa completa all’interno della testata Legendary Collection). Furono messi in commercio 30 numeri con la curiosa caratteristica di una numerazione inversa, che partiva dal numero 1000 (primo numero) procedendo poi in modo inverso fino al 971 (trentesimo ed ultimo numero della serie).

Immagine promozionale per il n. 3 / 998, “Tredicesimo piano, uno dei migliori della serie.”

Il prezzo di vendita era 2,30€ a numero, eccezion fatta per la prima uscita (come detto il numero 1000) che fu messo in commercio con il prezzo lancio di solo 1€.
Il formato editoriale (17×25,5cm) fu uguale a quello utilizzato in precedenza per altri periodici spillati ma si provò ad esplorare il mondo poco inflazionato, in casa Disney, del soprannaturale creando così un horror-fantasy (forse seguendo il filone sci-fi del più noto X-Files che spopolava in quegli anni).

La rivista si basava su una storia principale (che aveva un minimo di continuity), una storia secondaria e diverse rubriche (che hanno subìto delle variazioni in corso d’opera). Tutto rigorosamente inedito.
In questo nuovo contesto l’unico protagonista “classico” è Topolino, che viene catapultato in una dimensione parallela (il Mondo dell’Impossibile) abitata da strani e curiosi personaggi, tutti con manie e caratteristiche particolari. Lì incontra anche una versione mannara di Pippo (Pipwolf) e una versione gotica di Minni (Manny).

Curioso come in questa serie non compaia nessuno dei parenti o degli amici di Topolino e quest’ultimo non accenni mai ad alcuno di loro. Unica eccezione sono alcune comparsate di Minni, la quale ha un ruolo marginale in alcune avventure.

Fu subito chiaro però che la fascia di pubblico cui si rivolgeva la pubblicazione tendeva verso i giovanissimi e quindi in quella fascia di età compresa tra i 10 e i 14 anni.
Alcune delle trame create, ma soprattutto le rubriche interne, avevano un’impostazione molto più semplice, quasi “infantile”: l’angolo dei disegni dei lettori, una posta contenutisticamente povera, articoli poco curati.
Questo rinnegava alquanto l’operazione attuata con MMMM, che si proponeva invece verso un pubblico trasversale, capace di interessare i giovani ma far affezionare anche gli adulti.

Immagine promozionale per la poco fortunata ristampa, chiusa dopo sei numeri.

Dal punto di vista grafico si cercò di riprodurre ciò che aveva avuto tanto successo con le serie precedenti come PKNA e MMMM. Le pagine erano costruite sul classico impianto all’americana con un numero di vignette libero e che variavano da una, nel caso delle splash page, ad un numero imprecisato e lasciato alla fantasia degli autori. Le vignette inoltre erano sistemate in ordine sparso e seguivano un’unica regola: quella di stupire il lettore. Quindi era molto facile vedere delle tavole sovrapposte, inclinate, di varia dimensione e con la ricerca costante della sorpresa grafica basata sulla spettacolarità dei tetri ambienti e degli inquietanti panorami.

La componente grafica è stata certamente il punto che ha riscosso nel tempo il maggior consenso tra i lettori. Durante il susseguirsi dei numeri si sono alternate ottime performance di alcuni dei migliori disegnatori di casa Disney: Silvio Camboni, Paolo Mottura, Stefano Turconi, Alessandro Pastrovicchio, Alessandro Perina ed altri eccellenti interpreti come Narciso. Ma il disegnatore più lodato è stato di certo Roberto Vian, probabilmente colui che meglio è riuscito a rappresentare le emozioni spettrali della serie con un ottimo utilizzo delle chine e dei chiaroscuri.

Dal punto di vista dei contenuti invece si nota una spiccata altalena tra i vari episodi. Essendo sceneggiata da tanti autori diversi questa serie non è riuscita ad avere una vita editoriale equilibrata. Come è ovvio che fosse, ogni autore scriveva le storie secondo il proprio “metro creativo” che non sempre riusciva a sposarsi in modo armonico con le tematiche trattate dalla testata, facendo notare una qualità altalenante.

Gli autori che secondo la critica riuscirono ad essere più fedeli alle tematiche horror-fanatsy furono Bruno Enna, Francesco Artibani e in alcune prove Marco Bosco e Gianfranco Cordara.

L’ultimo numero, decisamente lontano dall’ambizioso obiettivo dei 1000 numeri dichiarato in partenza…

La testata riuscì a trascinarsi fino al numero 971 (il trentesimo), forse anche in virtù dell’ala protettiva dell’allora direttrice Claretta Muci, che tanto credeva in questo progetto. In generale però la testata non ha completamente funzionato.

Nonostante qualche buona, e anche ottima, storia (su tutte “Tredicesimo Piano“, sceneggiata da Francesco Artibani e disegnata da Silvio Camboni), l’impressione generale era di avere un progetto incompiuto, indeciso sulla direzione da prendere e perennemente in bilico nella scelta se “osare” tinte più adulte o restare su un piano più ingenuo.
A questo si aggiunse la preponderanza del personaggio di Pipwolf, che gradualmente soppiantò Topolino dalla testata. Il lupo mannaro occupava spesso la storia principale, con anche dei propri personaggi di contorno e una back – story ben precisa. Gli ultimi numeri, che presentavano una minaccia compiuta e una continuity vagamente più serrata, vedono Topolino quasi in secondo piano, lasciando la soluzione delle vicende all’alter-ego di Pippo.
In ogni caso, la chiusura di X-Mickey segnò di fatto la chiusura del periodo sperimentale con i personaggi Disney. Non ci furono altri spillati, decidendo di portare maggiore innovazione nella testata cardine, ovvero il settimanale Topolino. La serie venne poi integralmente ristampata nella Disney Legendary Collection.

Curiosità

  • Per recarsi nel Mondo dell’Impossibile fu ideato il sistema del teletrasporto attraverso particolari varchi la cui apertura era però casuale. Per poter usufruire di tali passaggi si doveva seguire una sorta di bollettino del traffico, trasmesso 24 h su 24, fruibile attraverso le grondaie delle abitazioni.
  • Per poter girare attraverso i meandri del Mondo dell’Impossibile si doveva essere obbligatoriamente seguiti da un accompagnatore, praticamente una guida “turistica” debitamente istruita.
  • Una particolarità della testata era nella realizzazione di pubblicità del tutto inedita, illustrata da Coppola, con bizzarri e surreali prodotti del Mondo dell’Impossibile. Un modo scherzoso e divertente per rendere la dimensione parallela più reale e sfaccettata.
  • Dopo la chiusura della testata, negli anni tra il 2006 e il 2008, vennero pubblicate alcune storie della serie di X-Mickey sul settimanale Topolino, probabili sceneggiature già pronte e semplicemente traslocate. Il protagonista principale era Pipwolf, mentre Topolino era relegato ad un ruolo secondario.
  • Nel 2006 si cercò di fare una ristampa fedele di tutta la serie attraverso degli albi spillati simili a quelli originali. Il tentativo si arenò impietosamente al numero 6.
  • Nel 2016, attraverso la testata contenitore Disney Legendary Collection, è stata realizzata la ristampa, questa volta completa ed organica, di tutti gli albi della serie originale. Ogni numero della Legendary conteneva l’equivalente di due numeri della serie spillata. La Panini ha anche pubblicizzato il varo di questa nuova iniziativa con lo slogan “un giornale per gente coraggiosa che non si spaventa di fronte a fantasmi, mostri e fenomeni inspiegabili“.
  • Nel 2016, in occasione della ristampa integrale della serie originale sulle pagine della Disney Legendary Collection, è stato pubblicato un nuovo ciclo di storie che riportano i personaggi alla struttura più classica, rispetto alle storie pubblicate tra il 2006 e il 2008, ritornando nel Mondo dell’impossibile con una maggiore presenza di Topolino.
  • Dal numero 3171 del settimanale Topolino è stata pubblicata una piccola miniserie, dal titolo X-Mickey: Mestieri Impossibili, ad opera di Augusto Macchetto con vari artisti alle matite.

Statistiche

  • Sia nelle storie principali che in quelle secondarie si sono dati il cambio molti sceneggiatori e disegnatori, nelle storie principali abbiamo avuto questa suddivisione ai testi: 8 storie per Bosco, 7 storie per Ambrosio, 6 per Enna, 3 per Cordara, 2 per Artibani, 2 per Vitaliano ed una ciascuno per Macchetto e Radice.
  • Alle matite invece: 13 storie per Vian, 4 per Mazzarello, 3 per Camboni, 2 per Ferraris, 2 per la Migheli ed una ciascuno per Perina, Turconi, Coppola, Pastrovicchio, Narciso e Mottura.
  • Nelle storie secondarie, di stampo più umoristico, abbiamo avuto questa suddivisione ai testi: 11 per Ambrosio, 5 per Cordara, 4 per Teresa Radice, 3 per Artibani e Valentini, 2 per Enna ed una ciascuno per Vitaliano e Macchetto.
  • Al comparto grafico invece: 6 per Coppola, 5 per Gervasio, 4 per Rigano, 3 per Mazzarello, 2 per Turconi, 2 per Ferraris, 2 per Palazzi, 2 per Camboni ed una ciascuno per Pastrovicchio, Narciso, Cabella e Limido.

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Le nostre recensioni

NumeroVoto del recensoreVoto medioForumInducks
X-Mickey 20 22.5
X-Mickey 21 23.0
X-Mickey 22 33.7
X-Mickey 23 33.7
X-Mickey 24 - Il Mondo Scomparso 23.0
X-Mickey 25 - Arrivano di notte 33.7
X-Mickey 26 e 27 44.3
X-Mickey 31 - Gran Finale 44.0

Su Topolino 256 del 24 dicembre 2002 e su Topolino 2461 del 28 gennaio 2003 vengono pubblicate due storie di sette tavole l’una disegnate da Roberta Migheli e sceneggiate da Stefano Ambrosio. Si tratta di una sorta di promozione per la testata, all’epoca arrivata al decimo numero. Eccole qui di seguito.

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Autore dell'articolo: luciochef