Topolino 3465

24 APR 2022
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Topolino 3465

Diversi elementi emergono dalle storie di questo nuovo numero di Topolino. Si varia dalla storia al fantasy, per poi passare alle contaminazioni cinematografiche e a quelle del pensiero critico e scientifico.

E li vediamo a partire dalla copertina, a firma di Andrea Freccero, metallizzata e con dettagli in rilievo. Non solo serve a introdurre la storia prima e (per così dire) principe di questo numero, ma anche a celebrare i 2775 anni ab Urbe condita, dalla fondazione di Roma. Nunc, ad maiora prosimus, aeterna Urbe!

Ebbene, Venerus e Baccinelli (cui si aggiunge il direttore Bertani al soggetto) tornano con Gli italici paperi, che ora sono residenti a Roma, e pertanto prendono il nome di Urbani paperi (con un vago riferimento alla distinzione normativa del IV secolo a.C., tra i cittadini romani – abitanti dell’Urbe – e le popolazioni assoggettate a Roma cui si applicavano diritti speciali).

Ai vostri posti, primo episodio di questa seconda stagione, ci proietta immediatamente nella vita romana, che subito si rivela essere, per la famiglia di Paperonoro, assai difficoltosa dal punto di vista dell’integrazione con la popolazione della città. Gli autori, però, non sottolineano solo le difficoltà di vivere a Roma, ma anche quelle di Paperonoro di imporsi commercialmente nell’Urbe, attraverso dinieghi di supporto da parte del suo vecchio alleato Tizio Caio, alleanze improponibili con Rockerone e soprese familiari totalmente inaspettate.

Buona la partenza? Forse. Eppure, sembra che i soliti schemi delle vicende papere Disney siano già delineati, ma in questo contesto vengono rimarcati e forse complicati dall’ambientazione medesima. Non sembra che vi siano molte probabilità di vedere una storia differente dalle altre, ma sarà interessante notare i futuri dettagli di rilievo.

Degni di nota sono i disegni di Baccinelli, che riesce a garantire gradevolezza e dettagli studiati, soprattutto nell’architettura e nei monumenti di Roma.

Nessuno sconto a Paperonoro da ora in poi

Dopo gli ampi dibattiti sulla prima puntata, tornano la mitologia e il fantasy di Amelia e le 7 streghe vulcaniche. In questo secondo episodio, Enna prova ad andare oltre al flashback iniziale e comincia a tracciare il solco di una storia, dove si intravede uno sfoggio di personalità dei personaggi, seppur molto limitatamente.

Dopo Amelia (ormai rifugiatasi a casa di Nonna Caraldina e che – anche volontariamente – si mette da parte), è Paperone ora che domina la scena, e si contrappone all’antagonismo di Irma e delle sue sei alleate. E la storia pare comunque avere una buona direzione, fino alla divisione delle scene: il gruppo dei Paperi (forti anche dell’arrivo del tuttologo Pico) si divide per giungere più in fretta alle residenze dei miliardari proprietari delle sette monete raccolte da Amelia. Una divisione che sembra per un attimo uscire dal solco dei principi della narrativa tradizionale e prova ad ampliare il discorso generale della storia. Sarà interessante verificare il suo prosieguo.

La rabbia

Irma si scatena

I disegni di Vian, al solito, paiono bivalenti: superbi e ben delineati in alcuni punti, confusionari in altri. Non ritroviamo (come nel numero precedente) vignette con eclatanti e dubbiose prospettive geografiche, ma forse ancora ci sono delle difficoltà di inquadratura delle scene (e un esempio è dato dalla scena del volo di Grilla dal Sud Italia verso l’Islanda).

Benché si possa percepire una notevole differenza di stile rispetto al resto delle storie Disney italiane, rimane pur sempre difficile riuscire a seguire lo svolgersi dell’azione, tra movenze sinuose, sguardi assenti e ombreggiature in parte azzeccate.  

Vi sono anche elementi di cinematografia applicata in questo numero. Mastantuono confeziona una nuova storia muta con protagonista Bum Bum Ghigno. In Don’t Worry Bum Happy presenta: Il mago, la seconda storia di questa miniserie, l’autore romano riprende le caratteristiche del cinema muto di Charlie Chaplin e vi immette elementi ironici suoi propri.

In questo caso è soprattutto la seconda parte iperbolica che rende il tutto una storia ottima, e la splash page finale sembra quasi essere l’apoteosi del bizzarro e dell’assurdo, in un crescente climax di divertimento. Un esperimento che comincia ad apparire interessante e potrebbe anche ricevere buone impressioni future.

Enrico Faccini, invece, si confronta con le tesi paradossali della fisica quantistica. Miao cronache feline: Mistero senza risposta è esattamente quello che appare sin dal titolo: il mondo dell’incertezza, dell’indeterminatezza e della curiosità che si cela dietro una scatola chiusa e dietro la mente felina.

Curiosità gatta

L’insostenibile leggerezza della curiosità felina

Una storia arricchita da due splash page spartane, apparentemente vacue, ma di rilievo, che danno l’idea dell’ordinato caos del micromondo degli atomi, tutto concentrato e finalizzato a portare alla domanda “cosa accade nell’infinitamente piccolo?”. E, basandosi sulle tesi di Schrödinger, il dubbio da sciogliere diventa una domanda cui dare risposta può non risultare determinante, o meglio definitivo.

Pur non essendo presente da oltre un anno, Sisto Nigro prova a confezionare una storia a tema poliziesco, con i disegni di Ottavio Panaro. Topolino e la grande rapina ronzante sembra mettere al centro la scienza naturalistica come mezzo utilizzato impropriamente. Si tratta di una storia dove però vi sono punti in cui la trama appare scontata, forse superficiale o dove i personaggi sembrano macchiette di loro stessi.

Ma soprattutto, rimane il dubbio di trovare un Plottigatt che opera da solo, benché si senta forte delle sue trovate tecnologiche. È un giallo apparentemente ben finalizzato e che per una buona parte prova a prendere l’interesse del lettore, ma manca della necessaria suspence e trova un finale apparentemente “inglorioso” (per citare una delle vignette finali, appunto).

Il Topolino di questa settimana viaggia su buoni livelli, dunque. Non siamo a quelli, esaltanti, di molti altri albi che hanno preceduto questo numero, ma la buona tendenza dell’ultimo periodo sembra essere confermata anche qui. Molto ci si aspetta dalle due storie a puntate che ritroveremo anche nelle prossime settimane (assieme al ritorno di Fantomius), che pure con qualche difficoltà provano a portare avanti la trama, ma dove singoli elementi possono essere apprezzati sopra ogni cosa.



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Autore dell'articolo: Luigi Sammartino

Giurista, accademico e nerd, sono un Pker dormiente della prima ora, ridestatosi assieme alla mia passione per il fumetto Disney. Anche se l'ultimo arrivato, mi piace avere comunque un piglio analitico sui prodotti della nona arte. Sperimentatore perenne, sono sempre disponibile a parlare di tutto.