Tesori Disney

23 GEN 2018

Introduzione

Disastro e grandezza. Vertigine e caos. Genio e sregolatezza. Solo il contrasto e l’ossimoro possono aiutarci a capire che cosa sia stata davvero Tesori Disney, testata sfortunata creata insieme a Disney Anni d’Oro per raccogliere la fortunata eredità di Zio PaperoneI Maestri Disney. Eppure, nonostante le alate premesse e i roboanti obiettivi, non si può certo dire che l’impresa sia stata compiuta. O forse, in fondo, sì.

Storia

Bozzetto di Marco Gervasio per la copertina alternativa del numero 11, il primo dedicato ad Atomino.

Gennaio 2009: nelle edicole irrompe Tesori, e subito si presenta come un qualcosa di assolutamente inedito a livello editoriale. Cartonato, grande formato, caratteri dorati in rilievo, zero pubblicità, foliatura variabile (in media 300 pagine), numerosi articoli, prezzo ridicolo (9.90€): un volume da libreria, in edicola.

Mai la Disney Italia aveva offerto così tanto, a così poco, e Le Grandi Parodie Disney avevano un rapporto qualità/prezzo nettamente più basso. L’idea della testa era decisamente interessante: raccogliere, per la prima volta, in maniera ordinata e completa, in un volume di pregio, tutte le storie dedicate ad un particolare personaggio. Idea ardita, ma molto complessa, anche perché non sono molti nel fumetto disneyano personaggi di rilievo, usati però poche volte in brevi archi narrativi. Nel fandom si creò quindi parecchio stupore, ma fiducia per una testata che poteva rivelarsi ricca di felici spunti tematici.
Qui di seguito presentiamo i sedici titoli della collana:

  1. Paperino nel fantastico mondo di Reginella (Gennaio 2009)
  2. Storia e Gloria della Dinastia dei Paperi (Aprile 2009)
  3. I Grandi Navigatori (Luglio 2009)
  4. La Saga di Messer Papero e di Ser Paperone (Ottobre 2009)
  5. Paperino il Paladino (Gennaio 2010)
  6. Le prime leggendarie imprese di Topolino Kid (Aprile 2010)
  7. Paperino contro Saturno (Luglio 2010)
  8. Il segreto del totem decapitato (Ottobre 2010)
  9. Alla ricerca della pietra zodiacale (Gennaio 2011)
  10. Dragon Lords (Aprile 2011)
  11. Topolino & Atomino (Luglio 2011)
  12. Topolino & Atomino (Settembre 2011)
  13. Nonna Papera e i racconti attorno al fuoco (Gennaio 2012)
  14. Paperolimpiadi (Aprile 2012)
  15. Il teatro Alambrah (Ottobre 2012)
  16. Il Corsaro Paperinero e altri pirati (Aprile 2013)

Immagine promozionale con la copertina del terzo numero.

Balza all’occhio la varietà dei titoli, e le diverse motivazioni dietro ognuno di questi. Ed appare evidente come il primo numero sia stato scelto alla perfezione: il ciclo di Reginella creato da Rodolfo Cimino e disegnato da Giorgio Cavazzano, mai raccolto completo fino a quel momento, era l’ideale per iniziare. Ma proprio il primo numero presenta quella che sarà la cifra stilistica della testata. Ad accompagnare la bontà delle scelte o la qualità dell’opera proposta, sarà sempre un certo pressapochismo, una confusione nella cura editoriale, che inevitabilmente mina il giudizio completo sulla testata, e che poi ne ha decretato la rapida chiusura. Infatti, per una serie che faceva vanto di cura filologica, di riproposte integrali e di precisa curatela, ogni minimo errore pagava un prezzo salato. Infatti all’epoca scrivevamo “le pagine 11 e 12 della prima storia di Reginella, pubblicate per errore nell’ordine sbagliato sul Topolino originale, non sono state rimesse (ancora una volta!!!) nell’ordine giusto, la prima tavola della seconda puntata di “Paperino e il matrimonio di Reginella” è stata inspiegabilmente non ristampata, alcune didascalie non pertinenti…“.

Oltre agli errori editoriali, a instillare il dubbio nella testata era anche una precisa confusione che regnava nella scelta dei soggetti. Fin dal secondo numero, infatti, era chiaro come fosse impossibile mantenere la promessa di dedicarsi a cicli precisi di singoli personaggi che, come si è detto, sono pochi nel contesto disneyano. Non è chiaro, quindi, perché la squadra dietro Tesori – i soliti Boschi, Becattini e Cannatella – avesse scelto un tema così specifico, sapendo bene di non poterlo seguire affatto. Così, al posto dei personaggi venivano scelte storie ad episodi molto lunghe, difficili da riproporre tutte insieme per via del numero di pagine: questo è successo in sei numeri, quasi il 40% di tutta la serie. Non una scelta sbagliata, comunque, se non fosse che quasi sempre si trattava di riedizioni di vecchi volumi riproposti in una cornice corretta e di pregio, ma inevitabilmente senza apportare vistosi cambiamenti: accadde sei volte anche in questo caso.

Una nota a margine merita il terzo numero – I grandi navigatori – che ben testimonia lo stato di rapida confusione in cui entrò la testata. Ai tempi scrivevamo sul forum che “le due storie proposte parlano entrambe di viaggi ed esplorazioni, ma non si tratta certo di vicende legate tra loro in qualche modo“. Ed effettivamente, il Milione e Cristoforo Colombo, per quanto ristampate in forma integrale e con un Guido Martina in forma ai testi, nulla hanno a che fare tra di loro. Questo consistente passo falso fu sufficiente per instillare il seme del dubbio in una testata che, pur con un prezzo vantaggioso, era comunque ben più cara della media, e non poteva rischiare cedimenti.

Bozzetto di Marco Gervasio per la copertina alternativa dell’ultimo numero, con la presenza di Saltapennone.

Di fatto, si dovrà aspettare un anno per avere un numero completamente inedito: il quinto è infatti dedicato al “ciclo paperingio”, la narrazione di un medioevo papero secondo Luciano Bottaro. Poco da dire su questo volume, davvero brillante, suggestivo e ricco. Peccato una serie di testi censurati, ma nulla che infici la qualità del volume. Però vale la pena sottolineare come ci vollero ben dodici mesi per trovare un soggetto nuovo da presentare in maniera compatta, mentre la raccolta di Atomino Bip Bip languiva nelle menti dei curatori. Questo testimonia l’incertezza che ha contraddistinto la testata. L’altro volume con materiale nuovo fu poi il settimo, sempre con personaggi di Bottaro: in questo caso, il mitico Rebo, dittatore di Saturno. Un numero eccezionale questo, curato in ogni dettaglio, prezioso e che rende merito al maestro di Rapallo. Nel frattempo, erano sempre più numerose le riedizioni in formato cartonato di non troppo vecchi “vattelapesca”, ovvero generiche antologiche disney: il ritorno di Topolino Kid, del Totem Decapitato e di Messer Papero non potevano far molto piacere al lettore scafato.

Nonostante la sequela di errori, ma forse anche per questo, la testata ha raccolto sul forum numerose pagine di discussione e ricchi momenti di dibattito. Tesori, pur nelle sue imperfezioni, ha sempre generato interesse ed un entusiasmo altalenante, ma sincero. In fondo, è stata la prima testata da edicola a sdoganare un approccio completistico e non solo antologico, più vicino ai progetti allegati ai quotidiani che non alle classiche testate collezionistiche. Gli appassionati hanno accolto questa testata con convinzione perché c’era una concezione curata ed autoriale. Peccato che non abbia saputo esprimersi con precisione, anzi, naufragando in molteplici difetti, come abbiamo visto.

Cover originale di Marco Gervasio per il disastroso volume dedicato alle Paperolimpiadi di Scarpa.

Dragon Lords fu l’ultimo volume ineccepibile, curato e sentito, sentinella finale di un disastro che si amplificherà di numero in numero. La saga di Atomino, da sempre richiesta, esce finalmente in due poderosi volumi, in cui evidenti vecchie censure non rimosse sono evidenti. I Racconti attorno al fuoco soffrono di difetti di colorazione, e non vedranno mai una loro completezza. Ma l’abisso viene raggiunto con Paperolimpiadi, vero metro di paragone per il caso editoriale che imperversava nella testata. Finalmente veniva pubblicata la tavola inedita del terzo episodio, mai stampata in Italia per ragioni tipografiche. Purtroppo però vennero usati degli impianti sbagliati, mancanti di quattro tavole. Così, la sbandierata prima edizione integrale tale non era. Il tutto era poi aggravato dal recente aumento di prezzo del 25% (da 9.90€ a 12.50€), fatto per consentire ai lettori elevati standard qualitativi. Fu l’ultima goccia, testimoniata da un profluvio di giuste polemiche da parte dei lettori, un tentativo di richiesta di scuse formali e una recensione stravotata con il più basso dei giudizi.

Seconda immagine promozionale, con pochi cambi: lo sfondo dai colori seppiati e la presenza di numerosi volumi rende tutto maggiormente elegante.

La testata naufragò completamente, con una nuova periodicità semestrale e la consapevolezza non detta di essere al capolinea. E fu così. Due numeri zoppicanti e abborracciati misero la parola fine al progetto. L’arrivo del nuovo editore Panini sancì la conclusione, probabilmente già decisa prima del passaggio di consegne. Voci dicono che fosse previsto un volume dedicato a C’era una volta in America, ma non sappiamo a che stato di produzione fossero arrivati.

Sedici numeri e tre anni furono sufficienti a chiudere una testata coraggiosa che non è stata però all’altezza delle sue ambizioni. Troppo determinata ad avere un profilo alto (cartonatura, articoli, buon prezzo), ma evidentemente impreparata a gestire un livello qualitativo all’altezza. Questo si riflette nell’ampia scelta di temi riciclati e nello scarso controllo dedicato agli impianti ed ai testi originali, oltre che ad una cattiva gestione organizzativa, con scarso tempo dedicato. Tesori non lasciò molti lettori orfani, e generò solo un temporaneo mercato nero su eBay, con quotazioni stellari dovute alla scarsa reperibilità. Ad oggi solo il nome è stato riciclato: Panini ha lanciato Tesori International, terribile crasi italo inglese per pubblicare cicli di autori stranieri, dalla saga di Don Rosa al Paperoga di Kinney-Hubbard, fino al Macchia Nera di Murry. Un prezzo minore, una semplice brossura, carta leggera fanno di questa testata il cugino sfortunato di Tesori Disney. Vedremo se andrà meglio, ma spiace vedere come pressapochismo e scarsa organizzazione abbiano condannato un progetto che davvero poteva essere cardine per nuovo e vecchi appassionati, e che si è trasformato solo in un’occasione sprecata.

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Le nostre recensioni

NumeroVoto del recensoreVoto medioForumInducks
Tesori Disney 1 44.5
Tesori Disney 2 33.7
Tesori Disney 3 33.3
Tesori Disney 4 43.5
Tesori Disney 5 43.7
Tesori Disney 6 33.8
Tesori Disney 7 54.6
Tesori Disney 8 33.6
Tesori Disney 9 44.4
Tesori Disney 10 53.8
Tesori Disney 11 54.8
Tesori Disney 12 54.5
Tesori Disney 13 34.1
Tesori Disney 14 11.6
Tesori Disney 15 33.0
Tesori Disney 16 12.3

Autore dell'articolo: Amedeo Badini

Il fumetto è sempre stato una mia grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico mi ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il mio primo campo, ma non disdegno sortite e passeggiate in territori vicini. Per il Papersera ho scritto più di 100 recensioni, oltre ad aver curato una parte degli articoli sulle testate disney del passato. Inoltre, ho realizzato il Don Rosa Compendium, un'analisi dettagliata di tutte le storie del grande autore del Kentucky. Scrivo di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per la Tana del Sollazzo.