Disney Big

23 AGO 2023

Introduzione

Di rado in questa sezione ci occupiamo di testate in corso, dato che non si può giudicare complessivamente una pubblicazione ancora in divenire. Ma, nel caso di Disney Big, possiamo fare senz’altro un’eccezione.

Storia

Disney Big - Immagine promozionale

Prima immagine promozionale della testata, che punta sulla presenza di artisti di ogni generazione.

Il primo numero esce il 20 maggio 2008 e, fin dal suo nome in inglese, appare decisamente monolitico nel suo obiettivo.

Disney Big (da ora in poi DB) vuole essere una testata grande, grossa, voluminosa e contenere al suo interno tante storie senza praticamente alcun filo logico, né temporale né narrativo. Una testata onesta, potremmo definirla, perché mantiene quanto promette: 516 pagine a €5,9 (diventano €6 con il n. 52 del 20 agosto 2012, €6,50 con il n. 167 del 20 febbraio 2022 e €6,90 con il n. 184 del 20 luglio 2023), con un formato di 12,5×18,5×3,4cm, di cui colpisce lo spessore, decisamente sopra le righe rispetto alle altre testate.

A brillare è anche una certa rigidità della costa che non permette, però, di sfogliare agevolmente il volume. Il problema viene risolto a partire dal n. 55.

DB, ad oggi, è ancora la testata più grande, in termini di numero di pagine, mai realizzata in ambito Disney (Disney d’Autore aveva raggiunto e superato le 520 pagine nella sua prima versione edita da Disney Libri/Giunti, ma era stata di breve durata).

Essa nasce, in fondo, sulla stessa idea di base dei Grandi Classici Disney: offrire di più al lettore ad un prezzo onesto. Probabilmente è questo il segreto della sua longevità: ormai vicina ai 15 anni di esistenza, è anche l’unica testata, se si escludono quelle storiche (Paperino, I Classici Disney, i già citati Grandi Classici), ad aver superato indenne il passaggio di testimone editoriale tra Walt Disney Italia e Panini Comics.

Il peso di DB è di circa 400gr ma, nonostante la stazza, ha dovuto piegarsi agli inevitabili scossoni del mercato. Il n. 130 del 20 febbraio 2019 vede un importante, ma temporaneo, ridimensionamento a 368 pagine, assestatosi poi a 416 con il n. 132 del 20 aprile 2019, con il nuovo formato di 12,5×18,5×2,7cm.

Un taglio ovviamente non visto bene dai lettori e comunicato dalla redazione solo su facebook con il testo che trovate qui sul nostro forum.

Disney Big - Altra immagine promozionale

L’approccio promozionale rimane sempre lo stesso.

Come dicevamo, la testata ha come unico obiettivo quello di pubblicare più materiale possibile. Fino al n. 166 le storie vengono proposte all’interno di sezioni intitolate in maniera sufficientemente generica da poter ospitare un po’ di tutto e presentate nel sommario in maniera simile a quanto succedeva su Mega Almanacco.

La copertina viene affidata al talento di Corrado Mastantuono, che mantiene un livello qualitativo notevole. L’autore romano si occupa anche del colore, realizzando dei piccoli capolavori. I soggetti sono quasi sempre ispirati alla prima storia pubblicata nell’albo, ma non mancano soggetti liberi. Per esaminare le matite originali, vi invitiamo a visitare il suo sito.

La grafica di copertina risulta decisamente ben riuscita. In basso a destra troviamo quello che in marketing si chiama unique selling proposition (USP), ovvero il motivo principale di vendita che distingue un prodotto da tutti gli altri concorrenti: nel nostro caso, il numero di pagine. In alto a destra appare il numero dell’albo e, a sinistra, il nome della testata, decisamente in grande (nomen omen) con un balloon come sfondo (inizialmente in rilievo, poi uniformato alla copertina). Quest’ultimo ospita il claim della testata, ovvero “Le piu belle storie di sempre”, che diventa un più onesto “Tante storie per tutti” a partire dal n. 130.

La testata celebra con copertine ad hoc i suoi traguardi – il n. 100, il n. 120 (in occasione del decennale della sua prima uscita in edicola) e il n. 150 – ma non riversa la stessa attenzione per il contenuto che risulta sempre assolutamente nella media non brillante della testata, indipendentemente dai festeggiamenti (particolare menzione di demerito per il n. 150 che, nonostante venga definito “Numero da collezione”, ospita una selezione di storie di una pochezza sconcertante).

Disney Big - Il numero di pagine

Dopo oltre dieci anni, si punta esclusivamente al grande numero di pagine della testata.

Ed è giunta l’ora di parlare del contenuto che, come già sottolineato, non risulta poi così memorabile. Effettivamente, l’enorme numero di pagine proposto non viene quasi mai sfruttato per pubblicare storie lunghe oppure, come sarebbe sembrato naturale, le varie saghe e serie prodotte nel corso del tempo, magari divise su più numeri consecutivi, in modo da coinvolgere il lettore, in maniera simile a quanto fatto sulla riedizione di Paperfantasy (2018 – 2022) oppure nel Manuale delle Giovani Marmotte (2020 – 2022).

Purtroppo niente di tutto questo accade. Gli indici vengono costruiti con una totale casualità, pescando in oltre 60 anni di pubblicazioni, tra antico e moderno, in un variegato minestrone che a volte può dirsi riuscito e a volte no. Va comunque detto che, nei primi dieci anni circa, la selezione della testata risulta piuttosto valida. C’è almeno il tentativo di pubblicare alcune serie, seppur brevi o minori, in maniera integrale – ad esempio Edgar Allan Top, Topan Il Barbaro, le storie con Pacuvio, Space Cab, Impareggiabile Pennino, Parlane ancora Prof, A cena con Indiana – sfruttando il gran numero di pagine a disposizione.

Ma, quando ci si approccia a serie più lunghe e di più alta qualità, il progetto naufraga ogni volta miseramente. Le serie vengono iniziate ma quasi sempre senza arrivare a completamento, con una proposta del tutto casuale dei titoli e senza provare a fidelizzare il lettore di un albo, inducendolo a prendere i numeri seguenti.

Ad esempio, delle tre avventure del terribile giocattolaio vengono pubblicate, su un unico numero (il n. 8), solo le prime due; Paperin-Tarzan ugualmente rimane incompleta, con 6 storie (in due numeri, il 9 e il 14) su 8; di C’era una volta il West vengono riproposti solo alcuni episodi, sparpagliati in numeri casuali e senza ordine cronologico. E si potrebbero ancora fare tanti esempi, come con le eccellenti Tops Stories oppure Le Storie della Baia (con la beffa della copertina dedicata nel n. 69).

È evidente come il lettore a cui si punta sia quello del tutto occasionale, che vuole molto, spendendo poco e che non ha tempo né interesse a comprare il numero successivo. Il risultato è insomma un pastone, a volte digeribile e altre mal riuscito, in cui si può trovare davvero qualsiasi cosa.

Disney Big - Numero da collezione?

Il numero da collezione si rivela una delusione totale, in linea con l’andazzo della testata.

Non mancano comunque scelte alternative e in qualche modo coraggiose. Ad esempio, nei n. 36 e 42 vengono proposte alcune storie da Giovani Marmotte, oppure da Minni nei n. 40 e 57.

Sul fronte delle storie lunghe, ogni tanto appare qualcosa di solido, come la corona di pietra, la saga di Harlech, la brillante A tutto vapore, i riusciti 4 misteri per la Top Detectives o, ancora, il ciclo di Paper – Alì. Addirittura, per Le avventure della gemma pippolina viene usato uno strillo in copertina nel n. 33 e, nel numero successivo, il canguro di corallo diventa una “grande storia”. L’uso degli strilli comunque non era sempre sinonimo di compiutezza, dato che i Racconti attorno al fuoco, annunciati nel n. 27 rimasero, come da abitudine, incompiuti.

Tra i numeri da ricordare, vale la pena citare il n. 38 del 20 giugno 2011, in cui storie lunghe, storie brevi, classici d’autore e storie leggere si combinano in maniera ideale.

La testata comunque prosegue il suo abituale tran-tran, cominciando a ristampare se stessa dopo circa dieci anni di pubblicazioni. A volte capitano dunque storie già pubblicate in precedenza (questa addirittura tre volte), dimostrando un totale disinteresse verso il pubblico di lettori abituali (probabilmente molto ridotto, in fondo, come si vede dal poco frequentato topic di discussione generale sul nostro forum). Le serie risultano ormai scomparse e le poche che vengono selezionate, nonostante la brevità, restano monche, come Le mie prigioni nel n. 144. Addirittura questa storia viene pubblicata da sola, mentre quella che la precede sarà totalmente ignorata dal curatore. Il bacino di selezione è ormai quello degli ultimi trent’anni senza osare storie più vecchie, come nei primi anni di pubblicazione, puntando solo al lettore occasionale.

Il formato resta comunque vincente, tanto da venire usato durante tre estati (2016, 2017 e 2018) per un’iniziativa tipica da spiaggia. Parliamo del Disney Big Ristampa (sul Papersera soprannominato, giustamente, Big One): 1028 pagine, 9 €, 703gr che ristampano i primi due numeri di DB. Analogamente, nelle estate successive, arrivano in edicola il secondo numero (con i n. 3 e 4 di DB) e il terzo (con la ristampa dei n. 5 e 6).

Conclusioni

La longeva testata, ormai entrata nel suo quindicesimo anno di pubblicazione, continua a restare fedele a se stessa. Le eccezionali copertine nascondono un insieme eterogeneo di storie degli ultimi trent’anni, senza quasi mai realizzare qualcosa di memorabile. È una testata che propone un presente senza tempo, fatto di storie senza storia, in una routine immarcescibile e, dunque, affidabile. In un contesto di continuo cambiamento, DB non può deludere, perché resta immobile.

La sua stazza è l’unica cosa che conta e, per il momento, pare decisamente sufficiente. Il pubblico di appassionati probabilmente la guarda di traverso ma, per il lettore occasionale, il balenottero da oltre 400 pagine è un porto ideale in cui ripararsi dalla tempesta che sferza in continuazione il mercato editoriale.

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Le nostre recensioni

NumeroVoto del recensoreVoto medioForumInducks
Disney Big 6 33.6
Disney Big 7 33.2
Disney Big 8 33.2
Disney Big 10 33.6
Disney Big 12 22.3
Disney Big 16 43.5
Disney Big 23 43.6
Disney Big 25 33.4
Disney Big 27 43.6
Disney Big 38 44.0
Disney Big 48 33.0
Disney Big 49 03.0
Disney Big 68 32.7
Disney Big 69 33.6
Disney Big 70 32.3
Disney Big 71 22.3
Disney Big 72 32.9
Disney Big 73 22.0
Disney Big 74 32.6
Disney Big 75 21.8
Disney Big 76 21.8
Disney Big 77 21.9
Disney Big 93 21.9
Disney Big 112 43.9
Disney Big 113 33.0
Disney Big 114 32.8
Disney Big 115 22.4
Disney Big 116 32.5
Disney Big 117 22.0

Autore dell'articolo: Amedeo Badini

Il fumetto è sempre stato una mia grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico mi ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il mio primo campo, ma non disdegno sortite e passeggiate in territori vicini. Per il Papersera ho scritto più di 100 recensioni, oltre ad aver curato una parte degli articoli sulle testate disney del passato. Inoltre, ho realizzato il Don Rosa Compendium, un'analisi dettagliata di tutte le storie del grande autore del Kentucky. Scrivo di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per la Tana del Sollazzo.