Uack!

28 LUG 2022

Nell’ottobre 2013 Panini Comics acquista la licenza per pubblicare e distribuire i fumetti Disney in Italia in edicola e in fumetteria (mentre il canale librario va a Giunti Editore). Il primo prodotto realizzato sotto la nuova gestione, dopo la chiusura di una testata da collezionisti come Disney Anni d’Oro, è Uack!, dall’indicativo sottotitolo di “Tutte le storie di Carl Barks”. Panini parte con un obiettivo davvero ambizioso, ovvero ristampare tutta l’opera di Carl Barks dopo l’edizione del 2008 della Grande Dinastia dei Paperi e dopo che la testata Zio Paperone aveva tenuto banco per 20 anni. Una sfida ardua che, come vedremo, non finirà bene.

Storia

Immagine promozionale per la prima parte della vita di Uack!, con elegante olio di Barks.

L’entusiasmante comunicato stampa partiva dalla presenza di una storia inedita di Carl Barks per descrivere la missione di ristampare l’opera dell’artista dell’Oregon.

Il 20 di ogni mese un brossurato di 17×23,9 cm, foliazione 128 pagine, prezzo 5 €, sarebbe uscito in edicola e in fumetteria per pubblicare “tutte le storie prodotte da Barks, insieme con illustrazioni, bozzetti, foto, dipinti, racconti inediti e tante curiosità sulla vita e le attività del cosiddetto “uomo dei Paperi””. La direttrice di Topolino, Valentina De Poli, annunciava come Uack! sarebbe stata “una testata fresca, piena di curiosità e immagini da scoprire, con una grafica nuova ma rispettosa delle migliori tradizioni fumettistiche”. E aggiungeva di essere “ancora più convinta che l’‘uomo dei Paperi’ abbia tutti i numeri per conquistare nuovi lettori, magari tra i giovanissimi!”.

Gli alti obiettivi e gli alati desideri si scontrarono pesantemente con la realtà editoriale, dato che la testata non riuscì a completare l’opera di Barks. Nonostante questo fallimento, l’intento della testata era sicuramente nobile e tutta l’iniziativa editoriale racconta di un lavoro realizzato con cura e passione, proponendo materiale raro e anche inedito. D’altronde, si trattava di un’impresa difficile, proprio per il fatto che in Italia l’opera del maestro dell’Oregon era stata pubblicata in edicola almeno due volte, per cui non era facile realizzare qualcosa di nuovo e di potenzialmente interessante.

Immagine promozionale per la seconda parte della vita di Uack!: viene sottolineato il fatto che sia bimestrale e che non pubblica solo Barks.

Il team editoriale dietro era quello classico delle testate da collezionisti, ovvero Lidia Cannatella, Luca Boschi e Alberto Becattini, che cambiarono le carte in tavola per adottare un approccio inedito nella lettura di Barks, sicuramente molto interessante.

Il progetto prevedeva di pubblicare le storie non in ordine cronologico, ma per testata. Il maestro dell’Oregon infatti ha di fatto gestito da solo l’intera testata di Uncle Scrooge, con quasi sole sue storie fino al n. 71. Inoltre ha realizzato per parecchi anni, in ogni numero di Walt Disney Comics and Stories, le sue famose ten-pagers, ovvero le storie brevi in dieci tavole. Era sempre Barks a tenere banco con sole storie lunghe dedicate a Paperino in parecchi numeri di Four Color Comics, tra gli anni 40 e 50.

L’idea era, insomma, cercare di ricostruire i vecchi numeri della testata, a partire dalla fondamentale Uncle Scrooge, in cui Barks ha costruito la mitologia di Paperone, con le copertine originali, le tavole autoconclusive e addirittura gli spazi pubblicitari o quelli dedicati ai racconti. Un lavoro filologico interessante che aveva sicuramente il pregio di offrire qualcosa di nuovo anche ai vecchi lettori.

Un altro elemento intrigante risiedeva nella pubblicazione di materiale inedito per ogni volume, partendo dal lavoro filologico di Daan Jippes, stimato autore olandese che ha realizzato parecchie storie solo sceneggiate da Carl Barks in uno stile omogeneo e coerente agli storyboard originali.

Immagine promozionale per la terza e ultima parte della vita di Uack!: ritorna il focus su Barks, esagerando sulla presenza su materiale mai pubblicato prima, visto il crollo delle pagine.

Il team italiano ha proposto piccoli inediti basati su soggetti – a volte davvero striminziti – dell’autore americano mai realizzati. Oltre a questo, ogni numero prevedeva un portfolio finale in cui raccontare parti della vita di Barks oppure altri aspetti meno noti. Ogni volume presentava parecchi articoli con un ricco apparato iconografico. Durante l’arco di vita della pubblicazione furono proposti anche degli storyboard inediti di Barks, che preparava per le storie solo sceneggiate: materiali molto interessanti e totalmente nuovi.

Questa fu l’impostazione utilizzata per i primi 23 numeri della testata, che completarono la pubblicazione, praticamente integrale, di Uncle Scrooge. A parte qualche errore, l’impostazione filologica fu mantenuta in maniera corretta e curata. Furono anche riparati degli errori che si perpetravano da anni, come la discutibile traduzione politically correct dell’elefante pichiettato. Certo, accaddero anche veri e propri dispiaceri, come la pubblicazione della versione di Tony Strobl invece di quella di Jippes di Re Paperone Primo nel n. 6. Ma, a parte questo, possiamo ben ritenere come la prima vita della testata sia stata curata e ricca di spunti nuovi.

Nuova immagine promozionale che mostra l’arrivo di autori come Don Rosa.

La copertina bianca di Uack! che ricordava la serie bianca di Zio Paperone venne sostituita nell’aprile 2016 da un approccio colorato a tinta unita con una nuova serie: “Uack! presenta Paperopoli”. Forse la testata navigava già in cattive acque, tanto da convincere ad un cambio di rotta essenziale: il sottotitolo sulle storie di Barks scompare, e la testata diventa antologica, con ogni mese un tema diverso indicato dal sottotitolo sempre nuovo. La testata diventa anche bimestrale, e viene pubblicato Don Rosa, che da oltre 10 anni non compariva più in edicola. Forse era un’altra mossa per aumentare il numero di lettori, dato il folto pubblico dell’autore del Kentucky. Nonostante un approccio antologico, comunque, gli aspetti legati alle testate restarono. I numeri di Paperopoli pubblicarono le ten-pagers dal n. 31 del 1943 al n. 55 del 1944, mentre la storia principale dell’albo proveniva spesso dalle lunghe avventure dedicate a Paperino e pubblicate su Four Color Comics oppure su altre testate speciali. Insomma, nonostante un approccio meno cronologico la qualità restava altissima, mantenendo quanto più possibile un approccio filologico rigoroso alle testate.

Dopo 11 numeri , nel gennaio 2018 ci fu un altro cambio, ben più catastrofico. La testata diventava “Uack! presenta Vita da Paperi” e tagliava 32 pagine, con una foliazione finale di 100. Gli apparati critici furono ampiamente ridimensionati, le copertine non erano sempre basate su materiale di Barks e anche la tinta unita non era più presente, con sfondi diversi per ogni copertina. L’impostazione rimase comunque la stessa (vennero pubblicate le ten-pagers fino al n. 64 di Walt Disney Comics and Stories del gennaio 1946), senza la presenza di Don Rosa, dato che in contemporanea in edicola stava uscendo la sua omnia. Quest’ultima incarnazione ebbe vita breve, e dopo 6 numeri la testata chiuse completamente i battenti, con tutto il suo carico di speranze disattese.

Conclusioni

La storia di Uack! alla fine risulta malinconica, una serie di vani tentativi di completare l’opera di Barks costantemente disillusi e frustrati dai continui cambi di testata e di linea editoriale. Il risultato finale è sicuramente un’opera incompiuta, che ha però saputo proporre parecchio materiale inedito e creare un approccio diverso davvero interessante.

I primi 23 numeri che, in maniera completa ed accurata, ripropongono tutta l’opera che Barks ha realizzato per Uncle Scrooge, sono davvero eccellenti. Spiace quindi che la testata non abbia potuto continuare il resto, perché sarebbe diventata un’alternativa intrigante al classico approccio cronologico. La sfida lanciata da Panini era troppo ardita e, in un momento in cui altre testate venivano malamente chiuse (Definitive Collection, Tesori International, Tesori Made in Italy), l’opera di Barks non poteva andare diversamente.

Visualizza le informazioni relative a UACK! sull’INDUCKS

Curiosità

Per lanciare la testata fu realizzata una variant del numero 1 a 7€. La copertina dorata presentava il volto di Zio Paperone disegnato da Barks in un cerchio con doratura a sbalzo e firma del maestro dell’Oregon. Anche per il lancio di Uack! presenta Paperopoli venne realizzata un’altra variant, allo stesso prezzo, con una copertina dorata lucida e un ritratto di famiglia con sullo sfondo una panoramica di Paperopoli di Marco Rota.

  • In questa tabella riepiloghiamo la struttura editoriale della testata.
    TestataNumeri e dateNumero di pagineCadenza periodicaMateriale pubblicato
    Uack! 23 numeri da Aprile 2014 a Febbraio 2016 132 Mensile Pubblicazione integrale di tutti gli Uncle Scrooge dal 1952 al 1966. Inediti di Jippes su soggetti di Barks.
    Uack! presenta Paperopoli 11 numeri da Aprile 2016 a Novembre 2017 132 Bimestrale Pubblicazione di storie di Don Rosa, cronologica delle ten-pager su Walt Disney Comics & Stories, selezione di storie da Four Color Comics. Inediti di Jippes su soggetti di Barks.
    Uack! presenta Vita da Paperi 6 numeri da Gennaio 2018 a Novembre 2018 100 Bimestrale Cronologica delle ten-pager su Walt Disney Comics & Stories, selezione di storie da Four Color Comics. Una sola storia inedita di Jippes.
  • In questa tabella presentiamo tutti gli storyboard integrali e inediti realizzati da Carl Barks per le sue storie solo sceneggiate. A parte nel n. 6, negli altri numeri lo storyboard è affiancato alla versione di Jippes.
    Numero di Uack!Data di uscitaTitolo dello storyboardNumero di pagine
    6 20 Ottobre 2014 King Scrooge the first 21
    30 20 Marzo 2017 Duckmade Disaster 12
    37 20 Maggio 2018 The phantom joker 16
  • In questa tabella presentiamo tutti i portfoli pubblicati su Uack!
    Numero di Uack!Data di uscitaTitolo del portfolioNumero di pagine
    1 20 Aprile 2014 L’Album di Carl Barks 4
    2 20 Maggio 2014 Prima di UACK! 9
    3 20 Giugno 2014 L’isola (del cavolo) che non c’è 3
    4 20 Luglio 2014 Verso lo Studio Disney 5
    6 20 Settembre 2014 Terremotari e arpie alla riscossa 5
    7 20 Ottobre 2014 Fuffo, elefantino buffo 2
    8 20 Novembre 2014 Storia di una copertina (anzi, due) 5
    9 20 Dicembre 2014 La grande carriera di Archimede 4
    10 20 Gennaio 2015 Tip e Tap dalla neve al sole 3
    10 20 Gennaio 2015 Un vascello quasi di Barks 1
    12 20 Marzo 2015 Carl Barks incontra Tex Avery 5
    13 20 Aprile 2015 Un Barks neodisneyano 4
    14 20 Maggio 2015 Il pinguino di Paperino 6
    15 20 Giugno 2015 Lo Zione di sempre 4
    16 20 Luglio 2015 Barks paesaggista 4
    17 20 Agosto 2015 Miti e leggende alla Barks 3
    19 20 Ottobre 2015 Destinazione copertina 4
    20 20 Novembre 2015 Un taglialegna contro Paperino 8
    22 20 Gennaio 2016 Illustrazioni d’eccezione! 4
    25 20 Giugno 2016 Uova quadre forever 3
    26 20 Agosto 2016 Barks? Io lo vedo così 1
    30 20 Marzo 2017 Paperi, cimieri e nani in originale 4
    33 20 Settembre 2017 Il Barks cristallino 3
    34 20 Novembre 2017 Zio Paperone da collezione! 5
    35 20 Gennaio 2018 Un castello tra le bruma di Scozia 5
    37 20 Maggio 2018 Ritorno a Val Mitraglia 2
    38 20 Luglio 2018 Paperino al volante 2
    39 20 Settembre 2018 L’unica e l’ultima 1
    40 20 Novembre 2018 Zio Paperone illustrato 5
  • Le nostre recensioni

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    Autore dell'articolo: Amedeo Badini

    Il fumetto è sempre stato una mia grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico mi ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il mio primo campo, ma non disdegno sortite e passeggiate in territori vicini. Per il Papersera ho scritto più di 100 recensioni, oltre ad aver curato una parte degli articoli sulle testate disney del passato. Inoltre, ho realizzato il Don Rosa Compendium, un'analisi dettagliata di tutte le storie del grande autore del Kentucky. Scrivo di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per la Tana del Sollazzo.